La decisione di declassare lo status di protezione del lupo continua a preoccupare la comunità scientifica. Per questo un gruppo di organizzazioni ambientaliste e per la protezione degli animali ha presentato un ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea.
Le organizzazioni internazionali Green Impact (Italia), Earth (Italia), One Voice (Francia), Lndc Animal Protection (Italia) e Great Lakes and Wetlands (Ungheria) hanno sottolineato il peso esercitato proprio dall'Ue che attraverso la riunione del Consiglio del 26 settembre 2024 ha avanzato la proposta successivamente approvata dal Comitato permanente della Convenzione di Berna.
Le associazioni: «Ora ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea»
La Commissione Europea, a nome dei 27 Stati membri dell'Unione, secondo gli attivisti non avrebbe rispettato il periodo di sospensione standard di 60 giorni, termine entro il quale le parti interessate possono presentare un ricorso per annullamento. La Commissione invece ha «direttamente proposto un voto alla Convenzione di Berna del Consiglio d'Europa per ridurre la protezione del lupo, sapendo che la proposta sarebbe stata approvata grazie alla maggioranza dei voti detenuta dall'UE, che rappresenta 27 voti, forzando così l'approvazione della propria proposta», denunciano Green Impact, Earth, One Voice, Lndc Animal Protection e Great Lakes and Wetlands.
La proposta UE si basa su un rapporto prodotto da una società di consulenza, e non sottoposto a revisione, commissionato e finanziato dalla Commissione Europea. Le evidenze scientifiche fornite dalla comunità di esperti ai massimi livelli contraddicono le affermazioni della Commissione e del Consiglio UE sulla necessità di ridurre la protezione del lupo. Tra questi c'è anche il Large Carnivore Initiative for Europe, il gruppo di lavoro permanente dell'Unione per la Conservazione della Natura (Iucn) che attraverso una nota ufficiale ha sottolineato che l'attuale proposta di riduzione è inadeguata all'effettivo status di conservazione delle diverse popolazioni di lupo in Europa. Oltre 700 scienziati e accademici, rispondendo all’iniziativa di un piccolo gruppo di esperti sostenuti da Green Impact, hanno dichiarato le proprie perplessità.
«La proposta dell'UE per ridurre la protezione del lupo europeo manca di supporto scientifico ed è un pericoloso precedente, motivo per cui abbiamo presentato ricorso – ha dichiarato Gaia Angelini, presidente di Green Impact – Gli sviluppi istituzionali hanno anche rivelato che la Convenzione di Berna non prevede un esame scientifico preventivo delle proposte avanzate dalle Parti prima che vengano messe ai voti».
Angelini ha anche denunciato le modalità con cui è stata approvata la proposta: «È altrettanto preoccupante la mancanza di processi democratici all'interno della Convenzione di Berna e la predominanza dell’UE-27: l'UE ha la maggioranza dei voti nella Convenzione di Berna e ha imposto la propria proposta, ignorando le opinioni delle altre Parti. Quando la Bosnia ha proposto di rinviare il voto di un anno per consentire ulteriori discussioni, la Commissione Europea, a nome dell’UE-27, ha votato contro il rinvio, silenziando tutte le preoccupazioni degli altri membri della Convenzione. Diverse lettere firmate da centinaia di ONG contro la riduzione della protezione del lupo, indirizzate alla Commissione Europea, agli Stati membri dell'UE e alla Convenzione di Berna, sono state sistematicamente ignorate da tutte queste istituzioni».
Cosa potrebbe succedere dopo l'accoglimento del ricorso
Se il ricorso presentato dalle cinque organizzazioni sarà accolto, tale accoglimento potrebbe condurre all’annullamento degli atti basati sulla Decisione 2024/2669/UE relativa al declassamento dello status di protezione del lupo, inclusa la proposta presentata dall'UE alla riunione del Comitato Permanente della Convenzione di Berna.
Il ricorso è stato presentato subito dopo aver rilevato dei «malfunzionamenti nei processi dell’UE e della Convenzione di Berna che influenzano la tutela dei lupi: mancanza di supporto scientifico, assenza di un processo di revisione scientifica, mancati processi democratici vista la poca considerazione data le richieste delle ONG e dei cittadini, predominanza della volontà dell'UE a Berna».
A supportare l'iniziativa di Green Impact è intervenuta anche la Gallifrey Foundation attraverso il finanziato delle spese legali, e il lavoro dello studio legale Luca d’Agostino.
Il declassamento dello status di protezione del lupo
Il lupo è un animale protetto proprio grazie alla Convenzione di Berna, questo documento infatti è la pietra miliare della salvaguardia della flora, della fauna e degli habitat naturali. Suddivide le specie in allegati diversi a seconda della forza del loro stato di protezione. In particolare, l'Allegato II include gli animali "rigorosamente protetti", e all'Allegato III quelli soltanto "protetti".
Il declassamento ha portato il lupo dall'Allegato II al III, con conseguente riduzione dello status di protezione. Tuttavia siamo ancora lontani dalla caccia al lupo: resta ancora una specie protetta e inoltre è tutelata da una serie di norme europee e nazionali che ne per il momento arginano la deregulation venatoria.
La proposta della Commissione Europea di indebolirne la protezione è stata guidata principalmente da Ursula Von der Leyen e dal Partito Popolare Europeo (PPE). Durante i negoziati sulla proposta della Commissione per ridurre la protezione del lupo, al Consiglio UE, Spagna e Irlanda hanno votato contro, mentre Belgio, Slovenia, Malta e Cipro si sono astenuti. Altri Paesi dell'UE, come Germania e Polonia, erano incerti fino al momento del voto.