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15 Febbraio 2025
8:01

“Così aiutiamo gli animali della sperimentazione, per loro siamo psicologi”, la storia di Federico alla Collina dei Conigli

La Collina dei Conigli è un'associazione che accoglie animali reduci dalla sperimentazione scientifica, aiutandoli a recuperare fisicamente e psicologicamente. Il volontario Federico Gallo racconta il percorso di riabilitazione nella sede di Torino, in cui i conigli riacquistano mobilità e i ratti superano la paura del contatto.

Intervista a Federico Gallo
Referente del rifugio La Collina dei Conigli di Torino
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"Quando gli animali arrivano da noi non sappiamo che cosa gli è stato fatto, quello che è certo è che una volta usciti dal laboratorio per loro inizia la vera e propria riabilitazione, un percorso di recupero che per alcuni è più fisico e per altri è psicologico". Così Federico Gallo racconta la sua esperienza al rifugio La Collina dei Conigli di Torino con gli animali reduci dalla sperimentazione.

Ogni anno migliaia di animali escono dai laboratori dove si pratica la ricerca scientifica e arrivano nelle strutture di recupero dove i volontari cercano di cancellare i segni degli esperimenti. Tra loro c'è Federico, 51 anni, che nel 2010 ha aderito a La Collina dei Conigli, associazione con tre sedi a Monza, Torino e Genova. In tutte, i volontari si occupano di dare nuova vita agli animali della sperimentazione.

"Adottarli è il punto d’arrivo della loro rinascita. Noi tracciamo il percorso, siamo psicologi di questi animali", confida Federico.

Come si aiuta un animale della sperimentazione

Più del 90% degli animali che arrivano alla Collina dei Conigli sono roditori, in prevalenza ratti e topolini, e in misura minore arrivano anche cavie e conigli, criceti e persino rane. Poi ci sono i grandi animali, come i maiali, di cui l'associazione specializzata nei piccoli animali si è occupata con il supporto dei rifugi di Vita da Cani.

"I conigli sono quelli che hanno bisogno di più attenzioni sul piano fisico – racconta Federico – perché in laboratorio vengono stabulati in spazi stretti e quindi se li liberassimo subito la loro struttura muscoloscheletrica ne resterebbe compromessa, rischierebbero addirittura la paralisi. Con i ratti invece il recupero è più psicologico, perché molto spesso hanno paura di essere toccati. Vogliamo abituarli al fatto che nessuno gli farà più del male".

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Poter manipolare i ratti però è fondamentale per i volontari che devono occuparsi di loro per mesi e addirittura per anni, ma è importante anche per fare in modo che riacquistino la loro socialità: "I ratti sono animali sociali, per questo quando arrivano da noi vengono tutti sterilizzati e castrati e poi liberati in una stanza dove sono tutti liberi e quindi devono imparare anche le dinamiche tra loro simili perché in laboratorio non sono abituati neanche ad avere un confronto reale con i loro simili, se non in un box, magari solo in due o tre. Noi dobbiamo insegnare loro tutto questo e il resto lo apprendono stanno insieme perché hanno un istinto fortissimo e recuperano immediatamente la loro socialità".

La storia del ratto Ivan: "Quando ha smesso di muoversi i ratti più giovani gli portavano il cibo"

Per i volontari non è sempre facile occuparsi degli animali dei laboratori che portano un vissuto difficile da immaginare. Federico ne ha fatto la propria missione, ma a volte prendersi cura di loro si rivela un'arma a doppio taglio: "A livello emotivo devi cercare di non pensare al loro prima perché altrimenti ti sale un po' di angoscia o mista a rabbia. Preferisco concentrarmi sul fatto che sono usciti da lì, e poi gli devi stare accanto e tenere sempre a mente le loro esigenze, anche nelle piccole cose".

La natura sa essere crudele, ma è anche capace di compassione inaspettata. In questo gli animali possono insegnarci molto e lo fanno proprio nei momenti più difficili, come dimostra la storia di Ivan, un ratto veterano della sede torinese della Collina. Un vecchio amico di Federico che a un certo punto si è ammalato.

"Aveva un tumore inoperabile sotto al collo, col tempo è diventato enorme e lui non riusciva più a salire nella parte alta della stanza dove negli anni si era ‘stabilito' perché le scale per arrivarci erano troppo ripide", ricorda Federico. Per questo i volontari hanno creato per lui delle rampe apposite per roditori disabili, meno ripide di quelle solite. "Ivan a quel punto ha capito quello era stato fatto per lui ed è riuscito a tornare al suo piano sereno". Poi i suoi compagni animali hanno fatto il resto: "I ratti hanno una fortissima idea di assistenza, sapendo che per scendere e salire faceva molta fatica i più giovani gli portavano su cibo".

Assistere a scene come queste è il motivo per cui Federico, insieme agli altri volontari sparsi per tutta Italia, si occupa degli animali reduci dalla sperimentazione da vent'anni.

Cos'è la Collina dei Conigli e perché dare nuova vita agli animali dei laboratori

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La Collina dei Conigli è stata fondata a Monza nei primi anni Duemila dall'attivista Stefano Martinelli. L'obiettivo non era semplicemente quello di accogliere gli animali di nessuno, ma dare una nuova occasione a quelli dei laboratori, troppo spesso dimenticati.

"Non scendiamo mai in discussioni scientifiche perché non abbiamo la qualifica, non siamo medici, ma psicologi degli animali – spiega Federico – Posso dire che bisognerebbe utilizzare metodi un po' più moderni che garantiscano risultati più sicuri e in tempi più brevi. Ma, per come siamo noi, se un domani venisse fuori che la sperimentazione animale fosse assolutamente necessaria perché è indispensabile per curare l'uomo, noi comunque di principio saremmo contrari".

Secondo il più recente report europeo sull’uso di animali a fini scientifici negli Stati membri, nel 2022 c'è stata una riduzione del numero di animali utilizzati, scesi a 8,38 milioni a fronte dei 9,39 dell'anno precedente. Per Federico però non è ancora abbastanza: "Non è giusto uccidere delle creature inerti e innocenti che non hanno fatto nulla".

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Numero di animali utilizzati per la prima volta suddivise per principali classi di specie nel 2020 (Fonte: Relazione sull’uso di animali a fini scientifici negli Stati membri dell’Unione europea e in Norvegia)
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