Istrice, gatto selvatico e persino un lupo: sono questi gli animali immortalati a Firenze dalle fototrappole del primo progetto che include per intero un’area metropolitana. L'iniziativa è del CNR-IRET e National Biodiversity Future Center (NBFC), il primo centro di ricerca nazionale dedicato alla biodiversità, finanziato dal Pnrr-Next Generation EU. I ricercatori impegnati sul campo per il progetto stanno svelando la presenza di numerose specie rare e inaspettate nel cuore della città.
Fototrappole a Firenze: dove sono state installate e quali sono gli obiettivi
Sono state installato 40 fototrappole in parchi, giardini storici e aree verdi urbane del capoluogo toscano e provincia, con l'obiettivo di monitorare la fauna locale e comprendere meglio le dinamiche ecologiche degli ambienti urbani. Dopo 13 mesi di lavoro, i primi risultati di questa iniziativa sono stati sorprendenti: sono state rilevate oltre 30 specie tra cui alcuni mammiferi protetti come moscardini, piccoli roditori arboricoli, faine, lupi e puzzole, quest’ultime trovate in prossimità di aree umide, per ora ancora molto abbondanti a Firenze e fondamentali per questo carnivoro.
Il ricercatore Cnr-Iret, Emiliano Mori, raggiunto dalla redazione spiega: «Il progetto ci permette di studiare il modo in cui la fauna si adatta alla forte urbanizzazione, e in questo senso ci ha fornito informazioni importanti. Le dimensioni delle città stanno crescendo su scala globale e dal punto di vista conservazionistico e di gestione impongono delle sfide, per questo ci servono dati scientifici sempre più accurati».
Tra le informazioni acquisite in questa fase preliminare del progetto è emerso che in ambiente urbano le attività delle specie sono molto meno influenzate dalla luna a causa della luce artificiale: «Questo adattamento di per sé è neutro, ma sicuramente si tratta di un adattamento a un ambiente nuovo».
Biodiversità urbana: quali sono le specie che non ti aspetti di trovare in città
Le specie più abbondanti sono risultate la volpe, la lepre europea e l’istrice. Ma la specie che colpisce di più quando si parla di ambiente urbano è sicuramente il lupo, anche questo immortalato dalle foto e i video delle fototrappole. Il lupo è stato individuato solo nell’area sud della città, mentre i daini e caprioli soprattutto nella porzione nord.
«Il lupo sta diventando comune in Italia ed è spontaneamente attratto dall'ambiente urbano a causa della presenza di prede come cinghiali e caprioli – spiega Mori – Fino agli anni 70 era relegato in aree montante molto ristrette, ad oggi invece il suo areale è in espansione ed più facile avvistarlo in zone dalle quali era sparito».
La presenza del lupo in città secondo il ricercatore non deve spaventare: «Non creiamo allarmismi, i lupi hanno sempre frequentato le nostre città in orario notturno ed evitando le persone. Le nostre fototrappole hanno confermato ciò che già sapevamo».
A stupire sono state le immagini del primo gatto selvatico nella zona sud della città. Si tratta dell’unico felino selvatico in Italia, presente soprattutto nei boschi vetusti e che fino agli anni 90 era stato avvistato solo fino alla provincia di Pisa. «Si tratta di una specie estremamente elusiva nei confronti dell'essere umano, naturalmente rara. Il fototrappolaggio nelle aree urbane però potrebbe servire anche per monitorare specie come queste, difficili da avvistare in altra maniera, e questo influirebbe anche sulla stima della popolazione», sottolinea Mori.
Tra le specie più avvistate c'è anche l'istrice: «Si tratta di uno dei pochi mammiferi monogami che abbiamo in Italia. Significa che si muovono prevalentemente in coppia». L'avvistamento "romantico" ha permesso però ai ricercatori di acquisire un'informazione importante sul modo in cui l'ambiente urbano influenza le loro abitudini: «Solitamente l'istrice evita di muoversi con la luna piena, perché ciò lo renderebbe troppo visibile ai predatori, in ambiente urbano invece si muove a prescindere dalle fasi lunari perché l'illuminazione la rende sempre visibile».
La presenza di lepri riproduttive ha confermato invece ciò che già ipotizzavano gli studiosi: «Questa ricchezza di fauna ha attratto anche i predatori nelle vicinanze delle città».