Francesca Rusciano è la nuova Garante per la tutela degli animali di Napoli. L'ufficialità della nomina da parte del sindaco Gaetano Manfredi è arrivata il 18 ottobre dopo anni di attesa.
Il posto era vacante dal 2021, ma solo nell'aprile di quest'anno il Comune ha pubblicato il bando per raccogliere le candidature. Al termine di 5 mesi di valutazione Manfredi ha individuato Rusciano, mediatrice familiare e già consigliera comunale di Quarto, nell'area flegrea.
«Sono vegana e antispecista. Ogni giorno mi interesso degli animali del territorio, è il mio modo di vivere e non potrei fare altrimenti, semplicemente adesso ho una platea molto più vasta di cui occuparmi», ci spiega Rusciano.
Quella del Garante per la tutela degli animali è una carica prevista dal Regolamento comunale per il benessere degli animali fin dal 2012, ed è strettamente legata al Sindaco: il Garante infatti dura in carica per tutto il mandato e non può essere confermato per più di una volta. Manfredi però per 3 dei 5 anni della sua legislatura ha scelto di non procedere alla nomina, e farlo solo ora.
Il mandato di Manfredi terminerà nel 2026. La preoccupa non riuscire a portare a termine i suoi obiettivi?
Sicuramente non riuscirò a realizzare tutto quello che mi sono proposta, partirò dalle priorità. Mi sono candidata come Garante senza pensarci troppo e l'essere chiamata mi ha colta di sorpresa. Ora mi sento investita di una grande responsabilità e voglio fare tutto quello che posso per migliorare la vita degli animali di Napoli e anche il loro rapporto con le persone, burocrazia permettendo.
Qual è la prima cosa che farà per i diritti degli animali?
A Quarto durante i miei sei anni da consigliera ho lavorato molto per le colonie feline: abbiamo realizzato una segnaletica stradale per evitare incidenti, censito e sterilizzato centinaia di gatti. Quindi sicuramente metterò a frutto quell'esperienza anche a Napoli. Poi ho già in programma una visita al canile municipale e la prossima settimana incontrerò i referenti delle associazioni di tutela animale sul territorio, vorrei mostrare il lato migliore di questa realtà.
In tutta Italia la gestione degli animali sul territorio si regge sulle spalle dei volontari. Pensa che questo sia un sintomo del disinteresse delle istituzioni nei loro confronti?
Sicuramente la politica non è attenta al tema, come si vede anche a livello nazionale, a cominciare dalle leggi in discussione per ampliare le libertà dei cacciatori. Ancora non ci si rende conto che facciamo tutti parte dello stesso ecosistema e che senza gli animali non ci saremmo neanche noi. Nonostante questo non c'è attenzione né sostegno da parte della politica, e questo provoca anche dei fenomeni negativi. Non tutto il mondo del volontariato infatti è sano, come ho visto anche dalla mia esperienza in prima persona come volontaria sul territorio. E purtroppo questo è possibile anche perché il tema animale viene considerato di serie B. Poi ci sono alcuni episodi che aggravano il tutto.
Si riferisce a quello che è successo martedì alla Facoltà di Veterinaria a Napoli?
Sì, assalire dei veterinari non è mai accettabile, sono proprio questi episodi che fanno perdere di credibilità a tutto il volontariato animalista fatto di persone che davanti a loro stesse mettono gli ultimi tra gli ultimi: gli animali. Poi si verificano queste cose e ci accusano tutti di fanatismo. Parlerò personalmente con i volontari aggrediti, e con la referente per i diritti degli animali della Campania, Roberta Gaeta, abbiamo in programma un tavolo tecnico proprio per creare una rete con i volontari del territorio. Purtroppo a volte si affronta questa attività in maniera superficiale e io vorrei trasmettere una cultura animalista sana e informata che dimostri l'importanza di monitorare gli animali liberi sul territorio, come i cani di quartiere, sia perché non tutti gli animali sono fatti per essere adottati ma anche per sottrarli a situazioni "grigie".
Si occuperà solo di animali familiari come cane e gatto?
No, questo ruolo non è strettamente legato agli animali domestici. Sicuramente monitorerò l'esperienza dei Cras (Centri di Recupero Animali Selvatici), è importante avere contezza di queste realtà e da quello che ho visto a Napoli si sta facendo un ottimo lavoro. Andrò anche a visitare lo zoo. Da animalista penso che gli animali non dovrebbero mai essere chiusi in gabbia, ma fino a quando queste strutture esistono abbiamo il compito di controllare che almeno il loro benessere sia rispettato. Anche se sarà difficile per me da vedere.
Per l'attività svolta dal Garante non è previsto alcun tipo di compenso o di rimborso, però è collegato a numerose responsabilità, come le attività legate alla lotta ai maltrattamenti. Perché ha scelto di farlo?
Non mi preoccupa l'assenza di compenso, faccio già questo lavoro ogni giorno, è il mio modo di vivere. Inoltre, essendo stata sia volontaria che consigliera ho un confronto aperto con i Vigili per ciò che riguarda i maltrattamenti, e so come funziona la burocrazia dell'amministrazione pubblica. In ogni caso sono felice di poter fare la mia parte.