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Cucciolo di elefante cade in un pozzo in India: il video della madre che lo veglia durante le operazioni di salvataggio

Un cucciolo di elefante è caduto in un pozzo in India. La madre era con lui e lo ha vegliato durante tutta la durata delle operazioni di salvataggio. Nel video pubblicato da un funzionario del Servizio Forestale Indiano si vede il salvataggio e il ricongiungimento.

6 Novembre 2024
16:42
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L'elefantino Chotu è caduto in un pozzo abbandonato rischiando di morire, ma per fortuna in suo soccorso è intervenuto il Servizio forestale. È successo il 4 novembre nelle vicinanze del villaggio di Khalipasi, nello Stato federale di Orissa, in India.

Per permettere all'elefantino di uscire dal pozzo in sicurezza gli operatori hanno costruito una rampa con l'aiuto di una gru. Durante tutte le fasi del salvataggio la madre è rimasta vicino al pozzo fino a quando il piccolo non è uscito e si sono allontanati insieme.

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Il cucciolo di elefante e sua madre dopo il salvataggio

A raccontare questa storia è stato Susanta Nanda, funzionaria dell'Indian Forest Service (IFS), che con un post su X ha raccontato la storia del ricongiungimento tra la madre e il piccolo proprio grazie all'intervento del personale specializzato.

Il cucciolo, soprannominato Chotu, e sua madre sono elefanti asiatici (Elephas maximus). Questa specie vive in 13 paesi del Sud e del Sud-Est asiatico, ma è in India che si concentra il 60% della popolazione. Secondo il Center of Elephant and Wildlife della facoltà di Veterinaria dell'Università di Chiang Mai, in Tailandia, il numero di elefanti asiatici sta diminuendo a un ritmo preoccupante, ancora maggiore rispetto a quello degli elefanti africani (Loxodonta africana) che in un secolo sono passati dai 12 milioni ai 415 mila individui.

La causa del repentino declino della popolazione di elefante asiatico è la stessa che il 4 novembre stava per uccidere anche il piccolo Chotu e ha a che fare con la frammentazione degli habitat.  Sebbene l'habitat naturale di questi animali siano le foreste umide e montuose non è raro avvistarli a ridosso delle città o delle aree antropizzate. Spesso vengono avvistati mentre sono in cerca di cibo e soprattutto di acqua: secondo uno studio condotto dall'Indian Institute of Science, questi elefanti trascorrono dalle 16 alle 18 ore al giorno in questa attività.

A causa della frammentazione degli habitat tuttavia le fonti d'acqua sono spesso una trappola mortale. Proprio questa perdita di habitat, causata principalmente dalla conversione delle foreste in terreni agricoli e dalla costruzione di infrastrutture come strade e dighe, è alla base del conflitto uomo-elefante e alla conseguente decimazione della specie.

Per questo l'elefante asiatico è classificato come in pericolo secondo la Lista rossa IUCN delle specie minacciate.

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