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14 Gennaio 2025
12:22

È il ragno più velenoso al mondo, vive in Australia ed è in realtà non una, ma tre specie diverse

Il ragno dei cunicoli australiano, il ragno con il veleno più potente al mondo, è in realtà tre specie distinte. Una scoperta che apre nuove prospettive anche per lo sviluppo di antiveleni sempre più efficaci.

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Il ragno più famoso e temuto dell'Australia, il famigerato ragno dei cunicoli, nascondeva un segreto: non è una sola specie, ma bensì tre. Lo hanno scoperto alcuni ricercatori attraverso uno studio recentemente pubblicato sulla rivista BMC Ecology and Evolution. Analizzando alcuni dettagli morfologici e il suo DNA, gli scienziati hanno infatti scoperto che il Sydney funnelweb spider, come viene chiamato in inglese, è in realtà tre specie distinte: il "classico" e già noto Atrax robustus, il ragno dei cunicoli di Sydney meridionale (Atrax montanus) e il "big boy" di Newcastle (Atrax christenseni), il più grande tra i tre, raggiungendo fino a 5 cm di lunghezza zampe escluse.

Ragno dei cunicoli: tre specie diverse, la stessa fama letale

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I ragni dei cunicoli possiedono il veleno più potente al mondo

La scoperta è frutto di un lavoro congiunto tra il Leibniz Institute for the Analysis of Biodiversity Change, in Germania, l'Australian Museum di Sydney e la Flinders University di Adelaide. Gli scienziati hanno studiato e confrontato individui viventi ed esemplari storici conservati nelle collezioni museali, alcuni risalenti persino ai primi anni del 1900. «Questa diversità nascosta tra i ragni dei cunicoli non sarebbe mai emersa senza la collaborazione internazionale e l'uso delle tecnologie più avanzate», ha  spiegato Stephanie Loria, coordinatrice dello studio.

Il ragno dei cunicoli è del resto ben noto, anche al di fuori dei confini australiani. Il suo veleno, il più potente al mondo, è in grado di provocare effetti molto gravi sugli esseri umani e tra il 1927 e il 1981 sono 13 i decessi documentati. Fortunatamente, l'antiveleno prodotto dall'Australian Reptile Park negli anni 80 ha azzerato le morti, ma la scoperta delle nuove specie potrebbe comunque avere implicazioni importanti per migliorarlo e renderlo ancor più efficace.

Chi è il "big boy" di Newcastle

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Una classica ragnatela (a sinistra) e una femmina con ragnetti (a destra). Immagine da Loria et al., 2025

Tra le nuove specie appena identificate, Atrax christenseni, diffuso nella città di Newcastle, a nord di Sydney, è sicuramente quella che si distingue di più per la sua stazza imponente, soprattutto nei maschi, da qui il soprannome "big boy". È stato identificato grazie a Kane Christensen dell'Australian Reptile Park, dove negli anni 80 è stato avviato il programma per lo sviluppo dell'antidoto. Il nome scientifico latino christenseni è un omaggio a lui: «È un privilegio avere un ragno dedicato a me», ha dichiarato Christensen.

I ragni dei cunicoli, diventati ora tre, possiedono questo curioso nome per via della loro particolare strategia di caccia utilizzata per catturare insetti, rettili e anfibi: con le loro ragnatele costruiscono infatti rifugi tubalori a forma di imbuto, dove poi si nascondono in attesa di una potenziale preda. Come altri aracnidi, anche i ragni dei cunicoli possiedono una vita sessuale alquanto vivace e articolata. Nel 2023, uno studio ha scoperto che i maschi si accoppiano assumendo strane pose verticali per non essere mangiati dalla femmine.

Non solo un pericolo per gli esseri umani

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Un ragno dei cunicoli in posizione difensiva con zanne velenifere in bella mostra

I ragni dei cunicoli non sono però solamente tra le specie più pericolose e temute al mondo: sono anche uno straordinario esempio di evoluzione e adattamento. Gli aracnidi sono infatti qui ben prima dei dinosauri. In oltre 300 milioni di anni di evoluzione, hanno conquistato quasi ogni ambiente sulla Terra, ricoprendo spesso un ruolo fondamentale negli ecosistemi di tutto il mondo, dove contribuiscono a tenere sotto controllo il numero delle loro prede.

E sono anche sorprendentemente diversificati: in tutto il mondo, ci sono circa 52.500 specie conosciute di ragni e potenzialmente, come dimostra questo studio, tantissime altre ancora da scoprire. Questa scoperta dimostra inoltre quanto sia prezioso studiare anche le vecchie e polverose collezioni museali utilizzando approcci e tecnologie più moderne, come l'analisi del DNA. Tante altre nuove specie potrebbero essere nascoste nei cassetti dei musei di scienze naturali in attesa di essere riscoperte.

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