Tra le caratteristiche esteriori che differenziano le varie razze di gatti c’è anche la lunghezza del pelo. Alcune sono note per non averlo proprio, altre invece hanno come caratteristica primaria proprio il pelo lungo, morbido e folto, come il Persiano, il Maine Coon e il Ragdoll. Non sempre i gatti con un lungo mantello perdono molto pelo, alcune razze ne perdono pochissimo, come il Gatto Siberiano.
Vediamo allora quali sono le razze più note di gatti a pelo lungo e le loro caratteristiche, sempre tenendo bene a mente che soprattutto per loro è fondamentale prendersi cura con attenzione del mantello, spazzolandolo con regolarità per eliminare i peli morti e prevenire la formazione di nodi.
1. Maine Coon
Il Maine Coon è un gatto di grandi dimensioni e dal mantello semi-lungo, originario delle foreste del Maine (USA). Malgrado la mole, che può raggiungere gli 8-9 kg di peso nei maschi, ha un carattere gentile e affettuoso. Il suo muso prominente, le grandi orecchie larghe alla base ed il portamento maestoso lo rendono un gatto impossibile da non notare quando entra in una stanza, spesso salutando col suo caratteristico trillo chiunque gli offra un'occasione per giocare. È una delle razze di gatti più grandi, e il suo mantello è denso, corto su testa, spalle e zampe e più lungo su schiena e fianchi, abbondante sul ventre, con una gorgiera generosa. Tutti i colori sono ammessi e dunque bianco integrale ma anche nero, blu (con o senza bianco, con o senza disegno tabby), rosso, crema, squama di tartaruga (con o senza bianco, con o senza disegno tabby) e tutti i colori precedenti nella varietà silver o smoke. Non sono ammessi il colorpoint (la colorazione del Siamese), il cinnamon, il fawn e il lilac.
2. Gatto delle foreste norvegesi
Il Gatto Norvegese delle Foreste (o Gatto delle foreste norvegesi o, semplicemente, Norvegese) è un gatto medio-grande a pelo semilungo con una caratteristica testa a forma di triangolo equilatero, un profilo dritto dalla fronte alla punta del naso, due orecchie ampie alla base e con occhi a mandorla leggermente obliqui. Si presenta in una ampia varietà di colori, dai solidi ai tabby e nelle tonalità silver, mentre non sono ammessi i colorpoint, chocolate, lilac, chinnamon e fawn. Condivide molti tratti con altri gatti originari da aree boschive come il Maine Coon e il Siberiano (con cui viene spesso confuso, e da cui si differenzia per la canna nasale dritta, senza le interruzioni (detti stop). Le tre razze condividono invece l'essere considerate “naturali” perché evolute in ambienti simili seppur geograficamente distanti, che hanno favorito lo sviluppo di un mantello semi-lungo, folto ed idrorepellente adatto alla sopravvivenza in climi rigidi.
3. Siberiano
Come i precedenti due, il Siberiano è un gatto di taglia medio-grande, possente, con folto mantello semilungo. Perde poco pelo e il mantello non ha bisogno di cure particolari, basta spazzolarlo una volta a settimana. È considerato un gatto ipoallergenico, perché nella sua saliva ci sono bassi livelli dell'allergene Fel d 1, responsabile delle reazioni allergiche. Il pelo può essere di diversi colori, tra cui rosso, tigrato e silver, che va spazzolato almeno una volta a settimana. Robusto e longevo, è un gatto dal temperamento gentile e sensibile. Come accade per tutti i gatti, però, è sempre e solo un opportuno processo di socializzazione a garantire lo sviluppo di un carattere socievole e fiducioso verso l’uomo. Non è un gatto particolarmente vivace ma la sua crescita – che dal punto di vista fisico procede lenta, raggiungendo il completamento dello sviluppo fisico dopo i 3-4 anni – deve essere accompagnata dalla possibilità di esercitare la possente fisicità e il suo retaggio di cacciatore attraverso il gioco condiviso con i suoi umani.
4. Sacro di Birmania
Il Sacro di Birmania è un gatto a pelo semi-lungo che presenta una colorazione simile a quella del Siamese, ovvero occhi blu e il mantello chiaro con orecchie, muso, zampe e coda colorate ma, oltre al pelo semilungo, di caratteristico presenta quattro piedini rigorosamente bianchi. Approdato in Francia dalla Birmania, fino agli anni '70 era allevato solo il seal, successivamente sono stati introdotti i colori blu, chocolate, lilac, cream, red, squama di tartaruga, silver e smoke, con o senza tabby. Nei libri genealogici francesi viene iscritto solo nel 1925, ma alla fine della Seconda Guerra Mondiale la razza sembra destinata all'estinzione ad eccezione di due esemplari. Da loro e incrociandoli con altre varie razze (tra cui forse anche il Siamese), gli allevatori hanno fatto ripartire la selezione ed oggi il Sacro di Birmania è una delle razze più apprezzate e più diffuse in Italia.
5. Ragdoll
Il Ragdoll è una razza di taglia medio-grande il cui nome significa significa “bambola di stracci”, dovuta alla tendenza di molti soggetti di “abbandonarsi” tra le braccia umane. È un gatto che si presenta in una gran varietà di colori, con o senza bianco, inclusa la caratteristica fiamma bianca sul naso. Il mantello è di media lunghezza, denso e soffice ma aderente al corpo, più lungo nella zona del collo e sulla parte superiore del capo, verso le spalle e la zona dorsale. Da medio a lungo sui fianchi, sulla parte addominale e sulla zona posteriore del corpo. Sul carattere del Ragdoll si spendono numerosi elogi in termini di estrema docilità, pazienza, disponibilità al contatto e alla compagnia umana. Tuttavia, vale sempre la pena ricordare che anche questi gatti necessitano di essere opportunamente socializzati nelle primissime settimane di vita per poter realmente sviluppare le caratteristiche potenzialmente esprimibili dalla loro genetica.
6. Persiano
Il gatto Persiano è facilmente riconoscibile per il mantello straordinariamente lungo, gli enormi occhi rotondi e le piccole orecchie sulla sommità del cranio circolare. Il suo muso è schiacciato e la canna nasale quasi inesistente, il mantello può assumere una grandissima varietà di colori, dai solidi ai tabby, dai silver ai colourpoint, la sua toelettatura richiede un certo impegno, compensato da un carattere mite e amabile. La comparsa del pelo lungo è probabilmente dovuta ad una mutazione spontanea sviluppatasi in Turchia, da dove questo gatto è stato importato ufficialmente nel XVI secolo, approdando in Francia. Qui è diventato uno status symbol per nobili e famiglie facoltose (qualcuno lo chiama ancora “Gatto francese”), simbolo di ricchezza e prestigio. Proprio il ricco mantello richiede cure costanti: tende facilmente ad infeltrirsi e annodarsi, e deve essere spazzolato quotidianamente secondo una routine che va stabilita fin dalle prime settimane di vita del piccolo e mantenuta per sempre.
7. Angora
Il gatto d'Angora o Turco d'Angora o Angora Turco è un gatto originario della Turchia per molto tempo selezionato solo nella varietà bianca, ma oggi presente nelle esposizioni in un tavolozza di colori. A lungo confuso con varie razze tra cui il Persiano, il Siberiano e il meticcio bianco, oggi è una razza ben definita e riconoscibile, presente anche nelle competizioni italiane. È un gatto di taglia media, a pelo semi-lungo, con un corpo slanciato su lunghe zampe sottili, piedi piccoli e testa di media larghezza triangolari, grandi orecchie ampie alla base, oggi a mandorla di colore azzurro, verdi, arancio o impari. Il mantello è setoso, con scarso sottopelo e la coda è lunga, affusolata e fluente. Dopo un periodi in cui è stato vittima di pregiudizi su un temperamento poco docile e diffidente, oggi è noto per essere un gatto affettuoso, giocoso e divertente, per quanto – come tutti i gatti – continui ad aver bisogno di un opportuno percorso di socializzazione per sviluppare la fiducia e l'intesa con gli esseri umani.
8. Kurilian Bobtail
Il Kurilian Bobtail è una razza di gatto originaria delle isole Curìli, un arcipelago di 56 isole che si trova tra l'estremità nord-orientale dell'isola giapponese di Hokkaido e la penisola russa della Kamčatka. Il suo tratto distintivo è la coda corta, a pon-pon, dovuta ad una mutazione spontanea avvenuta quando i progenitori della razza ancora abitavano l'arcipelago, prima di raggiungere il continente euro-asiatico attraverso la Russia. Il mantello è denso e può presentarsi nella variante semi-lungo o corto. È un gatto attivo, dinamico, ama interagire con le persone di famiglia e partecipare alle attività della famiglia, tanto che qualcuno lo definisce, seppur in modo un po' barocco, "gatto-cane".
9. Bobtail Americano
Il Bobtail Americano è un gatto a pelo semi-lungo, allevato prevalentemente negli Stati Uniti, dove viene selezionato a partire dagli anni ’60. Come il nome lascia presagire, si tratta di una razza a coda molto corta, tra 2,5 cm e 10 cm, il che la accomuna a razze esteticamente simili come il Manx o del Bobtail Giapponese. Viene definito razza naturale ma la cosa è riferibile all'aspetto – che secondo i suoi fondatori, e come vuole il nome, dovrebbe ricordare quello di una lince – piuttosto che alla genetica sottostante, vista l'intensa selezione che l'ha creata. Dal punto di vista del temperamento, invece, e anche a causa degli outcross ancora utilizzati per estendere il pool genetico, il Bobtail è un gatto con una grande varietà comportamentale. Il mantello è di facile gestione anche perché non tende ad annodarsi né ad infeltrirsi. Una spazzolata a settimana sarà sufficiente per mantenere morbido e libero quello dei semi-lunghi, nei peli corti la gestione è ancora più semplice.
10. British Longhair
Il British Longhair è la variante a pelo lungo del British, ed è una delle razze allevate da più tempo: ha origine da quell'Inghilterra vittoriana che ha dato avvio alla selezione artificiale del gatto domestico. Ancora oggi è il gatto più diffuso in Gran Bretagna, e le sue linee di sangue hanno contribuito alla creazione o al recupero di molte altre razze oggi presenti nel panorama mondiale. È un gatto mite e gentile che mantiene la fierezza delle sue origini. E' un gatto attivo e vivace da cucciolo e più tranquillo da adulto, si lega al suo nucleo famigliare ma senza amare troppo le smancerie, mantenendo quindi una buona dose di indipendenza. Il pelo lungo richiede una spazzolata ogni 2-3 giorni, pena la formazione di nodi fra il denso sottopelo, e i periodi di muta possono rappresentare un momento dell'anno in cui intensificare le operazioni di toelettatura, anche per evitare che il gatto ingerisca troppo pelo e questo provochi fastidiosi disturbi intestinali.
11. Balinese
Il gatto Balinese è la razza gemella del Siamese, nella versione a pelo lungo. Selezionata solo dal dopoguerra condivide col Siamese lo standard e le colorazioni, anche se dal punto di vista caratteriale i suoi membri tendono ad essere più mansueti e diplomatici dei loro cugini. Il suo mantello è semilungo, fine e setoso, con scarsissimo sottopelo e quindi aderente al corpo: per la sua cura è sufficiente una spazzolata a settimana per aiutarlo a rimuovere l'eccesso di pelo morto. È un gatto che ricerca il contatto fisico e che sa come farsi ascoltare quando è in attesa di qualcosa ma è meno pressante nelle sue richieste e può apparire per questo di un'indole più pacata ed equilibrata. La vivacità viene anche espressa con una grande attitudine al movimento e al gioco.
12. Nebelung
Il Nebelung, nelle intenzioni dei suoi fondatori, doveva essere la versione a pelo lungo del Blu di Russia, dotato di un mantello grigio-argento e scintillante. Le popolazioni delle rispettive razze si sono quindi incrociate nei programmi di allevamento e lo sono ancora oggi che il Nebelung viene selezionato secondo uno standard proprio. Il nome Nebelung deriva dalla parola tedesca "Nebel" che significa nebbia, un riferimento allo scintillio ondeggiante di un mantello semilungo dai riflessi argentati. E il mantello, in effetti, è semi-lungo, denso, setoso, con abbondante sottopelo, di colore blu argentato, che richiede una certa costanza nella toelettatura perché tende a formare nodi e aggrovigliarsi. Una spazzolata ogni 2-3 giorni diventerà, allora, una routine da inserire nella convivenza. È un gatto tendenzialmente introverso, molto affezionato e mite con i suoi familiari ma non particolarmente amante delle interazioni con gli estranei.
*articolo realizzato con la consulenza di Sonia Campa, esperta in relazione uomo-gatto.