Quattordici morti e 254 feriti: è il bilancio di 199 incidenti gravi con animali avvenuti lo scorso anno sulle strade italiane. Sono i dati raccolti dall’Osservatorio Asaps, l’Associazione sostenitori della Polizia stradale.
Secondo le stime, nel 91% dei casi l'incidente ha coinvolto un animale selvatico, mentre gli animali domestici figurano per solo il 9%. I dati tuttavia sono parziali, come registra l'associazione stessa: l’Osservatorio infatti ha registrato i soli dati riferiti ai sinistri nei quali sono le persone a subire lesioni e in alcuni casi con conseguenze mortali, è invece molto più difficile acquisire dati che riguardano gli incidenti con impatto contro animali nei quali si registrano danni solo ai veicoli.
Per l'associazione «sono migliaia» gli episodi di questo tipo non denunciati, tuttavia è impossibile acquisirne notizia a causa delle mancate denunce: «È evidente che gli incidenti nei quali muore o rimane ferito solo l’animale con danni ai soli mezzi e non alle persone sono parecchie migliaia ogni anno ed è difficile fare un calcolo perché in molti casi gli automobilisti coinvolti non denunciano il sinistro sapendo che difficilmente verranno poi rimborsati i danni».
Incidenti stradali causati da animali: dati e vittime
Negli incidenti del 2024, 14 persone sono morte. L'anno precedente erano 11, è stata quindi rilevata un aumento del 27%. Il dato complessivo però risulta stabile se osservato sul medio periodo: i morti in incidenti con animali erano 16 nel 2022; 13 nel 2021; 16 nel 2020; 15 nel 2019.
Ai morti vanno ad aggiungersi i 254 feriti. Anche in questo caso il dato risulta in leggera crescita sull'anno precedente ma coerente nel medio periodo: i feriti erano 232 nel 2023; 227 nel 2022; 261 nel 2021; 215 nel 2020; 221 nel 2019.
In 181 casi l’incidente stradale è avvenuto con un animale selvatico, il 91% dei casi, mentre 18 incidenti hanno riguardato un animale domestico, pari al 9% del totale. Come è possibile vedere dalla mappa interattiva realizzata dall'Osservatorio per l'anno 2022, tra gli animali selvatici coinvolti più spesso figurano gli ungulati come cinghiali e cervi. Per quanto riguarda i domestici, gli animali più coinvolti sono i cani, a cui seguono occasionalmente cavalli e gatti.
Sia nella mappa del 2022 che nel report di quest'anno non vengono citati dati riferiti a lupi, benché siano probabilmente coinvolti in un numero non trascurabile di incidenti sul territorio nazionale, come dimostrano i periodici ritrovamenti di individui morti a bordo strada.
147 incidenti sono avvenuti di giorno e 52 di notte. 191 incidenti sono avvenuti sulla rete ordinaria e 8 nelle autostrade e extraurbane principali. Erano stati 12 nel 2023. In 148 casi il veicolo impattante contro l’animale è stato una autovettura, in 60 casi un motociclo, in un solo caso l’impatto è avvenuto contro autocarri o pullman e in 12 incidenti coinvolti dei velocipedi. Il totale è superiore al numero degli eventi perché, come specifica l'Osservatorio, in alcuni sinistri sono rimasti coinvolti veicoli diversi.
Quali sono le regioni con il maggior numero di incidenti stradali con animali
Non tutte le regioni registrano lo stesso numero di collisioni tra veicoli e animali. La sproporzione in alcuni casi è dovuta all'ampiezza della popolazione selvatica coinvolta, ma anche alle modalità di registrazione dei dati da parte dell'Osservatorio che si basano sulle segnalazioni provenienti da 600 referenti sul territorio e dalle pagine di cronaca.
Secondo le rilevazioni al primo posto delle regioni per numero di incidenti gravi con investimenti di animali c'è la Campania con 32 sinistri; segue il Piemonte con 17; Abruzzo e Sardegna con 15; Liguria e Marche con 14; Toscana, Lombardia e Lazio con 13; Puglia con 12; Emilia Romagna con 9; Sicilia con 7; Friuli Venezia Giulia con 6; Trentino Alto Adige e Veneto con 5; Molise con 4; Calabria con 3; infine Basilicata e Umbria con 1.
Secondo Asaps, quello degli incidenti col coinvolgimento di animali, «in particolare selvatici, specie in alcune zone ad alta frequenza per questo tipo di sinistri, richiede l’adozione di ulteriori e più efficaci strumenti difensivi per la sicurezza della circolazione».