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Così l’elefantessa Mary ha imparato a fare la doccia da sola: lo studio sulla straordinaria intelligenza di questi animali

L'elefantessa Mary ha imparato a utilizzare un tubo da giardinaggio per lavarsi, mostrando abilità mai viste prima nell'utilizzo di strumenti. La cosa non è però andata giù alla compagna Anchali, che ha imparato invece a interromperla, bloccando l'acqua. La loro storia è stata oggetto di uno studio che ci regala nuove prospettive sull'intelligenza di questi animali.

11 Novembre 2024
11:04
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Immagine da Lea Urban et al., 2024

Mary è un'elefantessa asiatica ospite dello zoo di Berlino, in Germania, che ha scoperto come usare un tubo dell'acqua da giardinaggio per farsi la doccia da sola. Le sua abilità sono state recentemente oggetto di uno studio pubblicato su Current Biology e che sta attirando l'attenzione di esperti e appassionati da tutto il mondo.

A descrivere questa sorprendente abilità è stato un gruppo di ricercatori guidati da Lena Kaufmann della Humboldt University di Berlino, che hanno osservato e studiato nel dettaglio il comportamento di Mary, regalandoci una nuova prospettiva sul valore della sua intelligenza.

Non siamo infatti gli unici animali a saper utilizzare strumenti, questo lo sappiamo ormai da tempo. Gli scimpanzé usano bastoncini per raccogliere insetti, i delfini sfruttano le spugne di mare per proteggere il rostro mentre cacciano sul fondale, corvi e gazze sono famosissimi per le loro abilità nel manipolare strumenti e oggetti. Ma ci sono alcuni animali che continuano a stupire ogni giorno anche i ricercatori e gli etologi più esperti, dimostrando abilità cognitive e persino una discreta dose di fantasia nella manipolazione e nell'utilizzo di strumenti, soprattutto gli elefanti come Mary e la sua compagna Anchali.

Mary e la sua passione per doccia: il gesto casuale che ha sorpreso i ricercatori

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L’abilità di Mary nella manipolazione del tubo. Immagine da Lea Urban et al., 2024

In un giorno apparentemente come gli altri, Lena Kaufmann stava passeggiando per lo zoo quando si è trovata davanti a una scena inedita: Mary, l'elefantessa, stava usando un tubo dell'acqua da giardinaggio con una tale destrezza che non poteva di certo essere un gesto casuale. L'animale ha iniziato bagnandosi in modo sistematico, dirigendo il getto d'acqua su diverse parti del corpo e coordinando con grande abilità i movimenti del tubo e delle zampe. Kaufmann ha immediatamente immortalato la scena e, colpita dall'inusuale comportamento, ha deciso di portare il video ai suoi colleghi.

Da questo incontro casuale, il team ha deciso di approfondire, con la prima autrice dello studio, Lea Urban, che ha analizzato nel dettaglio il comportamento di Mary. Ciò che hanno scoperto i ricercatori ha lasciato tutti meravigliati: Mary afferra il tubo saldamente dietro la punta, come se fosse un soffione da doccia, e quando vuole raggiungere la schiena adotta una tecnica speciale, prendendo il tubo più in alto e roteandolo come lazo. E quando i ricercatori hanno provato a fornirle un tubo più pesante e meno maneggevole, Mary ha risposto adattandosi subito, utilizzando la proboscide stessa per lavarsi e dimostrando ancora una volta una grande flessibilità cognitiva.

Una rivalità "a colpi" di tubo: il sabotaggio dell'elefantessa Anchali

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Anchali interferisce interrompendo Mary. Immagine da Lea Urban et al., 2024

Ma la storia non finisce qui. Un altro elefante ha trovato un modo ingegnoso per rendersi altrettanto protagonista ed entrare in scena, creando un vero e proprio "siparietto" intorno alle docce di Mary. Anchali, un'altra elefantessa asiatica, sembra non tollerare il modo in cui Mary monopolizzi l'attenzione di tutti e ha iniziato a interferire. Anchali, infatti, è stata osservata mentre tirava il tubo verso di sé e lo piegava per bloccare il flusso dell'acqua. Un comportamento che, secondo i ricercatori, potrebbe essere interpretato come un vero e proprio tentativo di "sabotaggio" nei confronti di Mary.

Per ben due volte, Anchali ha trovato un modo per interrompere la doccia della compagna, prima appoggiando la proboscide sul tubo, poi abbassandosi gradualmente con il corpo, interrompendo così il flusso d'acqua. Queste elefantesse hanno quindi mostrato per la prima volta un utilizzo estremamente elaborato di uno strumento, in questo caso un tubo da giardinaggio, adattando il proprio comportamento a seconda dello scopo. Inoltre, hanno anche messo in mostra una differenza individuale piuttosto marcata, sottolineando il valore della soggettività e dell'esperienza individuale in questi straordinari mammiferi.

L'intelligenza degli elefanti e il significato di queste scoperte

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Gli elefanti asiatici continuano a stupire gli scienziati con la loro intelligenza

La capacità di interrompere intenzionalmente l'utilizzo di uno strumento da parte di un proprio simile, ha acceso la curiosità dei ricercatori: Anchali stava semplicemente giocando o voleva intenzionalmente infastidire Mary? Oppure, chissà, anche tra gli elefanti esiste una sorta di senso per l'ironia? L'intera storia ha inevitabilmente aperto nuovi orizzonti per lo studio delle capacità cognitive di questi animali. La manipolazione precisa degli strumenti, la coordinazione e l'adozione di strategie diversificate per risolvere problemi sono capacità di enorme valore scientifico, segno di un'intelligenza estremamente complessa e che sa adattarsi a situazioni differenti.

I ricercatori si sono quindi interrogati anche sul comportamento degli elefanti liberi, chiedendosi se questi comportamenti "scherzosi" o di rivalità possano verificarsi anche in natura. Gli elefanti, grazie a una proboscide straordinariamente versatile, possono afferrare e manipolare oggetti in maniera precisa, dimostrando una comprensione profonda degli strumenti che utilizzano. La storia di Mary e Anchali non è solo un aneddoto curioso, ma un esempio prezioso della complessità delle menti animali e del loro rapporto con il mondo che li circonda. Studi come questo non fanno altro che ricordarci ancora una volta quanto sia importante osservare, comprendere e soprattutto proteggere questi straordinari e intelligenti mammiferi .

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