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In Thailandia, una fototrappola installata nel Parco Nazionale di Thung Salaeng Luang, nel cuore del paese, ha fotografato un rarissimo coccodrillo siamese (Crocodylus siamensis), una specie originaria del Sud-est asiatico e tra le più minacciate del pianeta. Il rettile era già stato avvisato in passato nell'area, ma erano molti anni che non veniva fotografato un individuo vivo e vegeto. Si tratta quindi di buona notizia per una specie considerata ormai a un passo dall'estinzione: in natura ne rimangono poche centinaia di individui.
L'avvistamento risale allo scorso febbraio ed è stato annunciato dai funzionari dell'area protetta, che hanno spiegato a media locali che un team di ricercatori sta studiando e monitorando la popolazione dell'area dallo scorso ottobre. Proprio perché ne restano pochissimi ed è difficile avvistarli, gli studiosi hanno installato numerose fototrappole nei pressi di fiumi, zone umide e canali, sperando di catturare i coccodrilli quando emergono per crogiolarsi al sole, un comportamento noto come basking ed essenziale per regolare la temperatura corporea.
Fortunatamente ci sono riusciti, dimostrando come l'area del parco sia ancora in grado di sostenere una popolazione vitale e riproduttiva di questa specie in serio pericolo in tutto il suo areale. Tuttavia, nuove minacce incombono anche su questa regione. Nel parco è in programma la costruzione di nuovi sbarramenti e bacini idrici, che potrebbero frammentare e mettere ulteriormente a rischio l'habitat di questo antico e già minacciato rettile.
Chi è il coccodrillo siamese

Il coccodrillo siamese è una delle specie più enigmatiche e minacciate del pianeta. Un tempo diffuso in gran parte del Sud-est asiatico, oggi sopravvive in poche aree frammentate, tra cui alcune zone della Thailandia, della Cambogia, del Vietnam e del Laos. La specie è riconoscibile per il muso relativamente corto e largo, gli occhi sporgenti e le creste ossee sulla testa. Gli adulti possono raggiungere i 4 metri di lunghezza e, durante la stagione delle piogge, le femmine depongono tra le 20 e le 45 uova sulle rive sabbiose dei corsi d'acqua.
La dieta include principalmente pesci e piccoli vertebrati, ma come tutti i coccodrilli anche quello siamese è un predatore opportunista che si adatta alle risorse disponibili. La popolazione di Crocodylus siamensis è drasticamente crollata soprattutto a causa della caccia e della distruzione dell'habitat. La pelle di questi rettili era considerata particolarmente pregiata e nel XX secolo la specie è stata massicciamente cacciata per rifornire l'industria della pelletteria. Anche le catture illegali hanno contribuito a decimare le popolazioni.
Il coccodrillo siamese è a rischio, ma ci sono speranze

Oggi il coccodrillo siamese è classificato come "In pericolo critico" nella Lista Rossa dell'IUCN, insieme ad altre 6 delle 25 specie di coccodrilli oggi viventi. I pochi individui rimasti in natura, meno di mille in tutto, si trovano fortunatamente all'interno di aree protette, mentre in cattività sono circa 5.000 i coccodrilli sparsi tra zoo e altri centri di riproduzione. Le popolazioni frammentate, inoltre, sono anche minacciate dall'ibridazione con altre specie, come il coccodrillo marino (Crocodylus porosus).
Ma nonostante tutto, ci sono piccoli segnali di speranza. Numerosi programmi di riproduzione in cattività e progetti di reintroduzione sono già stati avviati in diversi paesi del Sud-est asiatico. E il recente avvistamento in Thailandia dimostra che, con una corretta gestione degli ecosistemi e delle aree protette, anche le popolazioni già esistenti possono sopravvivere e continuare a riprodursi. La situazione resta certamente critica, ma gli esperti guardano con maggiore fiducia al futuro di uno dei coccodrilli più rari ed enigmatici del mondo.