
La storia del cane Theo è una di quelle a cui non si vorrebbe credere: era stato torturato e seviziato all'inverosimile. Il suo corpo porta i segni persino di morsi umani. La sua storia sarebbe finita con una morte anonima, come avviene alla maggior parte dei cani vittime di maltrattamento, ma per lui è stato scritto un finale diverso.
Cosa e successo al cane Theo e perché aveva morsi umani sulla testa
"Era stato venduto online dopo essere stato maltrattato… Era affamato, praticamente in fin di vita, non riusciva a camminare, era ricoperto di segni di morsi umani, il suo naso era tagliato, l'orecchio strappato a metà… Sono andata a prenderlo all'istante, ho pagato i soldi richiesti e l'ho portato via con me". È il racconto che l'account di TikTok @zahidewonthistrend.1, fa del salvataggio di Theo, come riporta il magazine statunitense Newsweek.
Come si vede in un video pubblicato il 30 marzo, Theo era stato picchiato e ferito prima di essere messo in vendita. Il cane aveva appena 6 mesi ma conosceva già molto bene la violenza umana. La sua è una storia dell'orrore di cui non si conosce l'inizio, ma solo l'epilogo, raccontato dalla persona che lo ha salvato: "Ero piena di lacrime e il mio cuore era in frantumi. Non sapevo allora quello che so ora sul profitto degli animali.
Anche dall'orrore più grande però può nascere qualcosa di positivo, e da allora la consapevolezza della giovane proprietaria dell'account TikTok rispetto ai diritti degli animali è aumentata sensibilmente: "Avrei voluto fare di più all'epoca e mi vergogno di dire che non l'ho fatto… Dopo averlo salvato era l'unico per noi e non ho nemmeno contemplato che ci potessero essere altri cuccioli o cani tenuti da quel mostro. Da allora, con il cuore infranto, mi sono educata. Vi prego di prestare attenzione ai cuccioli e di intraprendere azioni appropriate se siete testimoni di qualcosa di spiacevole".
Come aiutare un cane vittima di maltrattamento
In Italia il maltrattamento di animali è un reato vero e proprio, e anche se le pene vengono considerate dagli attivisti come poco efficaci, esiste una struttura che accoglie e valuta le segnalazioni. La prima cosa da fare è contattare le Forze dell’ordine attraverso il numero unico di emergenza 112. Anche la Polizia Locale può intervenire, soprattutto se il maltrattamento avviene in un contesto urbano.
Accanto alle Forze dell’ordine, esistono i volontari del territorio, come le Guardie Zoofile, che operano spesso in collaborazione con le autorità e possono fornire un primo supporto o raccogliere segnalazioni. Per presentare una denuncia che abbia seguito è fondamentale raccogliere più informazioni possibili: documentare la situazione con fotografie o video, annotare l'indirizzo preciso e, se possibile, identificare i responsabili o eventuali testimoni. La denuncia può essere presentata direttamente in una caserma o inviata tramite posta elettronica certificata pec alla Procura della Repubblica competente.