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30 Aprile 2025
11:28

Ecco il serpente che puoi trovare nelle campagne e nei giardini: cosa fare quando si incontra un biacco

Il biacco (Hierophis viridiflavus) è un serpente non velenoso, innocuo per gli esseri umani e molto facile da incontrare, anche in città. È una specie estremamente adattabile, che frequenta campagne, giardini e parchi urbani.

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Il biacco è il serpente più diffuso e facile da incontrare in Italia, anche in città. Foto da Wikimedia Commons

Se passeggiando in campagna, al parco o al mare ci è sembrato di scorgere un'ombra nera strisciare tra l'erba o infilarsi tra le rocce di un muretto a secco, quasi certamente si trattava di un biacco, il serpente più facile da incontrare in Italia. Questa specie è infatti presente praticamente ovunque e in tutta la penisola, anche sulla maggior parte delle isole grandi e piccole e persino in ambienti fortemente urbanizzati, dove predilige soprattutto prati assolati, campagne, aree verdi incolte e i margini soleggiati di boschi e foreste.

Spesso viene erroneamente chiamato anche "biscia nera", è un serpente non velenoso, estremamente veloce, tenace e anche piuttosto "combattivo". Eppure, nonostante la sua vivacità e l'atteggiamento a volte minaccioso, è completamente innocuo per gli umani e gli animali domestici. Si nutre di roditori, piccoli uccelli, lucertole e insetti e contribuisce a tenere sotto controllo il numero di questi animali. Conoscerlo un po' più da vicino è il primo passo per superare paure ingiustificate e imparare a convivere più serenamente con questi serpenti.

Dove si può trovare il biacco?

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Nelle regioni del Nord è più facile incontrare il biacco nella classica colorazione verde–giallastra con strisce nere irregolari. Foto da Wikimedia Commons

Il biacco (Hierophis viridiflavus) è un maestro di adattabilità. Si trova in quasi tutta Italia, dalla pianura padana fino alle isole ed è più raro o assente solo in alcune zone montuose. Preferisce habitat caldi e soleggiati, con vegetazione rada e presenza di anfratti e rifugi come muretti a secco, rocce ed edifici abbandonati. Non è raro vederlo tra i campi coltivati, lungo i bordi delle strade di campagna mentre prende il sole, nei giardini, nei parchi urbani e persino nelle zone industriali abbandonate, dove trova facilmente ratti e altri piccoli animali da cacciare.

È così ampiamente diffuso anche perché si tratta di una specie che ha una enorme plasticità ecologica: vive sia in ambienti naturali che in habitat pesantemente alterati o modificati dalle attività umane. In Italia, è possibile incontrare due "forme cromatiche" differenti: quella "classica", caratterizzata da una colorazione giallastra con strisce e macchie nere irregolari, e quella "carbonaria" e tutta nera (Hierophis viridiflavus carbonarius), una sottospecie diffusa soprattutto nelle regioni meridionali, lungo l'Adriatico e nel nord-est.

Di cosa si nutre il biacco?

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Nelle regione del centro–sud e nel nord–est, invece, i biacchi sono quasi sempre completamente neri. Foto da Wikimedia Commons

Il biacco è un predatore molto versatile e piuttosto opportunista, con una dieta ampia e spesso legata alle stagioni e alla disponibilità di prede. Come altri serpenti, si nutre principalmente di piccoli mammiferi come topi e arvicole, ma spesso nel suo menù ci finiscono anche lucertole, uccelli, uova, rane e persino insetti. Una dieta così ampia e diversificata gli permette di sfruttare al meglio le risorse dell'habitat in cui vive ed è anche per questo che è così ampiamente diffuso in quasi tutto il paese.

In ambiente urbao, per esempio, mangia soprattutto ratti e topolini, mentre nelle zone rurali cattura anche arvicole, uccelli, lucertole e altri serpenti. A differenza delle specie velenose come vipere, il biacco non usa il veleno per catturare le sue prede, ma sfrutta la velocità e forza della sua muscolatura. Una volta catturate, non potendo masticare come tutti gli altri serpenti, le inghiotte vive e intere. I giovani biacchi si nutrono invece soprattutto di insetti e lucertole, poi crescendo si concentrano verso prede sempre più grandi e consistenti.

Cosa fare se si incontra un biacco

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Se si incontra un biacco basta non disturbarlo e lasciare che ognuno vada per la propria strada. Foto da Wikimedia Commons

Incontrare un serpente è davvero molto comune e nonostante possa comprensibilmente generare paura, la stragrande maggioranza di quelli che possiamo avvistare in campagna o in città sono innocui e non velenosi. E molto spesso si tratta proprio di biacchi (o in alternativa natrici o bisce). Se maneggiato o infastidito, un biacco può facilmente mordere, ma il suo morso non è pericoloso per noi esseri umani. Anzi, il suo comportamento è generalmente molto schivo e preferisce allontanarsi piuttosto che affrontare un potenziale predatore.

Se ne incontriamo uno, il comportamento da tenere è quindi molto semplice: osservarlo a distanza, non disturbarlo e andare ognuno per la propria strada. La sua presenza, anche in un giardino privato, è un segnale positivo e indica un ambiente ricco di biodiversità e più "selvaggio". Nel raro caso in cui dovesse invece entrare in casa e non si riesce a farlo uscire senza doverlo catturare, meglio allora contattare i Vigili del Fuoco o i Centri di Recupero per Animali Selvatici (CRAS), che sanno come gestire la situazione in sicurezza.

Non armiamoci di randelli, pale e altri oggetti: la maggior parte dei serpenti che incontriamo, come detto, sono innocui e tutte le specie italiane (biacco incluso) sono protette dalla legge. Non possono essere catturati, maltrattati o peggio uccisi. Ma al di là degli aspetti legislativi, non è in questo modo che si superano eventuali paure o fobie. È la conoscenza il primo passo per imparare a convivere con ciò che ci spaventa. Quasi sempre, infatti, i serpenti ci fanno paura solo perché non li conosciamo o finché non impariamo a guardarli per ciò che sono davvero.

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