Il porcellino d'India (Cavia porcellus), detto anche cavia domestica per via del suo utilizzo in passato nell'ambito della ricerca, è un roditore della famiglia dei cavidi, originario della zona andina dell'America latina. Al giorno d'oggi la specie è estinta in natura, ma sopravvive ancora in cattività come animale domestico in molti paesi.
Sebbene sia possibile incontrare individui di oltre 20 colorazioni differenti, si pensa che i loro antenati selvatici fossero marroni in modo da mimetizzarsi nella vegetazione andina e proteggersi così dai predatori.
Il percorso di domesticazione di questi roditori ebbe inizio intorno al 5000 a.C. ed erano già noti ai tempi degli Inca; successivamente alla colonizzazione europea dell'America latina questi animali iniziarono ad essere importati in Europa, dove vennero da subito considerati come animali da compagnia.
Per quanto sia diffusa la credenza che i porcellini d’India abbiano bisogno di meno cure rispetto a cani e gatti, non è affatto vero: questi piccoli roditori hanno una serie di necessità che devono essere rispettate affinché godano di buona salute. Vediamo insieme alcuni consigli per prendersi cura di questi animali da compagnia.
Cosa sapere prima di adottare un porcellino d'India
Questi piccoli roditori sono naturalmente privi di coda, possono crescere fino a 20-25 centimetri di lunghezza per 700-1100 grammi di peso e vivere in media 8 anni, anche se alcuni esemplari riescono a superare i 12 anni. Quindi, prima di adottare un porcellino d’India, è importante tener conto della loro longevità rispetto ad altri roditori domestici o conigli e considerare un impegno in termini di tempo paragonabile a quello di cani e gatti.
Se siamo convinti di adottare un porcellino d'india, sono assolutamente da evitare i negozi che tengono gli animali in condizioni inadeguate: è importante accertarsi che questi non siano tenuti su delle griglie, molto magri o denutriti, che non abbiano il pelo molto arruffato o malconcio e che siano in condizioni igieniche almeno sufficienti. Sono da preferire gli allevamenti specializzati e affidabili, ma anche amatoriali, che tengono bene gli animali e si occupano di socializzare i cuccioli e di garantire il loro benessere. Una valida alternativa sono i rescue e le associazioni di volontariato che si occupano di salvare e di dare in adozione i porcellini d'India abbandonati o maltrattati.
Le cavie sono animali molto timidi, circospetti e routinari, che non amano le novità e i cambiamenti, considerati da loro fonte di stress e paura. Per questo motivo è necessario prestare particolare attenzione quando dovranno affrontare cambi di ambiente, di alimentazione o di compagni di vita. In più, non sono amanti del contatto fisico ed è quindi importante essere sempre delicati con loro e non agire con irruenza o fretta. Hanno bisogno di molto tempo per imparare a fidarsi del loro umano di riferimento.
I porcellini d'india sono roditori dal comportamento prevalentemente crepuscolare e, trattandosi di animali sociali, comunicano con i simili attraverso un'ampia gamma di suoni (anche per via della loro vista poco acuta). Condividono con piacere gli spazi con i propri simili e soffrono la solitudine, sebbene la convivenza tra maschi possa in alcuni casi creare alcuni problemi legati alle gerarchie interne al gruppo, che prevedono un maschio dominante con il suo gruppo di femmine, all'interno del quale ci sono altre gerarchie. Quindi è preferibile adottare una coppia invece che un singolo individuo ma nel caso di individui di sesso opposto possono verificarsi gravidanze frequenti che possono diventare un problema. Questi animali raggiungono la maturità sessuale tra i 56 e i 70 giorni e una volta avvenuto l'accoppiamento, la gestazione durerà tra i 59 e i 72 giorni, con una media di 3 piccoli per ogni parto.
Una possibile soluzione è quella di tenere gli animali separati quando vanno in calore, cosa che però richiede un’attenzione continua al problema, oppure optare per la sterilizzazione. Una buona soluzione potrebbe essere quella di avere un maschio castrato, con il quale possono convivere più femmine. Nel caso di più maschi è bene castrarli per evitare zuffe e competizione che possono diventare fonte di stress.
La gabbia per il porcellino d’India
Sebbene nella gestione degli spazi possa essere utile l'ausilio di una gabbietta, non bisogna però abusarne, perché questi animali hanno realmente bisogno di potersi muovere regolarmente anche se all'interno di ambienti protetti come una stanza oppure un giardino recintato, ricordando che all'aumentare del numero di porcellini d'India, aumenta anche la dimensione dell'ambiente di cui hanno bisogno.
Negli spazi in cui hanno la possibilità di muoversi quotidianamente è importante lasciare a loro disposizione una lettiera con un fondo morbido e accogliente, dove trovare riparo nel caso in cui si spaventino o si sentano minacciati da qualche rumore o dall'arrivo di qualcuno. Sul fondo della gabbia va messo del truciolato o della carta, facendo attenzione che non la mangino, perché se fosse presente dell'inchiostro potrebbe essere cancerogeno. In alternativa si può usare la paglia ma facendo attenzione che non sia un tipo che provochi lesioni ai genitali o alle zampe. È importante anche pulire e cambiare il fondo regolarmente perché l’incuria e i residui di urina e feci potrebbero causare dermatiti o ulcere dolorose: la gabbia deve essere sempre asciutta ed ospitale.
Sono inoltre assolutamente da evitare le gabbiette a griglia che possono causare delle lesioni alle zampe, così come quelle troppo piccole (ad esempio 50×50 cm). Questi animali hanno bisogno di uno spazio ampio in cui muoversi in sicurezza: è preferibile utilizzare plexiglass o vetro al posto del legno perché quest’ultimo potrebbe essere stato trattato con sostanze chimiche che possono danneggiare gli animali oppure potrebbero rosicchiarlo.
Dove mettere la gabbia
La gabbia deve essere posizionata in una zona che abbia una temperatura stabile, possibilmente intorno ai 21°C perché questi animali possono soffrire per il freddo, ma anche pr il troppo caldo. Per evitare un colpo di calore è consigliabile posizionare la gabbia in modo che sia ventilata nei periodi più caldi.
Cosa mettere nella gabbia
L’accessorio fondamentale per i porcellini d’india è una casetta, se possibile anche più di una: questi rifugi assecondano il bisogno di protezione che questi animali sentono, essendo prede in natura. Per rendere più stimolante il luogo in cui si muovono, si possono creare tunnel con il cartone, buche nel terreno o altri ostacoli che il piccolo roditore si divertirà ad attraversare, ma è indispensabile ricordare che non è sufficiente lasciarli giocare da soli e può essere utile prendersi del tempo per conoscerli e scoprire quali sono le loro preferenze individuali, sapendo che quando sono felici hanno l'abitudine di saltare sul posto.
Possono essere inserite anche delle ciotoline per l’acqua anche se spesso si preferiscono i beccucci per evitare che gli animali le rovescino e restino senz’acqua. Possono essere installati più beccucci, specialmente all’inizio quando l’animale non è ancora abituato, assicurarsi che ci sia sempre acqua fresca dentro e che funzionino correttamente.
L’alimentazione del porcellino d’India
I porcellini d'India sono erbivori stretti ed è quindi indispensabile evitare di fornire loro alimenti differenti, i quali in fase digestiva potrebbero causargli problemi anche gravi. Sono assolutamente da evitare pane e biscotti, mentre possono mangiare fieno, erbe, frutta, lattuga e cavoli. Il fieno deve essere possibilmente di erba medica o comunque di ottima qualità e anche la paglia deve essere sempre a disposizione. Sebbene gli alimenti naturali siano più sani, molti preferiscono acquistare appositi mangimi specifici per questa specie che contengono tutti i nutrimenti necessari, comprese le vitamine e i minerali in quantità sufficiente per assicurare loro la salute sul piano alimentare. Questi roditori infatti rischiano di soffrire di carenza di Vitamina C.
Cosa non deve mai mancare nell’alimentazione del porcellino d’India
È importante che questi animali seguano una dieta varia con diverse verdure ricche di vitamina C (che non possono sintetizzare da soli), come ad esempio cavoli, cavoletti e broccoletti. Altri cibi che possono mangiare sono: lattuga, indivia, radicchio, carote, finocchio e prezzemolo. La cosa importante è che tutte le verdure siano fresche ma, se vengono tenute in frigorifero, non devono essere fredde ma è opportuno tirarle fuori un po’ prima del pasto. Va inoltre controllato che non ci siano muffe o micro muffe. Gli si può dare anche il dente di leone (un’erba) e occasionalmente agrumi: bisogna però prestare attenzione perché questi alimenti potrebbero fermentare molto e dare anche problemi di meteorismo, a cui purtroppo i porcellini d'india vanno spesso incontro, e nei casi più gravi causare dei blocchi intestinali. L'alimentazione va sempre bilanciata tramite la consulenza di un veterinario esperto di nutrizione di animali esotici e roditori.
Il pellet va bene ma non deve essere un alimento costante: dobbiamo considerarlo come uno snack o un piacere occasionale, quindi non più di una manciata al giorno per evitare che l’animale vada in sovrappeso. Anche la frutta può essere consumata facendo sempre attenzione alle fermentazioni nell'intestino e a piccole razioni perché zuccherine. Esistono anche integratori di vitamina C in gocce che vanno aggiunte o sul cibo o nell'acqua di da bere. Sono assolutamente da evitare gli snack che non sono ideati per il consumo da parte loro come pane, gallette di mais o riso, ma anche anche dolci, cioccolata e proteine. Sono da evitare anche le patate crude.
Quante volte deve mangiare?
Le dosi giornaliere indicate per soddisfare il fabbisogno energetico di questo animale variano dai 100 ai 150 grammi di verdure, possibilmente di diverse qualità, da dividere in almeno due pasti quotidiani.
Come prendersi cura della salute e dell'igiene del porcellino d'India
Il porcellino d'India va sottoposto a regolari controlli veterinari, per prevenire e curare eventuali malattie o parassiti, meglio se da uno specialista in animali esotici. Questo roditore va manipolato con grande cura e non deve stare molto tempo in sala d'attesa: si tratta di un animale estremamente sensibile che potrebbe anche morire di stress, oppure una femmina gravida può abortire per lo stesso motivo.
I porcellini d’india possono avere parassiti gastro-intestinali, come protozoi o vermi come le tenie ma anche ectoparassiti come acari che possono causare rogna del pelo o dermatite. Se hanno carenza a lungo termine di vitamina C per via di un'alimentazione sbagliata possono morire di ipovitaminosi C. Il fieno e le verdure sono importantissimi per la masticazione, perché i loro denti sono a crescita continua e se non si consumano possono provocare malocclusioni o delle infezioni ed impedire all’animale di alimentarsi.
Poi possono avere problemi anche alle vie respiratorie e all'apparato genitale, soprattutto le femmine che spesso soffrono di cisti ovariche e tumori. Un altro capitolo importante è quello dei disturbi dovuti all’ingestione di cibo non adatto o troppo freddo, come meteorismo, gonfiore o blocco intestinale; per questo dobbiamo sempre raccomandarci che l'origine degli alimenti sia controllata, senza pesticidi o altre sostanze tossiche.
È consigliato che i porcellini d’India vengano visitati almeno una volta all’anno per controllare la presenza di parassiti e neoformazioni cutanee in modo da curarle in tempo e per valutare appunto l'apparato riproduttore. La pulizia e l'igiene della gabbia rimangono fondamentali per evitare dermatiti e infezioni.
Infine il porcellino d'India non ha bisogno di essere lavato, perché si pulisce da solo; se è a pelo lungo deve essere regolarmente spazzolato, per eliminare il pelo morto. È importante monitorare anche le sue unghie e tagliarle, poiché se si allungano troppo, possono crescere ritorte e danneggiare le sue zampe.
Come interagire e socializzare con il porcellino d'India
Come detto in precedenza i porcellini d'India sono molto paurosi e hanno bisogno di tempo prima di imparare a fidarsi del loro umano di riferimento. Per non stressare l'animale bisognerebbe limitarsi a stare con lui 10-15 minuti al massimo ogni ora. Se dovesse fare i bisogni sui nostri vestiti non si deve gridare o fare movimenti bruschi che l’animale vivrà come un’aggressione, ma semplicemente rimetterlo delicatamente nella gabbia.
Quando vogliamo prendere la nostra cavia dobbiamo fare attenzione a mettere la nostra mano sotto tutte e quattro le sue zampe e non allarmarci se all’inizio cerca di allontanarsi precipitosamente. È bene ricordare che, anche dopo che l’animale si sarà abituato alla presenza umana, bisogna sempre avvicinarlo con molta calma, evitando movimenti bruschi e toni di voce alti, per non spaventarlo e dargli il tempo di capire che non c'è nulla da temere. Infine, un buon metodo per guadagnare la fiducia dell'animale è quello di usare il cibo.