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17 Febbraio 2025
10:16

Cosa sappiamo sullo squalo che ha mangiato le mani a una turista alle Bahamas

Venerdì 7 febbraio una donna canadese di 55 anni in vacanza sulle isole Turks e Caicos, nell'arcipelago delle Bahamas, è stata ferita da uno squalo e ha perso le mani. Secondo l'esperto di squali Alessandro De Maddalena il maggiore indiziato non è lo squalo toro, ma l'estuarino, decisamente più pericoloso per l'essere umano.

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Intervista a Prof. Alessandro De Maddalena
Esperto di squali
Immagine

Venerdì 7 febbraio una donna canadese di 55 anni in vacanza sulle isole Turks e Caicos, nell'arcipelago delle Bahamas si è avvicinata a uno squalo per scattargli una foto vicino alla riva. Lo squalo però ha reagito e a seguito della gravità delle ferite i medici sono stati costretti ad amputarle quello che le restava di entrambe le mani.

Ancora non è nota la specie coinvolta ma i maggiori indiziati sono due: lo squalo tigre, protagonista dell‘attacco mortale all'italiano Gianluca Di Gioia solo pochi mesi fa, e il bullshark. Quest'ultimo però non è lo squalo toro come suggerisce la traduzione letterale del nome inglese, ma lo squalo estuarino, una tra le tre specie più pericolose per l'essere umano.

Per fare chiarezza abbiamo raggiunto Alessandro De Maddalena, tra i maggiori esperti di squali al mondo: "Con questi animali bisogna usare cautela: non avvicinarsi mai. Sui social ci vengono presentati come animali mansueti e il più delle volte lo sono, ma sono anche molto pericolosi. Possono essere avvicinati solo da chi ha esperienza con questi animali".

Lo squalo estuarino: chi è il "bullshark" delle Bahamas

Il maggiore indiziato per l'incidente avvenuto nell'arcipelago delle Bahamas, in cui una donna ha perso entrambe le mani è presentato sui media inglesi come "bullshark" e tradotto in italiano come squalo toro, un errore dato che come ricorda De Maddalena lo squalo toro (Carcharias taurus) è specie diversa, non pericolosa per l'essere umano, al contrario del ben più temuto squalo estuarino (Carcharhinus leucas).

"Lo squalo estuarino è particolarmente presente anche in acque salmastre. e non è diffuso nell'area mediterranea – spiega l'esperto – È una delle poche specie pericolose per l’uomo insieme allo squalo bianco e al tigre. Sono le più pericolose perché hanno una dieta estremamente varia e sono molto curiosi, tendono quindi a ‘testare' oggetti e animali che non rientrano tra le loro prede abituali, e possono quindi arrivare anche ad alimentarsi con esse. Inoltre possono essere aggressive senza motivazione".

L'indole dello squalo non è l'unica variabile che rende l'estuarino particolarmente temuto: "È di grossissima taglia, raggiunge anche i quattro metri di lunghezza e ha denti seghettati e triangolari fatti apposta per tagliare. Questo si accompagna a una straordinaria potenza mascellare, tra le più potenti del mare".

A fare la differenza però secondo De Maddalena è che la vittima ferita alle Bahamas non sapesse nulla di squali né che si tratta di una specie pericolosa: "Proprio con gli estuarini esistono molte attività di immersione nell'arcipelago, sui social circolano immagini di persone che li trattano come un’attrazione e un appassionato può pensare che sia normale toccarli, come si vede in video realizzati lì. È necessario invece capire che spesso queste interazioni sono realizzate in contesti particolari e da esperti che ci lavora e sanno come approcciarli".

Nella stragrande maggioranza dei casi però gli squali non attaccano l’uomo, l'estuarino ha più attacchi all'attivo anche perché statisticamente si trova a condividere più spesso il proprio habitat con le persone: "L’estuarino predilige acque basse e questo aumenta le possibilità di incontro".

I morsi di squalo nel mondo

Secondo l'ultimo report realizzato dall'International Shark Attack File del Museo della Florida, il 2024 è stato un anno eccezionalmente tranquillo per i morsi di squalo. In tutto il mondo, ci sono stati solo 47 attacchi non provocati, in calo di 22 rispetto all'anno precedente e ben al di sotto della media decennale di 70.

Come ricorda De Maddalena, gli incidenti mortali che coinvolgo gli squali sono nell'ordine di una decina all'anno, mentre ogni anno gli esseri umani uccidono tra i 60 milioni e i 270 milioni di squali.

Storicamente, gli squali estuarini sono responsabili di almeno 100 attacchi non provocati agli esseri umani in tutto il mondo, 27 dei quali sono stati fatali, ma il danno provocato dalla nostra specie è decisamente più importante. Sebbene questo squalo non sia una specie bersaglio, infatti, viene regolarmente catturato nelle zone di pesca di tutto il mondo. Questo accade poiché vive in regioni costiere ed estuarie, vicino alle popolazioni umane.

Il Natal Sharks Board segnala che la dimensione media degli squali estuarini catturati nelle loro reti da spiaggia è diminuita significativamente negli ultimi anni, il che non promette nulla di buono per le popolazioni sudafricane della specie. L'Unione internazionale per la conservazione della natura lo ha inserito nella lista delle specie quasi minacciate.

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