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2 Novembre 2024
15:00

Convivenza sicura: le “Best Practices” globali per proteggere persone e orsi

A seguito degli ultimi eventi in Italia, esploriamo alcune misure adottate in altri Paesi per prevenire e gestire situazioni di emergenza. Questi strumenti offrono un supporto efficace, contribuendo a ridurre i rischi e a favorire una convivenza più serena e sicura tra esseri umani e fauna selvatica, evitando conflitti e proteggendo sia le persone che gli animali.

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Hey Bear, hey bear!” Questo è il grido di avvertimento che molti escursionisti imparano a utilizzare quando si avventurano nei territori degli orsi. Uno degli strumenti di difesa chiave per garantire la sicurezza in queste situazioni è lo spray anti-orso, che deve sempre essere a portata di mano e pronto all'uso. Per utilizzare correttamente questo strumento, è fondamentale rimuovere la sicura e spruzzarlo posizionandosi in direzione del vento e assicurandosi di puntarlo nella direzione dell'orso. Bastano solo due secondi per scoraggiare un comportamento indesiderato da parte di questi animali. Una volta utilizzato, la cosa migliore è allontanarsi con calma e segnalare l'incontro a una linea telefonica dedicata.

Questa è solo una delle strategie che possono garantire l'incolumità di chi frequenta l'habitat degli orsi, ma è importante notare che queste pratiche non sono ancora comuni in Italia.

Le "Best Practices" globali: strumenti per una coesistenza sicura

Le probabilità di essere attaccati da un orso sono molto basse (all'incirca lo 0,0001%). Tuttavia, alla luce degli ultimi eventi in Italia — come la consultazione sugli orsi in Trentino e l‘incontro nei boschi di Bleggio Superiore tra un orso e un fungaiolo — è utile esaminare alcune misure di sicurezza già adottate in altri Paesi. Questi strumenti, che non devono necessariamente essere utilizzati in ogni occasione, possono far sentire le persone più sicure in situazioni di emergenza.

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Lo spray anti-orso è ampiamente utilizzato in diverse nazioni, tra cui Canada, Stati Uniti, Slovenia, Norvegia, Svezia, Russia e Giappone. Secondo un report tecnico della Commissione Europea del 2015, questo strumento funziona efficacemente nel 92% dei casi per fermare comportamenti indesiderati degli orsi e riduce le lesioni alle persone nel 98% dei casi. È uno strumento semplice, accessibile, ma deve essere trattato con cautela; il suo utilizzo, infatti, crea un'irritazione temporanea agli occhi e alle mucose degli animali.

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Ma la sicurezza non si limita all'uso di spray. Esistono anche strumenti preventivi, come fischietti anti-orso, cassonetti per rifiuti e armadietti per conservare il cibo nei parchi. Nel Parco Nazionali di Yellowstone e del Glacier, ad esempio, telecamere e sensori monitorano costantemente la fauna selvatica, inviando dati in tempo reale sui movimenti degli orsi. Queste informazioni sono poi condivise tramite tabelloni informativi o app, offrendo ai visitatori aggiornamenti utili mentre si spostano.

Gli strumenti di prevenzione

La consultazione del 28 ottobre 2024 in Trentino ha mostrato che quasi il 99% degli abitanti ha paura degli orsi. Sebbene questi animali siano generalmente pacifici, sono pur sempre predatori carnivori. Non possiamo pretendere di far coesistere la popolazione con animali potenzialmente pericolosi senza educare adeguatamente le persone. In molti paesi, figure come i “Conservation Officer” sono fondamentali per l'educazione degli escursionisti e la gestione della coesistenza con gli orsi. Questi professionisti, assunti dai governi, forniscono linee guida su come comportarsi nei parchi, sottolineando l'importanza di farsi sentire e di non sorprendere mai un orso. Ad esempio, è consigliato non muoversi in gruppo, parlare a voce alta e portare con sé la Bear-Bell, una campanella che emette rumori per avvisare gli animali della propria presenza.

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Gli strumenti alla base della coesistenza

Gli “strumenti” fondamentali per garantire una convivenza armoniosa tra esseri umani e orsi sono l'educazione e la consapevolezza. È vero che gli orsi hanno diritto al loro habitat e che la nostra presenza può essere vista come un'invasione. Tuttavia, focalizzarsi unicamente su questo aspetto non porta a soluzioni pratiche. Le persone continueranno a visitare montagne e boschi per attività ricreative come trekking e passeggiate, specialmente coloro che abitano in quelle aree. Possiamo continuare a vivere questi spazi con gli strumenti adeguati, rendendo più compatibile la nostra presenza con le esigenze della fauna e della flora. Per affrontare questa situazione, è essenziale equipaggiare i cittadini con le giuste informazioni, l'educazione ambientale e la sensibilizzazione sulla fauna selvatica possono ridurre il rischio di incontri problematici, migliorando la sicurezza per tutti.

Proteggere la fauna per garantire la nostra sopravvivenza

La fauna, compresi gli orsi, è fondamentale per la nostra sopravvivenza perché gli ecosistemi forniscono servizi vitali come l'aria pulita, la regolazione del clima e l'acqua potabile. La direttiva Habitat dell'Unione Europea, concepita per prevenire il degrado degli ecosistemi entro il 2030, impone agli Stati membri di istituire un sistema di protezione rigorosa, che “proibisca in particolare l'uccisione deliberata, la cattura o la perturbazione di specie allo stato selvatico”. Ai sensi dell'articolo 16, la direttiva permette deroghe, ma solo in circostanze eccezionali e come ultima risorsa. Queste deroghe, devono quindi essere giustificate in modo rigoroso e non possono compromettere gli obiettivi di conservazione fissati dalla direttiva stessa, che mira a garantire la protezione a lungo termine delle specie e dei loro habitat.

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Questa normativa sottolinea che la fauna non deve essere vista solo come un elemento da tollerare, ma come una componente essenziale per il benessere umano e ambientale. Proteggere gli ecosistemi non è solo una questione di etica, ma una necessità per garantire la nostra stessa sopravvivenza.

L'Italia in ritardo sugli obiettivi europei

In casi recenti come quelli che hanno coinvolto orsi come M90, JJ4, KJ1 e F36, o l'incidente di Bleggio, la gestione della fauna selvatica in Italia appare insufficiente sia nel proteggere le specie che nel garantire la sicurezza delle persone.

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La gestione attuale non solo non protegge adeguatamente gli orsi, ma manca anche di promuovere buone pratiche di convivenza, come l'educazione della popolazione e l'implementazione di strumenti di prevenzione per evitare conflitti tra umani e animali selvatici. In definitiva, ci sono molte misure che l'Italia potrebbe adottare per prevenire tragedie, proteggendo sia gli esseri umani che gli orsi. Rafforzare l'educazione, migliorare la consapevolezza e investire in strumenti di prevenzione e di difesa, potrebbero contribuire a una convivenza pacifica e sicura con la fauna selvatica.

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