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8 Febbraio 2025
8:13

Gallo della salvia: cosa sono e a che servono le grosse sacche che ha sul petto?

Gonfiando le sacche che ha sul petto, il gallo della salvia riesce a emettere suoni unici per corteggiare le femmine. Ma come funziona questo particolare meccanismo riproduttivo?

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Il gallo della salvia è un uccello noto per  la sua straordinaria tecnica di corteggiamento, che prevede il gonfiamento di due sacche situate sul petto e il successivo "schiocco" di queste per produrre un suono davvero unico. Durante la stagione riproduttiva, i maschi si radunano in specifiche aree dette "lek" (arena), dove competono tra loro per attirare l'attenzione delle femmine. La gara consiste nello "scuotere" le sacche. Vince chi lo fa meglio, il maggior numero di volte e più a lungo. Il maschio che riesce a produrre il suono più impressionante, avrà maggiori possibilità di accoppiarsi con quasi tutte le femmine del gruppo.

Perché il gallo della salvia si chiama così?

Il Centrocercus urophasianus è un uccello che si è adattato a vivere in un ecosistema molto specifico: le praterie aride e semi-aride del Nord America. Questi ambienti sono ricchi di Artemisia tridentata, una pianta conosciuta anche come "salvia selvatica", dalla quale l'uccello prende il nome e da cui dipende per la sua sopravvivenza. Il rapporto tra il gallo della salvia e la salvia selvatica è così forte che oggi questa specie è un rischio di estinzione proprio a causa della scomparsa delle praterie che la ospitano.

Classificato nella stessa famiglia dei fagiani, dei polli e dei tacchini, il Centrocercus urophasianus è confinato al continente americano, poiché la sua ecologia dipende dalla presenza abbondante della salvia selvatica, che non cresce spontaneamente in altre regioni del mondo, come l'Europa.

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Sebbene il nome "salvia" possa portare alla mente la comune pianta da cucina, la salvia selvatica non ha nulla a che fare con la comune Salvia officinalis. Pur condividendo il nome, infatti, appartengono a due famiglie botaniche diverse. L'origine del nome "salvia" è probabilmente legata al loro uso storico come erbe medicinali, visto che deriva dal latino salvus, che significa "salvo", "sano" o "curare".

La salvia selvatica non è solo un alimento fondamentale per il gallo, specialmente durante i rigidi mesi invernali,  quando fornisce una ricca quantità di sostanze nutrienti che permettono all'uccello di affrontare i mesi più freddi. Durante il resto dell'anno, il gallo della salvia si nutre anche di insetti e altre piante, ma la salvia rimane un elemento chiave della sua dieta. Inoltre, la densa vegetazione della salvia selvatica offre un rifugio sicuro contro i predatori e le intemperie, come coyote, aquile reali e puma. Le femmine, in particolare, scelgono i cespugli con i rami più fitti per nascondere le loro uova, benché, nonostante tutto, queste possano essere prede di serpenti come il serpente toro.

Il dimorfismo sessuale nel gallo della salvia

Il gallo della salvia presenta un pronunciato dimorfismo sessuale, che si manifesta in modo evidente sia nelle dimensioni che nel piumaggio tra i sessi. Le femmine sono notevolmente più piccole rispetto ai maschi, con un corpo snodato e meno appariscente. Mentre il piumaggio femminile è più sobrio e mimetico, in grado di fondersi con l’ambiente circostante per garantire una maggiore protezione durante la nidificazione, i maschi si distinguono per caratteristiche vistose e spettacolari, che servono principalmente a scopi riproduttivi.

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I maschi possono raggiungere un peso di circa 3 kg e sfoggiano un piumaggio molto più ricco e colorato. Il loro petto è adornato da un vivace piumaggio nero che contrasta con un ampio "colletto" di piume bianche, che si irradiano elegantemente intorno al collo. A completare il quadro, una lunga coda appuntita, che si apre a ventaglio durante le danze di corteggiamento, è uno degli aspetti più distintivi di questa specie. Questa coda, insieme alla colorazione intensa e alla postura eretta, è fondamentale per attrarre l'attenzione delle femmine durante il periodo della riproduzione. La sua funzione è puramente estetica: il maschio sfodera il suo piumaggio sfarzoso per mostrare la propria salute e vigore, aumentando le possibilità di essere scelto da una femmina.

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L'aspetto spettacolare del maschio non è solo un trionfo di bellezza, ma anche una strategia evolutiva che facilita il processo di selezione sessuale. La visibilità e la maestosità del piumaggio, infatti, sono indicatori di qualità genetica e salute, caratteristiche ricercate dalle femmine per garantire la sopravvivenza della prole.

Le sacche esofagee

Nel corteggiamento del gallo della salvia, l'aspetto esteriore, per quanto impressionante, non è l'unico fattore determinante. Un elemento cruciale sono le sacche esofagee o gulari, situate sotto il collo, che giocano un ruolo fondamentale nelle sue elaborate danze di accoppiamento. Queste sacche, costituite da porzioni di pelle estremamente flessibile, funzionano come veri e propri "palloncini" d’aria: quando il maschio inspira profondamente, le sacche si gonfiano visibilmente. Questo comportamento, che richiede un considerevole impegno energetico, è un segnale potente durante il corteggiamento. La capacità di riempire frequentemente le sacche diventa una sorta di "vetrina" delle forze fisiche del maschio, e chi riesce a gonfiarle ripetutamente nel corso della giornata viene percepito come più forte e in salute.

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Per raggiungere questo obiettivo, i maschi possono gonfiare le sacche fino a 800 volte al giorno, un'attività che comporta un dispendio energetico di circa 2400 kilojoule. Questo sforzo non passa inosservato: il suono che ne deriva, un potente "booming", può essere udito a distanze fino a 3 km, permettendo alle femmine di monitorare i maschi nella loro area. La selezione del partner da parte della femmina è un processo che richiede tempo: può impiegare fino a un mese per decidere quale maschio è il più adatto. Più il maschio è in grado di gonfiare le sue sacche, più viene percepito come un individuo energeticamente capace e, quindi, sano e vigoroso.

Questo tipo di segnale, in etologia, è definito "segnale onesto" perché è talmente costoso da produrre e difficilmente imitabile da altri maschi che rappresenta una comunicazione affidabile e veritiera nel comunicare le intenzioni e le condizioni dell'esemplare maschio. La difficoltà nel falsificare questi segnali rende il corteggiamento di un gallo della salvia un esempio perfetto di "selezione sessuale onesta", dove solo chi possiede le migliori qualità fisiche e un buon stato di salute è in grado di attrarre le femmine.

Come funziona il corteggiamento dei galli della salvia

La competizione tra i maschi del gallo della salvia è incredibilmente intensa, poiché tutti si riuniscono nello stesso luogo per corteggiare le femmine, creando un vero e proprio spettacolo collettivo. Questi raduni avvengono all'interno di aree aperte e ben visibili, come prati e conche, che gli studiosi definiscono "lek". Il termine lek indica un'area specifica in cui si svolge il corteggiamento, un'arena dove i maschi si esibiscono simultaneamente per attirare l'attenzione delle femmine. La visibilità e l'esposizione di questi spazi sono essenziali, poiché il successo nel corteggiamento dipende proprio dalla possibilità di mostrarsi in modo spettacolare.

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Un interessante studio pubblicato su Scientific Reports, realizzato da un team di fisici e etologi dell'Università degli Studi di Milano, ha analizzato la disposizione dei maschi all'interno di queste arene di corteggiamento, scoprendo che segue uno schema geometrico preciso. Questo schema consente di identificare la gerarchia sociale all'interno del gruppo di galli, con una netta divisione tra i maschi di rango superiore e quelli di rango inferiore.

In un lek, possono riunirsi circa 25-30 maschi, ma la loro disposizione non è casuale. I maschi più dominanti si posizionano al centro dell'area e occupano una porzione di spazio maggiore, avendo così più libertà di movimento per esibirsi. I maschi di rango inferiore, invece, si trovano alle estremità del lek e sono confinati in uno spazio più ridotto, come se danzassero all'interno di un cerchio immaginario. Inoltre, i maschi più forti tendono ad attirare altri individui subordinati, che si radunano intorno a loro, creando una sorta di "gruppo di supporto" che rinforza ulteriormente la loro posizione di prestigio.

Questa organizzazione spaziale all'interno del lek non solo riflette la gerarchia sociale dei maschi, ma ha anche implicazioni nel comportamento di corteggiamento, dove la posizione e la visibilità diventano fattori decisivi per il successo nella selezione sessuale. L'intero processo diventa così un'affascinante dimostrazione di come la competizione e le dinamiche sociali influenzino le strategie di accoppiamento nel regno animale.

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Credit: Sadi Carnot

Questo sistema di corteggiamento collettivo è uno dei più spettacolari e studiati del regno animale. Ogni gallo solleva le piume del petto e della coda, allarga le ali e inclina il corpo per rendere il suo spettacolo ancora più impressionante, sia visivamente che acusticamente. Lo “show” si svolge in primavera, di solito nelle prime ore del giorno, e va avanti per diverse ore, finché alla fine uno o due maschi alfa raggiungono l’obiettivo di accoppiarsi con quasi la totalità delle femmine.

Perché il gallo della salvia rischia di estinguersi

Oggi, purtroppo, il gallo della salvia è a serio rischio di estinzione, e in alcune aree del suo habitat storico è già considerato localmente estinto. La causa principale di questa minaccia è la perdita del suo habitat naturale, le praterie di salvia selvatica, che sono progressivamente scomparse a causa di numerosi fattori, in gran parte legati alle attività umane. Le praterie sono state in gran parte trasformate in campi coltivati, e lo sviluppo di città, infrastrutture, strade e impianti di estrazione di petrolio e gas ha ulteriormente ridotto la superficie disponibile per l'animale. A questo si aggiungono i frequenti incendi e l'invasione di specie vegetali non native, che alterano ulteriormente l'ecosistema.

Il problema cruciale per il gallo della salvia è che senza la salvia selvatica non può sopravvivere. La pianta è infatti la sua principale fonte di cibo e rifugio, essenziale per la sua dieta e per la protezione dalle intemperie e dai predatori. Per contrastare questo declino, sono stati avviati piani di conservazione che mirano a ripristinare le praterie di salvia e a creare zone protette in cui gli animali possano vivere al sicuro. Tuttavia, la situazione non è semplice, soprattutto a causa di un altro grande ostacolo: la frammentazione del territorio.

Con la distruzione delle praterie, molti gruppi di galli della salvia sono stati separati, creando popolazioni isolate. Questo isolamento impedisce il necessario ricambio genetico, fondamentale per garantire la salute della specie e proteggerla da malattie o da eventi ambientali sfavorevoli. Senza un flusso genetico continuo, le popolazioni diventano sempre più vulnerabili, rendendo più difficile la loro sopravvivenza a lungo termine. Pertanto, la conservazione del gallo della salvia non riguarda solo la protezione dei suoi habitat, ma anche la creazione di corridoi ecologici che permettano agli animali di entrare in contatto tra loro e di garantire una maggiore resilienza genetica.

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