«Quasi difficoltoso vederlo ad occhio nudo per il suo manto ben mimetizzato con l'erba secca. È stato un incontro davvero sorprendente e inaspettato, e per questo ancora più emozionante». A parlare è Mauro Gerardo, fotografo che domenica domenica 29 dicembre 2024, nel Bellunese, ha immortalato un rarissimo gatto selvatico (Felis silvestris), una delle specie più elusive nei confronti dell'essere umano.
La passione per la fotografia naturalistica è esplosa in Mauro da appena 5 anni, eppure è riuscito dove molti altri professionisti hanno fallito: ha immortalato dal vivo l'incontro con un gatto selvatico, una specie nota per la sua straordinaria capacità di celarsi all'occhio dell'uomo. Come abbiamo visto anche nel caso degli avvistamenti nel Parco del Delta del Po, e a Firenze, il gatto selvatico viene avvistato solitamente con l'ausilio di fototrappole, strumenti che servono per catturare immagini di animali selvatici senza che sia necessaria la presenza del fotografo sul posto. Mauro invece è riuscito nell'impresa utilizzando il suo obiettivo.
«Alla natura non si comanda, non è a nostra disposizione, questo rende l'incontro ancora più prezioso».
Come è avvenuto l'incredibile avvistamento del gatto selvatico
La mattina di domenica 29 dicembre 2024, Mauro è uscito dalla sua casa in provincia di Treviso per seguire la sua più grande passione: la fotografia naturalistica. Si è recato quindi nella zona della Foresta di Cansiglio, un altopiano delle Prealpi Carniche che si estende tra Belluno, Treviso e Pordenone.
«Stavo sondando il territorio per fare iniziare l'appostamento quando da lontano vedo un animale che si muove lentamente – racconta – Inizialmente pensavo fosse un corvo, ma quando fa un balzo capisco che si tratta di qualcosa di diverso. Punto l'obiettivo e vedo una sagoma rossiccia, simile a una volpe, quasi indistinguibile dalla vegetazione secca».
Quando però lo strano animale attraversa il manto di neve sul terreno tutto è diventato chiaro: «Mi sono detto: "caspita ma questo è un gatto selvatico!". È una specie decisamente rara di cui ho appreso l'esistenza diversi anni fa, ma non mi sarei mai aspettato di vederlo dal vivo, perciò è stata veramente una sorpresa». Nonostante l'emozione Mauro non ha esitato e ha scattato diverse foto mentre il gatto selvatico era impegnato in una battuta di caccia.
«Anche con il teleobiettivo facevo fatica a vederlo, c'è voluta tanta pazienza». Pazienza appresa nel corso dei lunghi appostamenti per immortalare prima l'avifauna, per passare poi ai cervi, e un domani anche ai lupi.
«Quando esco per fare le foto resto fermo anche tre-quattro ore, in totale silenzio. Ma lo faccio con piacere: questa passione per la fotografia mi è nata dentro in maniera potente». Anche i fotografi amatoriali però devono seguire un codice etico preciso e quindi sottolinea: «Non divulgherò la posizione esatta dell'avvistamento per proteggere gli animali dall'arrivo dei curiosi».
Chi è il gatto selvatico e perché è così raro
Il gatto selvatico è un felino in Italia Nord orientale e in quasi tutta l'area appenninica. Stimare l'ampiezza della popolazione è molto difficile a causa della sua estrema ritrosia nei confronti dell'essere umano.
Per questo, ad oggi, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) non lo considera a rischio di estinzione, sebbene in passato venisse considerata prossima al rischio, anche in considerazione della difficoltà di avvistamento. La sua popolazione è diminuita nel tempo a causa della perdita del suo habitat naturale, della caccia e della competizione con i gatti domestici, che possono ibridarsi con lui, minacciando la purezza della specie.
Gatto selvatico e gatto domestico sono infatti specie diverse, distinguibili anche per alcune caratteristiche fisiche, come la coda a forma di clava, tipica del Felis silvestris. La coda nella specie selvatica ha una forma tozza con un disegno ad anelli neri molto ben definiti. Il dorso invece presenta una striscia nera che termina all’attaccatura della coda. Il disegno distintivo prosegue poi sulla testa e sul collo dove il gatto ha una serie di striature rigorosamente a “lisca di pesce”.
Foto gentilmente concesse dall'autore Mauro Gerardo