Nel 2016 lo scalatore Silvio Scandolara è precipitato da un'altezza di 20 metri mentre si trovava su un percorso roccioso sulle sue montagne in Val d'Adige. Si è salvato, ma ha perso alcune funzioni motorie e la sensibilità a parte del volto. Soprattutto ha perso la possibilità di praticare ancora l'alpinismo, la sua passione più grande. Ha deciso però di riavvicinarsi alla montagna attraverso il nuovo amore per la fotografia naturalistica.
Gufi, allocchi, merli e molti altri sono diventati i soggetti preferiti da Silvio durante le sue passeggiate nella natura: «Dopo essere quasi morto ho imparato un nuovo modo di vedere la natura. Mi sono appassionato di botanica, di entomologia e di uccelli, e mi sono armato una fotocamera. Da due anni amo scattare foto, e amo parlare di natura».
Tra i tanti incontri della sua rinascita, Silvio ha recentemente avvistato un allocco (Strix aluco) addormentato sotto al sole invernale nel Veronese.
L'incontro con l'allocco nel giorno di Santo Stefano
Doveva essere una tranquilla passeggiata in famiglia e invece il 26 dicembre 2024, nel giorno di Santo Stefano, Silvio ha incontrato una serie di animali tra cui spicca l'allocco, rapace notturno che di giorno ama sonnecchiare al sole.
Lo stesso giorno, nel Veronese, ha incontrato anche un picchio rosso impegnato a cercare larve d'insetto nel tronco di un albero. «Possiedo un grande senso della fatalità. A volte i mei amici mi chiedono perché lo faccia, ma io devo andare a fotografare», spiega Silvio.
Il più delle volte si tratta di animali parte della fauna veronese, ma in qualche caso Silvio sceglie di spingersi un po' più in là per cercare di fare un incontro unico.
«Le emozioni che provo quando fotografo non dipendono dall'importanza dell'animale, ma dall'aspettativa. Per esempio in questi giorni sono già andato due volte in un posto specifico per fotografare un uccellino piccolo, quasi insignificante, che però ha una storia straordinaria: lo zigolo boschereccio. Questo piccolo uccellino ha sbagliato la rotta migratoria ed è finito in Italia».
Chi è l'allocco: caratteristiche, alimentazione e habitat del rapace
L’allocco (Strix aluco) è un rapace molto diffuso nei boschi italiani, ed una specie protetta, per cui vige l’assoluto divieto di caccia. Nidifica solitamente all'interno di grosse cavità nei tronchi ed è un animale notturno che di notte va in cerca di prede mentre di giorno preferisce sonnecchiare nelle cavità degli alberi.
È proprio durante il riposo diurno che Silvio è riuscito a immortalare il suo soggetto. Distinguere l'allocco da un gufo però non è facile, c'è bisogno di una certa dimestichezza con le caratteristiche morfologiche dei due animali, entrambi rapaci che è possibile trovare in aree periurbane. I gufi solitamente sono di dimensioni maggiori, mentre gli allocchi hanno dimensioni più contenute.
Anche la testa è diversa: quella dell'allocco è decisamente più rotonda e piccola. Infine, i ciuffetti ai lati della testa sono assenti in questo animale, mentre invece sono il tratto distintivo del gufo.
Tutte le foto sono gentilmente concesse da Silvio Scandolara