Nuovo episodio di bracconaggio nella zona dei Regi Lagni, un reticolo di canali che abbraccia le province di Napoli, Benevento, Avellino e Caserta. Proprio qui, non lontano da Villa Literno, la mattina del 21 dicembre alcune guardie ambientali del Wwf impegnate nel monitoraggio del territorio hanno trovato un falco di palude (Circus aeruginosus) ferito. Si tratta di una una specie protetta e non cacciabile.
Il ritrovamento del falco palude: ferito da alcuni pallini da caccia
L'animale, una femmina, saltellava senza riuscire a volare e per questo le guardie esperte lo hanno recuperato e portato al Centro recupero animali selvatici di Napoli dove i veterinari hanno accertato il ferimento a causa di alcuni pallini da caccia. Ad aggravare il tutto c'è lo status di protezione di questa specie classificata come non cacciabile.
Sul posto del ritrovamento era presente anche l'attivista Nicola Campomorto che ben conosce gli incidenti che coinvolgono le specie selvatiche: «Molte volte i cacciatori sparano a prede che sanno benissimo di non poter abbattere a causa di armi non adeguate, magari proprio perché i pallini non sono della dimensione idonea, come in questo caso».
«Altre volte ancora – aggiunge – gli animali volano troppo in alto, oppure non cadono nelle vicinanze del cacciatore, e senza un cane da riporto la vittima resta a terra destinata a un morte lenta e dolorosa. Non molti infatti riescono a sopravvivere per più giorni come questo».
Il falco recuperato nel Casertano non presentava ferite e sangue visibili: «Probabilmente – spiega Campomorto – il sangue si era già asciugato, di conseguenza l'animale si trovava a terra ferito da diversi giorni, circostanza confermata anche dal suo stato di salute: era molto magro».
Chi è il falco di palude
Il falco di palude (Circus aeruginosus) è un rapace appartenente alla famiglia degli Accipitridi, di medie dimensioni. Il colore del suo piumaggio varia dal grigio chiaro al bruno, con riflessi azzurri sulle ali. La sua testa è relativamente piccola rispetto al corpo, mentre le sue lunghe ali e la coda a forma di ventaglio gli permettono di volare agilmente e di eseguire acrobazie aeree durante la caccia.
Si tratta di un predatore specializzato nella caccia di piccoli mammiferi, uccelli e invertebrati, che cattura mentre sorvola le distese erbose e le paludi. La sua tecnica consiste nel volo basso, scivolando sopra la vegetazione alla ricerca della preda.
La sua presenza è concentrata in zone umide come appunto i Regi Lagni campani, ma anche paludi, risaie e lagune. Tuttavia, negli ultimi decenni, la popolazione di falco di palude ha subito un forte calo, principalmente a causa della distruzione del suo habitat e dell’inquinamento. Per questo è un simbolo della fragile biodiversità delle zone umide italiane.
Attualmente, la popolazione di falchi di palude in Italia è stimata intorno ai 300-400 individui. La specie è monitorata da associazioni ornitologiche e istituzioni ambientali.