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29 Ottobre 2024
10:50

Gli uccelli acquatici che rischiano l’estinzione, dal piovanello alla pivieressa: dalla COP arriva la nuova Lista Rossa

Mentre la COP sulla biodiversità in Colombia entra nelle battute finali, un nuovo aggiornamento della Lista Rossa delle specie minacciate riclassifica 16 specie di uccelli acquatici in categorie di rischio più elevate: molte popolazioni di limicoli sono diminuite di oltre un terzo e ora rischiano l'estinzione.

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Un piovanello pancianera, una delle 16 specie riclassificate in categorie di minaccia più elevate

Direttamente dalla COP sulla Biodiversità delle Nazioni Unite, in corso in Colombia, è stata annunciata la nuova Lista Rossa IUCN delle specie di uccelli minacciate di estinzione: un aggiornamento che purtroppo getta nuove ombre sul futuro di molti uccelli acquatici. La situazione è critica, soprattutto per i limicoli, le cui popolazioni continuano a ridursi pericolosamente in tutto il mondo. In quest'ultimo aggiornamento, redatto da BirdLife International, 16 specie di uccelli costieri sono state riclassificate in categorie di minaccia più elevate, evidenziando un trend che ormai non può essere più ignorato: la biodiversità mondiale è sempre più in crisi.

I limicoli, sentinelle delle zone umide di tutto il mondo

I limicoli, chiamati anche trampolieri, sono tutti gli uccelli acquatici per lo più costieri e che vivono in ambienti paludosi o lagune. Questi uccelli, quasi tutti migratori, sono come delle sentinelle per la salute del nostro pianeta, in particolare per le zone umide. Si trovano ovunque, le loro abitudini e il loro stato di salute sono facilmente osservabili, e reagiscono rapidamente ai cambiamenti ambientali. Ma l'analisi sul loro stato di salute lascia poco spazio all'ottimismo: molte popolazioni sono diminuite di oltre un terzo negli ultimi decenni. Le rotte migratorie che percorrono attraversano infatti confini nazionali o continentali e questo li rende ancor più vulnerabili a fattori come la perdita di habitat e i cambiamenti climatici.

Non quindi sono solo gli uccelli a risentire di questa crisi, ma anche tutti gli ecosistemi che li ospitano. I limicoli, come i piovanelli che becchettano lungo la battigia infilando i loro lunghi becchi nel fango, non sono solo una vista familiare lungo le coste di tutto il mondo, ma giocano un ruolo importante all'interno della catena alimentare e per la salute dei nostri litorali. Proteggere queste specie significa proteggere anche le comunità umane che dipendono da questi ambienti costieri per il cibo, l'economia e per difendersi da eventi meteorologici estremi sempre più comuni per colpa della crisi climatica.

Dal piovanello alla pivieressa, le specie in declino

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Anche la pivieressa è da oggi ufficialmente classificata come a rischio estinzione

Tra le specie riclassificate, troviamo il piovanello pancianera (Calidris alpina), che ha visto un declino del 20% nelle Americhe. Questo uccello, presente anche in Italia soprattutto in inverno, è stato declassato dalla categoria "Minor preoccupazione" a quella di "Quasi minacciata". Anche la pivieressa (Pluvialis squatarola), recentemente sfortunata protagonista di una predazione da record subita a quasi 3.000 metri di quota, ha subito un calo di oltre il 30% e ora è classificata come "Vulnerabile". C'è poi il piovanello comune (Calidris ferruginea), che migra dalla Siberia settentrionale verso l'Africa occidentale e la Nuova Zelanda, passato da "Quasi minacciata" a "Vulnerabile", così come il totano zampegialle minore (Tringa flavipes).

Le cifre parlano chiaro: su 145 specie di limicoli presenti nella Lista Rossa IUCN del 2024, il livello di rischio d'estinzione è aumentato per 16 di queste. Queste modifiche sono un campanello d'allarme sintomo di un problema globale che richiede un intervento immediato. Oggi siamo di fronte a una sfida che non possiamo più rimandare. Un uccello su otto, tra tutte le specie, è oggi minacciato di estinzione e il 60% delle popolazioni è comunque in diminuzione. Solo attraverso una cooperazione internazionale e un cambiamento deciso nelle politiche di tutela ambientale sarà possibile proteggere la biodiversità e salvare questi uccelli dall'estinzione.

L'importanza della COP sulla biodiversità

Le giornate della Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP16), in corso a Cali, rappresentano un'opportunità unica per innescare azioni concrete e invertire le tendenze globali prima che sia troppo tardi. Nell'edizione precedente che, si è svolta in Canada nel 2022, i paesi partecipanti hanno adottato il Global Biodiversity Framework di Kunming-Montreal, un accordo che impegna la comunità internazionale a proteggere e ripristinare entro il 2030 almeno il 30% delle terre emerse e degli oceani per arrestare il declino della biodiversità e proteggere anche le comunità locali.

L'incontro che si sta svolgendo in Colombia, ormai alle battute finali, ha quindi tra gli obiettivi quello di creare il primo vero confronto dopo la sottoscrizione dell'accordo e, almeno per il momento, i risultati raggiunti fino ad ora non sembrano essere incoraggianti. Il 2030, ormai dietro l'angolo, rappresenta quindi una scadenza cruciale, e dobbiamo agire adesso per arrestare la perdita di biodiversità, prima che si arrivi a un punto di non ritorno. Perché ogni specie che si estingue non è solo una perdita per gli ecosistemi, ma anche per noi stessi e per il futuro delle generazioni che verranno.

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