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13 Novembre 2024
14:53

Due cuccioli di lupo uccisi in Salento: «Chi ha sparato ha cercato di simulare un incidente stradale»

Due cuccioli di lupo sono stati uccisi in Salento. Si tratta del secondo caso di bracconaggio in poco più di un mese. Il progetto Hic Sunt Lupi per il monitoraggio della specie in Salento denuncia un tentativo di simulare un incidente stradale, ma uno dei piccoli aveva segni di colpi d'arma da fuoco sul muso.

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Due cuccioli di lupo sono stati uccisi in Salento. Si tratta del secondo caso di bracconaggio in poco più di un mese nella regione. Gli animali sono stati trovati privo di vita a Mesagne, provincia di Brindisi da un cittadino che ha denunciato l'episodio alle Forze dell'Ordine.

Secondo gli esperti del progetto His Sunt Lupi, incaricati del monitoraggio della specie in Salento, i bracconieri hanno sparato e ucciso gli animali per poi scaricarli a bordo strada, «probabilmente per far credere che siano stati investiti. Un cucciolo è stato sparato al volto». I corpi degli animali però risultano smaltiti perché scambiati per cani, quindi i rilievi scientifici non possono essere realizzati.

Bracconaggio in Salento: il caso del lupo ucciso a Lecce

Quello di Mesagne è il secondo episodio di bracconaggio registrato in Salento nell'ultimo periodo. All'inizio di ottobre un lupo era stato giustiziato nella provincia di Lecce in pieno giorno. È successo a Castiglione d’Otranto dove un giovane ha visto un cacciatore con il fucile allontanarsi dopo aver sparato a un lupo, lasciandolo nella vegetazione. Il giovane che passava di lì a bordo della sua auto ha fotografato la scena riprendendo sia il cadavere dell'animale che il volto del presunto bracconiere.

Grazie a queste immagini l'uomo è stato identificato dai Carabinieri, invece il cadavere del lupo è stato trafugato prima dell'arrivo delle Forze dell'Ordine. Tutt'ora non è stato ritrovato.

Questo grande carnivoro pur essendo una specie protetta è sempre più spesso al centro di episodi criminali. A causa dell'espansione della popolazione che ha portato il lupo a ricolonizzare aree dove di lui si era persa la memoria, come il Salento, sono aumentati l'odio e i casi di bracconaggio.

Nonostante il lupo sia ancora “specie particolarmente protetta”, la massima tutela normativa prevista in Europa e in Italia, stanno aumentando i fenomeni criminali, come fanno notare da Hic Sunt Lupi: «Il bracconaggio rappresenta la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali per questa specie. Oltre all’uso di armi da fuoco, il veleno è il metodo più subdolo, tra quelli illegali, per eliminare i lupi. Un metodo pericoloso non solo per l’ecosistema ma anche per gli animali d’affezione e le persone».

Da qui è nato il progetto Hic Sunt Lupi con la duplice missione di informare la popolazione e monitorare lo stato della specie.

L'espansione del lupo in Italia

Secondo l'ultimo monitoraggio condotto dall'Ispra, in Italia ci sono circa 3.500 lupi, con una forbice per gli Appennini che va dai 2.100 ai 2.850 individui. Il modello elaborato dai ricercatori ha stimato che il 74,2% dell'area di studio nell'Italia centro-meridionale risulta già occupato dal lupo, per un'estensione totale della distribuzione di 108.534 chilometri quadrati.

Negli anni 70 questa specie a causa della caccia era arrivata quasi sull'orlo dell'estinzione, a partire dagli anni 90 grazie alle politiche di conservazione e all'abbondanza di prede selvatiche, il lupo ha riguadagnato spazio in tutto il Paese.

I piccoli allevatori che non erano abituati a gestirne la presenza da diversi anni lamentano predazioni e hanno iniziato a vederlo come una minaccia al proprio sostentamento. Anche gli avvistamenti nelle aree circostanti le città hanno fatto crescere la paura alimentando l'odio.

«I casi di bracconaggio censiti sono molti ma comunque meno di quelli effettivi – sottolineano da Hic Sunt Lupi – c’è un sottobosco enorme che non viene alla luce grazie alle denunce e ai ritrovamenti e che rimane nascosto. Per la conservazione del lupo il bracconaggio è un problema serio, un problema su cui soffia spesso il vento della disinformazione e dell’allarmismo».

Gli esperti di Hic Sunt Lupi invitano a non tacere e segnalare gli atti di bracconaggio ai danni del lupo sia ai Carabinieri forestali attraverso il 1515, che al  progetto.

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