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Lo scorso luglio una scena nel primo episodio della seconda stagione di House of the Dragon aveva fatto particolarmente scalpore, attirando polemica da parte non solo degli ‘amanti degli animali' ma di tanti telespettatori sensibili in generale a come la violenza viene rappresentata sul piccolo o grande schermo. Nello spezzone incriminato si vede Blood, interpretato dall'attore Sam C Wilson, e Cheese (Mark Stobbart) entrare nella Fortezza Rossa alla ricerca di Aemond Targaryen (Ewan Mitchell). In quel contesto, Cheese prende a calci il suo cane.
Immagini così, ora, non potranno più davanti ai nostri occhi se non siamo stati espressamente avvisati e dunque abbiamo avuto la possibilità di scegliere se volerle vedere o no: è entrato in vigore dal 1 febbraio un aggiornamento delle linee guida per la classificazione delle opere cinematografiche e audiovisive che prevede che sia equiparato il maltrattamento animale alla rappresentazione di immagini violente su esseri umani.
Il Ministero della Cultura, in buona sostanza, ha previsto che dove vi sia violenza anche su altri esseri viventi si dovranno applicare, a seconda dei requisiti previsti, le classificazioni "vietato ai minori di 6 o 10 anni" per i contenuti ritenuti "non adatti a…" oppure quello ‘tassativo" rivolto ai minori di 14 o 18 anni.
Nel dettato della nuova regolamentazione è previsto che non solo le immagini che contengono violenza su animali saranno appunto soggette all'obbligo del ‘bollino' ma anche se il prodotto contiene discorsi di incitamento all'odio nei confronti delle altre specie. Il testo, infatti, prevede che le classificazioni vanno seguite "con riferimento non solo alla violenza fisica, ma anche a forme di disprezzo, umiliazione e non rispetto dei bisogni etologici".
Nel Decreto direttoriale n. 279 del 30 gennaio 2025 così come è stato ora aggiornato si sottolinea dunque che l'ambito di applicazione è relativo "a tutti i tipi di violenza, da quella fisica a quella psicologica, inclusi i casi di stupro e molestie sessuali, nonché i maltrattamenti nei confronti degli animali e dell’ambiente, con riferimento non solo alla violenza fisica ma anche a forme di disprezzo, umiliazione e non rispetto dei bisogni etologici".