
Dopo i mesi invernali in cui le loro attività si riducono al minimo indispensabile, con l'arrivo della primavera gli orsi stanno iniziando a risvegliarsi. Dopo il primo avvistamento documentato raccontato a Fanpage.it dal fotografo Pietro Santucci, il 15 marzo anche il Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise ha diffuso un video che mostra un orso marsicano intento a sgranchirsi dopo il lungo periodo trascorso in tana. Nelle immagini l'orso si gratta contro un albero muovendosi quasi come se ballasse, una sorta di Baloo marsicano.

Le divertenti immagini sono accompagnate da un messaggio di rispetto verso questa specie unica: "Amare gli animali non può coincidere con il volerli vedere ad ogni costo per immortalarli come trofei, anche e soprattutto quando svolgono attività delicate, e degne di riservatezza, come l’accoppiamento. L’amore, quello sano, ci dovrebbe far essere felici solo nel sapere che gli orsi sono nostri vicini di casa!".
Il video dell'orso marsicano che si risveglia dopo il letargo
Con l’approssimarsi della primavera gli orsi stanno uscendo dal loro letargo, esattamente come il protagonista del video. Questo meraviglioso orso in particolare è stato "catturato" dalle fototrappole del Servizio Scientifico del Parco mentre era intento a grattarsi contro un albero.
Quella che agli occhi di molti sembra solo una scena "buffa" e "simpatica" rappresenta, in realtà, un comportamento molto importante per la vita degli orsi: grattandosi contro quello che in gergo tecnico viene definito "rub tree", cioè "albero grattatoio", gli orsi lasciano una traccia odorosa del loro passaggio e informano altri orsi della propria presenza, dando vita ad una vera e propria rete di comunicazione per plantigradi.
Gli orsi infatti usano i segnali odorosi per comunicare a distanza, e grazie alle ghiandole presenti sulle zampe lasciano scie su alberi, tronchi e a terra. Una sorta di "mappa olfattiva" che può informare gli altri orsi di chi è l’autore della marcatura, e nel caso girare alla larga.
Che cos'è l'ibernazione degli orsi
L’ibernazione consente agli orsi di sopravvivere durante i lunghi mesi invernali quando il cibo scarseggia. A differenza di altri animali, gli orsi non entrano in uno stato di sonno profondo ma in uno sorta di torpore che abbassa la loro temperatura e il loro metabolismo. Questo periodo dura in genere tra ottobre e marzo.
In questa fase, l'orso sfrutta le riserve di grasso accumulate durante l’estate e l’autunno. In questo stato, il battito cardiaco e la respirazione si abbassano, riducendo il consumo di energia al minimo. Questo processo permette loro di sopravvivere senza nutrirsi per tutto il periodo invernale.
L’ibernazione degli orsi è anche una strategia riproduttiva: le femmine che sono rimaste gravide durante l’autunno partoriscono i cuccioli mentre sono in letargo, senza interrompere il loro sonno. Quando poi arriva la primavera e le temperature iniziano a salire, l’orso si risveglia gradualmente. Il suo metabolismo ritorna ai livelli normali e inizia a muoversi alla ricerca di cibo. Il risveglio avviene senza il bisogno di un vero e proprio processo di riscaldamento del corpo, ma piuttosto tramite un ritorno progressivo delle funzioni fisiologiche.