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Quando un animale domestico muore, chi lo ha amato e accudito spesso riceve messaggi di conforto con una frase particolare: "Buon ponte dell’arcobaleno". Questo modo di dire è molto diffuso tra gli amanti degli animali e viene utilizzato per esprimere vicinanza e sostegno in un momento di dolore. Ma da dove nasce questa espressione?
L’idea del ponte dell’arcobaleno ha origini relativamente recenti e si è diffusa soprattutto grazie a una poesia anonima scritta nella seconda metà del Novecento. Secondo questa storia, quando un animale muore, attraversa un ponte colorato che lo conduce in un luogo sereno e luminoso, dove può correre libero e felice in attesa del ricongiungimento con il suo umano.
La leggenda ha trovato terreno fertile nei contesti in cui gli animali domestici sono considerati veri e propri membri della famiglia, e grazie ai social l'espressione "Buon ponte dell'arcobaleno" è diventata parte del linguaggio comune.
Perché si dice “buon ponte dell’arcobaleno”?
L’espressione "Buon ponte dell’arcobaleno" viene usata per dare conforto a chi ha perso un animale, attraverso un'immagine che simboleggia un possibile ricongiungimento con la persona di riferimento dall'altra parte.
La metafora del ponte arriva da un testo anonimo diffuso alla metà del Novecento. Non esiste una versione canonica e la poesia è stata oggetto di numerosi rimaneggiamenti, fino ad arrivare alla versione più estesa e comune:
Proprio alle soglie del Paradiso esiste un luogo chiamato il Ponte dell’Arcobaleno. Quando muore un animale che ci è stato particolarmente vicino sulla terra, quella creatura va al Ponte dell’Arcobaleno. È un posto bellissimo dove l’erba è sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra colline ed alberi ed i nostri amici a quattro zampe possono correre e giocare insieme. Trovano sempre il loro cibo preferito, l’acqua fresca per dissetarsi ed il sole splendente per riscaldarsi e così i nostri cari amici sono felici: se in vita erano malati o vecchi qui ritrovano salute e gioventù, se erano menomati o infermi qui ritornano ad essere sani e forti così come li ricordiamo nei nostri sogni di tempi e giorni ormai passati…
Qui i nostri amici che abbiamo tanto amato stanno bene, eccetto che per una piccola cosa, ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto speciale che ha dovuto lasciarsi indietro. Così accade di vedere che durante il gioco qualcuno di loro si fermi improvvisamente e scruti oltre la collina, tutti i suoi sensi sono in allerta, i suoi occhi si illuminano e le sue zampe iniziano a correre velocemente verso l’orizzonte, sempre più veloce.
Ti ha riconosciuto e quando finalmente sarete insieme, lo stringerai tra le braccia con grande gioia, una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso, le tue mani accarezzeranno di nuovo l’amata testolina e i tuoi occhi incontreranno di nuovo i suoi sinceri che tanto ti hanno cercato, per tanto tempo assenti dalla tua vita, ma mai dal tuo cuore.
E allora insieme attraverserete il Ponte dell’Arcobaleno per non lasciarvi mai più.
Per molti, la morte di un cane o di un gatto non è un semplice evento naturale, ma una perdita profonda che merita rispetto e comprensione. Dire "Buon ponte dell’arcobaleno" diventa quindi un modo per riconoscere l’importanza di quel legame e per dare voce al dolore di chi resta. Nei gruppi di appassionati di animali sui social network o nei forum dedicati, è quindi diventato comune vedere messaggi di cordoglio che includono questa espressione o altre prese dal testo anonimo, ma esiste anche un riferimento ben più antico che affonda le radici nella cultura dei Nativi Americani.
Cos'è il ponte dell’arcobaleno: la leggenda dei Nativi Americani
L’idea di un ponte che collega il mondo dei vivi a quello degli spiriti esiste in molte culture, ma la leggenda specifica del ponte dell’arcobaleno sembra avere origine da antiche credenze dei Nativi Americani. Secondo alcune tradizioni, l’arcobaleno rappresenta un passaggio tra il mondo terreno e un luogo spirituale dove gli esseri viventi trovano pace dopo la morte. Questa visione si è intrecciata con racconti più moderni, dando vita all’immagine di un ponte su cui gli animali attraversano per raggiungere un aldilà sereno.
Sebbene non abbia basi religiose specifiche, la leggenda è stata accolta con affetto da persone di diverse culture e credenze, poiché offre una visione rassicurante della morte e rafforza l’idea che il legame tra un animale e il suo umano non si spezza mai del tutto.