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Ipnotizzare gli squali per salvarli dall'estinzione? No, non è fantascienza e non c'è alcun trucco di magia, ma è solo un curioso e innovativo metodo che alcuni ricercatori stanno utilizzando per salvare una specie a rischio. Un team internazionale di scienziati sta infatti sperimentato con successo l'inseminazione artificiale degli squali zebra che vivono in Australia, utilizzando una tecnica tanto insolita quanto efficace per raccogliere lo sperma dai maschi sfruttando una delle caratteristiche comportamentali tipiche di questi predatori: l'immobilità tonica.
Come ipnotizzare uno squalo
L'immobilità tonica è uno stato naturale di trance in cui alcuni animali entrano temporaneamente quando vengono stimolati o posizionati in un certo modo, a seconda delle specie. Nel caso degli squali, tutto parte da una leggera pressione sui pori sensoriali situati sul muso. Questo li disorienta e, se girati delicatamente a pancia in su, si rilassano completamente: i muscoli si distendono, la respirazione diventa più lenta, ma regolare, e il predatore rimane completamente immobile: ecco come si ipnotizza uno squalo.
Sebbene l'effetto possa sembrare rischioso, è completamente sicuro per gli animali e non lascia alcuna conseguenza. Una volta raddrizzati, gli squali tornano immediatamente alla loro vita normale, riprendendo tranquillamente a nuotare come se niente fosse. Questo stato di "morte apparente" è stato osservato anche in molte altre specie, tra cui le razze parenti degli squali, ma anche negli uccelli. Gli scienziati ipotizzano che possa essere legato sia alla riproduzione che a una strategia difensiva contro i predatori, come la tanatosi: il fingersi morti.
Perché raccogliere lo sperma degli squali?
L'obiettivo di questa singolare procedura parte dal collettivo ReShark è la conservazione degli squali zebra (Stegostoma tigrinum), una specie a rischio di estinzione secondo la Lista Rossa IUCN delle specie minacciate. Christine Dudgeon e il suo team, parte della Great Australian Stegostoma Semen Expedition, hanno infatti raccolto così diversi campioni di sperma dai maschi direttamente in mare per utilizzarli poi per l'inseminazione artificiale delle femmine ospitate in strutture come il Sea World Gold Coast e il SEA LIFE Sydney Aquarium.
L'idea, come hanno spiegato i ricercatori in un comunicato, è quella di far crescere la popolazione in cattività e nei centri di riproduzione per poi liberare i nuovi nati in ambienti marini protetti, come le acque dell'arcipelago di Raja Ampat, in Indonesia. Qui, infatti, la popolazione è in forte calo e la specie rischia seriamente di estinguersi nel giro di pochi anni a causa della distruzione dell'habitat e, soprattutto, per la pesca eccessiva e incontrollata. Gli squali nati in cattività potrebbero risollevare le popolazioni in natura.
Un'arma in più per la conservazione degli squali zebra e non solo
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Oltre alla raccolta del seme, i ricercatori hanno anche applicato dei tag acustici su alcuni squali per monitorarne gli spostamenti attraverso una rete di ricevitori subacquei. Questi dati aiuteranno a comprendere meglio il comportamento di questa specie e a sviluppare strategie di conservazione ancora più efficaci. Curiosamente, gli scienziati terranno anche sotto controllo il DNA dei futuri squaletti. Gli squali zebra, infatti, sono noti per una capacità straordinaria: la partenogenesi, ovvero la riproduzione delle femmine senza l'intervento di un maschio.
Nel 2016, la stessa Dudgeon aveva documentato un caso di partenogenesi in un acquario e anche altre specie hanno già dimostrato di possedere questa abilità. Se questo progetto avrà successo che tutti sperano, potrebbe persino diventare un punto di riferimento per la conservazione degli squali in tutto il mondo. In un'epoca in cui quasi tutte le specie di squalo sono in calo o a rischio, tecniche innovative come l'inseminazione artificiale potrebbero dare una grossa mano a salvare dall'estinzione alcuni di questi iconici predatori marini.