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Perdere un compagno a quattro zampe è un lutto profondo, una perdita pari a quella della scomparsa di un membro della famiglia. Vivere la relazione con un cane o con un gatto, in modo consapevole e sano, significa avere con l'animale un rapporto basato su amore e rispetto e frutto della condivisione della vita quotidiana.
Come avviene nel caso della morte di una persona, nel momento in cui avviene ci sono delle incombenze da affrontare che hanno a che fare con i necessari passaggi legali necessari e muoversi nella burocrazia è estenuante e complicato, considerato chiaramente anche lo stato emotivo in cui dobbiamo affrontare questi aspetti.
Partendo dal presupposto che non esiste una legge nazionale specifica ma ci sono delle normative di riferimento da rispettare, proviamo a delineare quali sono le regole da seguire, al fine proprio di facilitare un momento che nessuno vorrebbe mai vivere.
Morte di un animale domestico, cosa dice la normativa
La prima cosa obbligatoria da fare è chiedere al veterinario di accertare la morte del cane o del gatto. Ciò è necessario perché il medico deve rilasciare un certificato che deve essere poi consegnato alla locale Azienda Sanitaria, cosa che fa anche il professionista direttamente, dove sarà inserita in anagrafe canina la data di decesso del nostro compagno a quattro zampe nel caso di un cane (o anche di un gatto se è stato microchippato). Si tratta di un obbligo di legge presente in tutte le Regioni e i Comuni che va evaso massimo entro 15 giorni dalla morte e necessario prima di procedere a qualsiasi decisione si prenda rispetto alla destinazione del corpo.
Il veterinario deve provvedere anche a verificare che l'animale non sia morto per una malattia infettiva: importante farlo oltre che per ovvie questioni di sanità pubblica anche per chi desidera poi seppellire il cane o il gatto (o altro animale domestico) come vedremo in seguito.
A livello nazionale, la morte di un animale è regolamentata, come accennavamo, da alcune normative che riguardano lo smaltimento della salma, le responsabilità della persona di riferimento e la possibilità di sepoltura o cremazione.
Il Regolamento CE 1069/2009 – che riguarda il trasporto dei cadaveri di animali – e il Decreto Legislativo 36/2005 – che contiene l'obbligo di sistemazione definitiva del corpo dell'animale vietandone l'abbandono, lo scarico o l'eliminazione incontrollata – sono le normative da seguire per quanto riguarda la gestione della salma.
Due sono le opzioni in particolare:
- Rivolgersi a una ditta specializzata: Ci sono in tutta Italia servizi di onoranze funebri autorizzate alla gestione e lo stesso veterinario potrà consigliarvi a chi rivolgervi nella vostra città.
- Cremazione individuale o collettiva: A seconda di cosa sceglierete, potrette usufruire della tipologia di servizio.
- Sepoltura privata: È consentita, rispettando però specifiche norme igienico-sanitarie.
È possibile seppellire in giardino il proprio animale domestico?
Sì, è possibile seppellire il proprio animale domestico nel giardino di casa ma ci sono delle regole da seguire. Ad averlo stabilito è proprio il Regolamento comunitario n. 1069/2009 "Recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002", secondo cui «l’autorità competente può consentire (tra le varie possibilità) lo smaltimento tramite sotterramento di animali da compagnia e di equidi morti».
Come ha spiegato l'avvocato Salvatore Cappai su Kodami: "Solitamente per seppellire un cane in giardino è richiesto avvolgere il corpo all'interno di un involucro biodegradabile (sono vietati contenitori in plastica o metallo). La fossa deve avere una profondità di almeno un metro e mezzo e si deve verificare che non siano presenti delle falde acquifere".
Prima di mettere il corpo all’interno, in ogni caso, è consigliabile coprire con della calce. Il corpo, poi, non va messo in contenitori di plastica o metallo, neanche se il corpo è piccolo, ma lo si può invece coprire con un telo.
Quanto abbiamo scritto, però, sono regole generali ed è importante informarsi su eventuali leggi locali, riferendosi alla Asl e chiedendo nello specifico se nel proprio Comune ci sono indicazioni specifiche per procedere alla sepoltura nella proprietà.
Ci sono condomini che prevedono anche la possibilità di seppellire il compagno a quattro zampe in una eventuale zona messa a disposizione ma bisogna informarsi con il proprio amministratore. Qualora sia così, solitamente è comunque necessario fare una richiesta per ottenere il permesso di procedere.
Altra scelta, sempre più frequente per quel che riguarda la sepoltura, è quella di rivolgersi a un cimitero per animali. Ce ne sono diversi in tutta Italia, si tratta di luoghi gestiti da privati dove vi sono diverse opzioni a cui si può accedere.
Alcune Regioni, poi, stanno dando la possibilità alle persone di tumulare il proprio animale nel loculo destinato alla persona di riferimento. La Regione Lombardia lo ha stabilito già nel 2019, approvando una legge che consente alle persone appunto di poter depositare i resti dell'animale(tumulati, cremati e in teca separata) nella tomba di famiglia e lo stesso è consentito in Liguria.
Cremare l’animale: quando è possibile
La cremazione è sempre possibile, si tratta di una scelta da parte della persona di riferimento dell'animale. Come scritto, può essere cumulativa o singola. Dal punto di vista economico, la cremazione cumulativa costa di meno ma, chiaramente, così non si possono avere le ceneri indietro. Se si opta per la cremazione singola, tutte le ditte offrono servizi completi con restituzione anche all'interno di una urna.