Un cucciolo di foca monaca di appena 10 giorni è stato salvato dopo che la sua mamma è morta di parto. Il piccolo, soprannominato Panayis, è stato trovato il 21 novembre al largo di Famagosta, sulla costa orientale dell'isola di Cipro grazie agli sforzi congiunti delle autorità greche e cipriote.
Il salvataggio del cucciolo di foca monaca a Cipro
I soccorsi inizialmente non si erano attivati per il cucciolo ma per la madre. Il 18 novembre infatti una foca monaca è stata trovata morta sulla cosa di Famagosta, e vista la rarità della specie è stata eseguita l'autopsia. L'esame ha rivelato che l'animale era morta per complicazioni dovute a un parto recente.
L’Unità di monitoraggio della foca monaca del Mediterraneo si è quindi mobilitata per localizzare il piccolo, con successo. Il cucciolo è stato trovato vivo all'interno di un anfratto roccioso e subito è stato portato al centro dell'Unità di pesca e ricerca marina di Meneou, a Cipro, dove gli sono state prestate le prime cure.
Successivamente è stato trasportato in elicottero in Grecia all'interno del centro di riabilitazione del Parco zoologico dell'Attica, ad Atene. Qui il piccolo Panayis resterà sotto osservazione per i prossimi 5 mesi prima di essere rilasciato nel suo habitat lungo le coste di Cipro.
Chi è la foca monaca del Mediterraneo
La foca monaca (Monachus monachus) è la più rara delle 33 specie di foche presenti al mondo, e uno dei mammiferi più rari e vulnerabili dell'intero Mediterraneo. Si tratta dell’unica specie di pinnipede da sempre presente in queste acque, e se un tempo c'erano vaste colonie lungo le coste, oggi la popolazione è ridotta a poche centinaia di individui, con una forbice che secondo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura va dai 444 ai 600 individui.
Cipro rappresenta una parte importante dell'areale di questo raro mammifero marino, e per questo la maggior parte degli habitat della foca monaca si trovano già rete dei siti protetti Natura 2000, o stanno per essere inseriti tra le aree tutelate.
Il declino della foca monaca si è accentuato soprattutto nel corso del Novecento per minacce causate in maniera diretta e indiretta agli esseri umani. La sopravvivenza della specie è infatti compromessa dalla pesca intensiva sulle risorse ittiche; dall’uccisione illegale; dal bycatch, cioè dalla cattura accidentale in attrezzi da pesca che colpisce anche le tartarughe marine; e anche dalla presenza di microplastiche nella loro dieta, come ha rivelato un articolo pubblicato su Science nel 2022.
In questo contesto ogni individuo è importante e per questo per salvare il piccolo Panayis si è mobilitato anche il governo greco attraverso la ministra dell'Agricoltura Maria Panayiotou.