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27 Novembre 2024
11:05

Gli scoiattoli del Giappone rosicchiano le ossa di cervo: il motivo è molto più tenero di quello che sembra

Alcuni scoiattoli in Giappone sgranocchiano ossa di cervo. Un comportamento abbastanza macabro per un animale esclusivamente erbivoro o quasi, ma che può essere spiegato grazie a un importante dettaglio: sono tutte femmine in allattamento.

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Uno scoiattolo del Giappone rosicchia una mandibola di cervo sika. Foto di Koichi Gomi da Sutsugu & Gomi, 2024

Quando pensiamo a uno scoiattolo, probabilmente ci immaginiamo un piccolo e peloso abitante dei boschi intento a sgranocchiare noci o ad accumulare scorte di ghiande per l'inverno. Ma in Giappone, gli scoiattoli appartenenti alla specie Sciurus lis hanno sorpreso i ricercatori con un comportamento che, a prima vista, può sembrare tutt'altro che tenero: rosicchiare ossa di cervo. È una scena che può sembrare abbastanza macabra per un animale che mangia perlopiù semi e frutta, ma che quasi certamente nasconde una motivazione molto tenera e premurosa, come riportato nel report recentemente pubblicato su Frontiers in Ecology and the Environment: ovvero, l'amore materno.

Cosa mangiano normalmente gli scoiattoli e perché rosicchiano anche le ossa

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Sciurus lis è una specie di scoiattolo endemica del Giappone

Gli scoiattoli del Giappone, come quasi tutti gli scoiattoli, hanno una dieta prevalentemente erbivora. Si nutrono di semi, fiori e frutti, e le noci giapponesi (Juglans ailanthifolia) possono costituire fino al 35% di tutto ciò che mangiano in un anno intero, in alcune aree del Paese. Eppure, nella città di Chino, nella prefettura di Nagano, alcuni scoiattoli stati recentemente osservati mentre erano intenti a mordicchiare ossa di cervi sika (Cervus nippon). Ma perché un animale erbivoro dovrebbe fare una cosa del genere?

La chiave per comprendere questo comportamento inaspettato, secondo gli autori Kenji Sutsugu e Koichi Gomi, sta in un dettaglio apparentemente piccolo, ma in realtà molto importante. Tutti gli scoiattoli osservati mentre rosicchiavano con impegno le ossa di cervo erano madri in allattamento. E sempre secondo gli autori, la spiegazione risiede nel fatto che le femmine con i piccoli potrebbero avere bisogno di un maggiore apporto di minerali durante i periodi della riproduzione e dell'allattamento.

Il legame tra sgranocchiare ossa e allattamento

Rosicchiare ossa di cervo, così come altre ossa di piccoli animali, potrebbe essere un modo macabro, ma molto efficace e a costo zero, per assumere calcio e fosforo, elementi essenziali per affrontare il carico energetico necessario per allattare i propri cuccioli. Finora, solo le femmine in fase di allattamento sono state infatti osservate mentre rosicchiavano ossa, anche se non è ancora del tutto chiaro se i maschi o i giovani ancora immaturi possano fare lo stesso. Oltretutto, non è la prima volta che un comportamento simile viene documentato.

Già nel 1940, una mamma scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis), la specie nordamericana che invaso anche l'Europa e l'Italia, era stata vista fare lo stesso, suggerendo quindi che questo comportamento sia in realtà più diffuso di quanto crediamo anche in altre specie. Del resto, molti animali erbivori, come cervi, cavalli, ippopotami, tartarughe e tanti altri, di tanto in tanto integrano la loro dieta con ossa o addirittura carne. Lo fanno anche loro, quasi sempre, per integrare nutrienti e per sopperire a particolari carenze alimentari.

Un'adorabile strategia di sopravvivenza

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Le mamme scoiattolo in allattamento integrano la loro dieta con ossa per recuperare probabilmente nutrienti come calcio e fosforo

Anche se vedere un piccolo scoiattolo alle prese con una mandibola di cervo potrebbe sembrare molto inquietante, se la osserviamo da un altro punto di vista ugualmente antropocentrico, c'è un lato molto tenero dietro tutto ciò: il sacrificio e l'amore materno. Rosicchiare ossa serve infatti a garantire maggiore benessere e migliori chance di sopravvivenza alle generazioni successive, fornendo ai propri cuccioli tutto il fabbisogno necessario per affrontare i primi durissimi giorni di vita.

È sempre incredibilmente affascinante, oltre che interessante, vedere come gli animali riescano ad adattarsi all'ambiente e alle necessità, in modi anche fantasiosi e imprevedibili. Del resto, le categorie e le "scatole" in cui cerchiamo di ordinare tutti gli animali e le loro abitudini – come erbivori, carnivori, ecc. – non sono altro che un costrutto del tutto artificiale. La natura è sempre più complessa e soprattutto meno rigida di quanto crediamo. Solo così le specie possono trovare nuove soluzione per superare le sfide della vita.

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