La gatta Ro' è stata uccisa, vittima di un «gioco sadico» durante una festa di 18 anni organizzata nell'agriturismo dove viveva. È la ricostruzione fornita dall'associazione Zampe che danno una mano Odv e presentata alla Procura di Bari.
La gatta era incinta e viveva all'interno di un agriturismo di Gravina di Puglia dove era diventata la mascotte di tutti, compresi i clienti ai quali si avvicinava senza timore. La mattina del 30 ottobre però i proprietari della struttura hanno fatto la terribile scoperta: la gatta era stata brutalmente massacrata e seviziata. Ro era stata presa a sassate e nel corpo erano stati conficcati numerosi stecchini di legno.
Le torture inflitte alla gatta: infilzata con stecchini
Secondo le prime ricostruzioni il corpo è stato ritrovato il giorno dopo una festa di 18 anni svoltasi nell’agriturismo, anche l’utilizzo degli stuzzicadenti che si trovano abitualmente nei ristoranti fanno pensare che «gli autori del gesto possano essere proprio tra i partecipanti della festa», come scrivono gli attivisti nella denuncia.
I reati ipotizzati sono quelli di maltrattamento e uccisione di animali, con l'aggravante delle «atroci sofferenze patite a seguito delle torture». Una condotta aggravata dall’essere stata intenzionalmente tenuta nei confronti di una creatura indifesa per il solo gusto di ucciderla. Ora starà alla Procura di Bari fare luce su quanto accaduto a Gravina di Puglia.
«Nella querela depositata abbiamo fatto al pm precise richieste istruttorie», spiega l'avvocata Giada Bernardi, presidente dell'associazione Zampe che danno una mano Odv. «La piccola Ro' è stata vittima di un orrendo gioco sadico e della cattiveria di coloro che non hanno alcun rispetto per la vita e scaricano le loro frustrazioni e noia sui deboli. Soggetti socialmente pericolosi che devono essere individuati e fermati. E chi sa deve parlare. L'omertà rende complici, e più colpevoli dei colpevoli».
A preoccupare non è solo la brutalità dell'uccisione, ma anche il contesto in cui si sarebbe verificata: una festa di 18 anni. I presunti autori potrebbero essere giovanissimi, un aspetto che rende la vicenda ancora più preoccupante e che ricorda molto da vicino un analogo caso di cronaca consumatosi sempre durante una festa in agriturismo, come ricorda Bernardi: «È l'ennesima barbarie gratuitamente perpetrata in danno degli animali. Presenta numerose analogie con il caso della capretta uccisa in un agriturismo di Anagni nell'agosto 2023 durante una festa di compleanno».
«Analogo al caso della capretta di Anagni»
Nell'agosto del 2023, un gruppo composto di ragazzi di età compresa tra i 16 e i 20 anni presero a calci una capretta sino a ucciderla. Successe in un agriturismo di Anagni, in Provincia di Frosinone, durante una festa di 18 anni.
Tutte le sevizie vennero riprese dai partecipanti in un video condiviso poi nelle chat con gli amici. Proprio queste immagini permisero agli inquirenti di risalire all'identità dei giovani coinvolti. Gli inquirenti accertarono il coinvolgimento di cinque ragazzi, dei quali due 17enni che avrebbero materialmente picchiato la capretta lanciandola anche da una finestra, mentre gli altri furono denunciati per il reato di "istigazione all'uccisione di animali".
Alla fine delle indagini, però, il pm di Roma titolare del fascicolo ha chiesto l'archiviazione per tutti. La sparizione del corpo dell'animale non ha infatti permesso di accertare che fosse viva durante le aggressioni, oppure già morta, come sostenevano i giovani.