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Gli animali che popolano il nostro pianeta non sono solo "elementi" passivi all'interno degli ambienti in cui vivono, ma veri e propri architetti o ingegneri del paesaggio. Uno studio recente guidato da Gemma Harvey della Queen Mary University of London mette infatti per la prima volta in evidenza in maniera completa e sistematica come centinaia di specie animali diverse modellino il mondo in cui viviamo, lasciando "un'impronta" indelebile sia sugli ecosistemi terrestri che acquatici.
Dai termitai visibili dallo spazio ai castori che costruendo dighe creano letteralmente nuove zone umide, passando per gli ippopotami, che scavano canali che alterano il flusso dell'acqua. Il contributo degli animali nel modellare e plasmare la superficie terrestre è sorprendente: lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ha identificato almeno 603 specie, generi o famiglie in grado di influenzare la geomorfologia e l'aspetto del nostro pianeta.
Come gli animali modellano il mondo
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Questi animali, con le loro abitudini e attività quotidiane, plasmano il paesaggio in modi che spesso sottovalutiamo e che passano quasi sempre inosservati. Tuttavia, il loro lavoro è fondamentale per costruire e far funzionare gli ecosistemi, anche a nostro vantaggio. Piccoli ingegneri come le formiche non solo spostano il terreno, ma migliorano la fertilità e il drenaggio del suolo, creando condizioni favorevoli alla crescita della vegetazione e per l'agricoltura.
I salmoni, invece, nel loro viaggio di risalita dei fiumi per deporre le uova, scavano i letti dei corsi d'acqua e rimescolano i sedimenti, contribuendo a modificare la morfologia fluviale. Ancora più straordinari sono i castori, gli ingegneri animali per eccellenza. Con le loro dighe creano veri e propri ecosistemi dal nulla: gli sbarramenti rallentano infatti il flusso dei corsi d'acqua, favorendo la formazione di nuove pozze e zone umide che offrono habitat e rifugio per molti altri animali e aiutano anche mitigare fenomeni come l'erosione e le inondazioni.
Quali sono gli animali architetti
Ma oltre a questi esempi più noti, esistono tantissimi altri animali che lentamente, ma instancabilmente, trasformano il mondo. Gli enormi elefanti africani abbattano continuamente alberi per nutrirsi, aprendo radure che facilitano la crescita di nuove piante e il passaggio di altri animali. Persino i granchi delle mangrovie che scavano intricate reti di tunnel, migliorano l'ossigenazione del suolo e favoriscono la crescita della vegetazione, influenzando l'intero ecosistema costiero come dei veri giardinieri.
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Persino gli uccelli, come i picchi, hanno un ruolo nel modellare del paesaggio: scavano cavità negli alberi, creando nidi e rifugi che verranno successivamente utilizzati da tantissimi altri animali che non sono in grado di scavare. Oppure le ghiandaie, che nascondendo semi in giro per il bosco, seminano nuove piante favorendo la rigenerazione forestale. Chi più, chi meno, semplicemente muovendosi, mangiando o costruendo il proprio riparo, contribuisce a disegnare il pianeta per come lo conosciamo oggi.
Anche per questo dobbiamo proteggere la biodiversità
Questo complesso intreccio di infinite interazioni dimostra che la biodiversità non è solo un valore da preservare, ma un motore essenziale per la stabilità e l'evoluzione degli ecosistemi, inclusi quelli in cui viviamo. In un modo o nell'altro, qualsiasi aspetto della nostra società, dall'agricoltura al modo in cui beneficiamo degli spazi e delle risorse naturali, è direttamente o indirettamente influenzato dalle attività degli altri animali.
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Eppure, quasi il 30% delle specie identificate dagli autori di questo studio sono rare, endemiche o in qualche modo minacciate, il che significa che i processi "ingegneristici" che controllano potrebbero smettere di esistere prima ancora che ne comprendiamo davvero il valore. La scomparsa di questi animali, potrebbe avere conseguenze enormi per gli ecosistemi e i paesaggi che modellano. Proteggere queste specie e il loro ruolo di ingegneri naturali significa quindi conservare il mondo per come lo conosciamo e da cui tutti dipendiamo.