Il pesciolino d'argento (Lepisma saccharina) è un insetto appartenente alla famiglia Lepismatidae ed è chiamato così non solo perché il suo corpo, più ampio nella parte anteriore e affusolato verso la "coda", ricorda maggiormente quello di un pesce rispetto a un comune insetto, ma anche per via del suo movimento fluido e delle squame argentate che lo ricoprono.
Chi è il pesciolino d'argento
Il pesciolino d’argento misura solo 10 millimetri di lunghezza e il suo nome scientifico, Lepisma saccharina, si traduce in "pesce dello zucchero". Questo insetto è dotato di una sorprendente capacità digestiva ed è particolarmente attratto da zuccheri, carboidrati e amidi, che può reperire sia negli alimenti presenti nelle nostre case, come cereali e pasta, sia in materiali non alimentari, quali la carta dei libri, la colla utilizzata per le tele dei quadri o per le rilegature, e persino nei tessuti degli abiti. Nei cumuli di polvere che si formano nelle abitazioni, il pesciolino d'argento trova inoltre una ricca fonte di nutrimento, composta da residui di pelle, capelli e altre particelle organiche.
Possiede un sistema digestivo altamente efficiente, grazie alla presenza di batteri in grado di produrre enzimi, come la cellulasi, che rompono i legami delle molecole di cellulosa presenti nella carta, consentendone così la digestione. Inoltre, è in grado di sopravvivere senza cibo per oltre un anno e può vivere fino a otto anni, un’età sorprendente per un insetto.
Come è fatto il pesciolino d'argento
Il corpo di questo insetto presenta un'elevata flessibilità grazie alla sua struttura allungata e segmentata, caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto a muoversi agilmente attraverso fessure e ambienti ristretti. Uno degli elementi più distintivi di questo insetto è il suo esoscheletro ricoperto da scaglie argentate, che riflettono la luce e gli conferiscono il suo nome comune "argentato". Queste scaglie, composte principalmente da cuticola chitinosa, non solo forniscono protezione meccanica, ma giocano un ruolo cruciale nella regolazione dell'umidità corporea, prevenendo l'eccessiva disidratazione in ambienti secchi. Questo adattamento è fondamentale per la loro sopravvivenza in habitat caratterizzati da un'elevata umidità, come crepe, fessure e ambienti domestici poco illuminati.
Le appendici del pesciolino d'argento sono altamente specializzate. I cerci, le appendici posteriori, sono strutture sensoriali estremamente sensibili alle vibrazioni e agli stimoli meccanici. Questi organi fungono da rilevatori di pericoli, permettendo all'insetto di rilevare la presenza di predatori o minacce incombenti, migliorando così le sue capacità di fuga. I cerci sono affiancati da un'ulteriore struttura sensoriale nelle femmine, queste sono dotate di un organo ovopositore allungato a forma di stiletto. Le antenne anteriori, lunghe circa metà della lunghezza corporea dell'insetto, svolgono un ruolo fondamentale in molteplici funzioni.
Questi organi sensoriali sono dotati di recettori specializzati che rilevano stimoli olfattivi, tattili e chimici, rendendo le antenne cruciali per la navigazione, la ricerca di cibo e la comunicazione intra-specie. Durante il complesso rituale di accoppiamento, le antenne giocano un ruolo di primo piano. Il maschio e la femmina eseguono una serie di movimenti sincronizzati in cui le antenne vengono utilizzate per trasmettere e ricevere segnali chimici, come i feromoni, che coordinano il comportamento riproduttivo. Il corteggiamento, che può durare diverse ore, culmina nel rilascio di uno spermatoforo da parte del maschio, il quale viene poi raccolto dalla femmina per la fertilizzazione interna.
Esistevano da prima dei Dinosauri
Il pesciolino d'argento è un rappresentante di un ordine di insetti molto antico, i tisanuri, che risale a circa 400 milioni di anni fa, nel periodo Devoniano. Questo lo rende uno degli insetti più antichi ancora esistenti, precedendo di gran lunga l'evoluzione dei dinosauri. I suoi tratti primitivi sono testimoni di un'evoluzione lenta e stabile: mentre la maggior parte degli insetti moderni ha sviluppato ali, i pesciolini d'argento fanno parte di un ristretto gruppo di specie aptere (senza ali) che non hanno mai acquisito questa caratteristica nel corso dell'evoluzione. Le caratteristiche morfologiche di Lepisma saccharinum sono rimaste sorprendentemente invariate rispetto a quelle dei suoi antenati fossili. Questo fenomeno, noto come "stasi evolutiva", suggerisce che l'insetto ha trovato una nicchia ecologica in cui ha potuto prosperare senza dover apportare cambiamenti evolutivi significativi. Gli esemplari fossili più antichi simili agli attuali pesciolini d'argento risalgono a oltre 300 milioni di anni fa, un periodo in cui gli ecosistemi terrestri stavano subendo grandi trasformazioni.
La mancanza di ali e altre caratteristiche "primitive", come la struttura segmentata del corpo e l'apparato boccale masticatore, fanno dei pesciolini d'argento un interessante oggetto di studio per comprendere le prime fasi dell'evoluzione degli insetti. Essi rappresentano un'importante finestra sul passato, mostrando come alcuni gruppi di organismi abbiano potuto sopravvivere e prosperare per centinaia di milioni di anni, adattandosi a cambiamenti ambientali estremi senza evoluzioni morfologiche radicali.
Il pesciolino d’argento non è pericoloso
È un insetto “domestico” onnivoro, abituato a vivere in ambienti umidi e attivo principalmente durante la notte. Solitamente entra nelle nostre case trasportato accidentalmente con oggetti, mentre più raramente vi accede attraverso fessure. Tuttavia, oltre al comune pesciolino d’argento che conosciamo, ci sono altre specie che sono erbivore, vivono in natura abitualmente sotto le cortecce degli alberi, nei cumuli di foglie, sotto tronchi marci, nei nidi di formiche o tremiti.
È importante sottolineare che questi insetti sono completamente innocui per la salute umana e non rappresentano alcun pericolo per l'uomo. La presenza occasionale di un singolo esemplare di pesciolino d'argento non rappresenta un problema significativo, poiché non c’è il rischio che un solo insetto possa causare danni rilevanti. La situazione potrebbe diventare preoccupante in caso di infestazioni in ambienti come archivi, biblioteche o musei, dove una presenza massiccia di questi insetti può arrecare danni considerevoli a libri e oggetti di valore.
Come allontanare il pesciolino d'argento
A causa della loro natura infestante, i pesciolini d’argento sono spesso erroneamente considerati parassiti. In realtà, la loro presenza può avere un risvolto positivo, fungendo da indicatore utile per identificare un ambiente eccessivamente umido. In questi casi, l’utilizzo di un deumidificatore potrebbe rappresentare una soluzione efficace per ridurre la loro presenza. Naturalmente, è anche consigliabile adottare misure precauzionali, come sigillare adeguatamente alimenti quali pasta e cereali, per evitare che diventino una fonte di nutrimento per questi insetti.
Tuttavia, la vera soluzione potrebbe già essere presente nelle nostre case: Forficula auricularia, comunemente nota come forbicina o tagliaforbici. Questo insetto è il predatore naturale del pesciolino d’argento, contribuendo a limitarne la proliferazione. È quindi probabile che, senza che ce ne accorgiamo, questo equilibrio naturale si stia già verificando all’interno delle nostre mura domestiche.