In virtù del profondo legame con la nostra specie, il cane viene spesso definito come "il migliore amico dell'uomo", una frase che, sebbene oggi sembri quasi un cliché, racchiude una relazione molto antica e profonda. Ma quando è iniziata questa straordinaria amicizia? Un nuovo studio coordinato da François Lanoë, ricercatore dell'Università dell'Arizona, aggiunge un nuovo elemento a questo eterno dilemma, tracciando l'inizio della relazione tra i nativi americani e primi cani del Nord America a circa 12.000 anni fa.
La scoperta, pubblicata sulla rivista Science Advances, si basa sul ritrovamento di alcuni resti archeologici in Alaska. Tra questi, una mascella risalente a oltre 8.00 anni fa e una tibia appartenente a un canide adulto, rinvenuta nel 2018 a Swan Point, un sito archeologico a sud-est di Fairbanks. Attraverso la datazione al radiocarbonio, gli scienziati hanno stabilito che l'animale visse verso la fine dell'era glaciale, in un periodo che anticipa di circa 2.000 anni le precedenti prove di interazioni strette tra esseri umani e cani nel continente americano.
Un'amicizia antica basata sulla condivisione
Ma cosa rende così speciale questa scoperta? L'analisi chimica delle ossa ha rivelato tracce di proteine del salmone, indicando che il canide si nutriva regolarmente di pesce. Questo è un dettaglio significativo: in quel periodo, i canidi selvatici cacciavano quasi esclusivamente prede terrestri. La presenza del salmone suggerisce, dunque, un'interferenza umana, che probabilmente condivideva il cibo con loro. «È una prova importante, perché i canidi selvatici non si procuravano il salmone in modo autonomo», ha detto Ben Potter, co-autore dello studio.
Questo dato rafforza l'ipotesi che i primi abitanti delle Americhe avessero instaurato relazioni strette con i canidi, sebbene non sia ancora del tutto chiaro se si trattasse di lupi semi-domestici o di veri e propri cani già domesticati. «Da un punto di vista del comportamento sembrano cani, ma geneticamente non sono legati alle popolazioni canine di oggi», ha sottolineato Lanoë. A quell'epoca, infatti, stabilire un confine netto tra lupo e cane non è così semplice, trattandosi ancora di un periodo di transizione tra vita selvatica e "domestica".
Un legame che continua ancora oggi
Questo studio, inoltre, rappresenta anche un bell'esempio di collaborazione con le comunità locali di oggi, proprio come facevano nativi americani e canidi. Gli archeologi, infatti, hanno lavorato fianco a fianco con il Consiglio del Villaggio di Healy Lake, che rappresenta il popolo Mendas Cha'ag, nativo dell'Alaska. Il Consiglio non solo ha naturalmente autorizzato gli scavi e gli studi nella regione, ma ha anche contribuito a preservare il significato culturale di questa scoperta.
Evelynn Combs, membro della comunità e oggi archeologa, ricorda come il rapporto con i cani sia sempre stato una parte fondamentale della cultura locale. «Per noi, i cani sono compagni mistici. Vederlo riflesso nei ritrovamenti archeologici conferma ciò che abbiamo sempre saputo: questi legami esistono da migliaia di anni». Oggi, quasi ogni residente del suo villaggio, ha detto, è strettamente legato a un cane. Combs ha infatti trascorso la sua infanzia tra il villaggio e siti archeologici insieme a Rosebud, un meticcio simile a un Labrador.
Una storia senza fine
Gli autori sono convinti che il canide di Swan Point aiuti a stabilire un punto fermo importate sulle prime relazioni strette tra esseri umani e "cani" nelle Americhe. In ogni caso, è ancora troppo presto per dire se questa scoperta presenta al mondo il primo vero cane domestico nelle Americhe oppure no. Ma proprio per questo lo studio è particolarmente importante, ha sottolineato Ben Potter: «Pone la domanda esistenziale: cos'è un cane?».
In ogni caso, il legame tra umani e cani è una storia che si ripete innumerevoli volte, una costante che attraversa le epoche e le culture. Come ha raccontato Combs, l'amore e la complicità che provava per il suo cane da bambina sono gli stessi che, migliaia di anni fa, probabilmente caratterizzavano il rapporto tra i nativi americani e i loro primi cani. Oggi come allora, i cani non erano solo animali utili per la caccia o la difesa, ma veri e propri compagni di vita, custodi di una relazione unica che ha plasmato il cammino della nostra specie per il mondo.