Il valore dell'età adulta è sacro e la saggezza accumulata è fonte di benessere per tutti. Accade nelle società umane ma ora uno studio ha dimostrato che gli anziani sono fondamentali anche in moltissime altre specie. Il ruolo dei "più vecchi" è di rilevante importanza ad esempio tra le balene, gli elefanti, alcuni uccelli migratori e i pesci, giusto per citare solo alcuni animali.
La ricerca, dal titolo già molto significativo "Perdita degli animali antichi, saggi e grandi della Terra" è stata pubblicata su Science a cura di un team di esperti della Università Charles Darwin che si trova a Darwin in Australia.
Partendo dal presupposto che gli individui anziani di diverse specie sul Pianeta sono in declino, i ricercatori hanno evidenziato che «i loro contributi sono vitali alla trasmissione culturale, alle dinamiche della popolazione e ai processi e ai servizi ecosistemici … Queste osservazioni contrastano con il paradigma della vecchiaia incentrato sulla senescenza che ha dominato la letteratura per oltre un secolo, ma sono coerenti con i risultati dell'ecologia comportamentale e della teoria della storia della vita».
Gli esperti hanno così deciso di dimostrare quanto la perdita globale di anziani può essere particolarmente dannosa non solo per gli esseri umani ma anche per altre specie e quanto sia importante preservarli per proteggere il loro importante ruolo.
I soggetti più anziani, secondo quanto è emerso, forniscono infatti maggiore stabilità alle loro popolazioni e a tutto l'ecosistema in cui abitano. Ad esempio, alcune femmine di pesci avanti con l'età depongono più uova in habitat migliori rispetto alle loro conspecifiche più giovani e alcuni uccelli che si riproducono in età avanzata forniscono cibo e cure migliori ai loro pulcini. Ancora, ci sono coralli di profondità che vivono per migliaia di anni e forniscono cibo e riparo essenziali per diverse tipologie di animali marini.
Gli autori inoltre hanno messo in evidenza quanto sia dannosa la commercializzazione delle specie più adulte, soprattutto nella pesca, dove vengono "preferiti" i soggetti più anziani verso i quali vi dovrebbe essere invece maggiore protezione a discapito di perdite importanti per il gruppo di appartenenza ma per tutta la biodiversità. L'indicazione finale è che venga considerato all'interno della Lista Rossa IUCN anche la "classe di età", cosa che attualmente non è presente.