
Un cane è stato abbandonato per giorni all'interno della sua abitazione, tanto da attirare l'attenzione dei vicini con i suoi guaiti disperati. È successo a Castelletto Sopra Ticino, in provincia di Novara.
Anche se il cane si trovava in casa i suoi responsabili sono stati denunciati per il reato di abbandono di animale. Un caso non raro, come ricorda l'avvocato Salvatore Cappai, civilista ed esperto in diritto degli animali: "La legge italiana non considera di per sé illecito lasciare un cane da solo in casa, ma costituiscono reato la trascuratezza e il prolungato disinteresse".
Cosa è successo al cane abbandonato in casa in provincia di Novara
I primi a lanciare l'allarme sono stati i vicini che da giorni sentivano i guaiti disperati del cane provenire da un appartamento i cui proprietari sapevano essere assenti. Allertate le Forze dell'Ordine queste sono intervenute prima contattando la famiglia e poi entrando nell'appartamento dove hanno trovato il cane in pessime condizioni.
I Carabinieri forestali, una volta accertata la presenza del cane all'interno dell'abitazione hanno rintracciato i proprietari. Questi erano via da alcuni giorni e non sarebbero rientrati in tempi brevi, sul posto quindi sono intervenuti i servizi veterinari dell'Asl di Novara e i Vigili del Fuoco che hanno forzato l'ingresso.
Una volta dentro hanno accertato che il cane non si trovava in un ambiente idoneo: in uno stato di denutrizione, privo di luce e areazione, e in pessime condizioni igieniche. Il cane è stato affidato alle cure del canile mentre la sua famiglia è stata denunciata per il reato di abbandono di animale e detenzione in condizioni incompatibili che ne causano gravi sofferenze.
L'avvocato: "Anche se in casa può configurarsi il reato di abbandono"
La normativa italiana non prevede alcun divieto o limite al lasciare uno o più cani da soli all’interno dell’abitazione, compreso il giardino. A fare la differenza quindi non sono l'atto in sé o le tempistiche, ma le modalità del caso specifico.
"Occorre dunque valutare in concreto ogni singolo caso e verificare se l’animale versi in buone condizioni o in uno stato di sofferenza – spiega l'avvocato Cappai – Risulterebbero un vero e proprio abbandono anche le otto ore di turno di lavoro se il cane, ad esempio, è malato o non autosufficiente. Allo stesso modo, si può configurare il reato di abbandono se il cane viene lasciato da solo in un campo senza un riparo né una ciotola d’acqua, anche se per un tempo non eccessivamente lungo".
In questi casi il reato di riferimento non è necessariamente il maltrattamento, ma l'abbandono di animali, punito dall’articolo 727 del Codice penale:
Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze
Sono quindi il disinteresse e la trascuratezza a fare la differenza, oltre allo stato di sofferenza manifestato dall'animale stesso attraverso i guaiti, ricorda Cappai: "Il Codice penale, all’articolo 659, prevede la pena dell’arresto sino a 3 mesi o dell'ammenda fino a 309 euro per chi, suscitando o non impedendo gli ‘strepiti di animali', disturba le occupazioni o il riposo delle persone. Se viene accertato che l'abbaio continuo ed incontrollato dell’animale supera la normale tollerabilità, la persona potrà essere anche chiamato a risarcire i danni causati ai vicini".