
I passeggeri del Frecciarossa 8814 che il 6 marzo da Lecce avrebbe dovuto raggiungere Milano si sono trovati faccia a faccia con un serpente. All'altezza di Civitanova Marche le persone che si trovavano nella carrozza 10 hanno fatto la strana scoperta e sul treno si è scatenato il panico, tanto da richiedere l'intervento del Nucleo Carabinieri Cites che sono riusciti a recuperarlo.
L'inatteso viaggiatore è un serpente del grano, una specie molto particolare ma assolutamente innocua per l'essere umano, come conferma a Fanpage.it l'erpetologo Luigi Sansone: "Rientra tra i serpenti costrittori e non è velenoso, ma è comunque meglio evitare di maneggiarli".
Come è finito un animale selvatico come un serpente su un treno diretto a Milano?
L'ipotesi più probabile è che sia sfuggito a qualcuno che lo ha portato sul treno dopo averlo acquistato. Di solito questi animali vengono trasportati, così come si fa con cani gatti, in appositi trasportini, nel caso dei serpenti però si tratta di contenitori di piccole dimensioni che hanno un coperchio che può aprirsi facilmente. Probabilmente quando è fuggito la persona ha fatto finta di niente per paura delle ritorsioni legali, in realtà sarebbe bene se chi si accorge di simili incidenti avverta subito il capotreno, anche perché non si incorre in nessun tipo di bega legale, a meno che nel regolamento del treno non ci sia scritto espressamente che è vietato trasportare animali.
I passeggeri hanno corso un rischio a condividere la carrozza con un serpente del grano?
Il serpente del grano, nome scientifico Pantherophis guttatus, non è assolutamente pericoloso per le persone. Innanzitutto non è velenoso, infatti rientra tra i serpenti costrittori, quindi uccide le sue prede, ad esempio roditori, dando loro prima un morso e poi stringendole fino a soffocarle. In più la sua dentatura non è particolarmente accentuata, per cui anche se dovesse mordere una persona i danni sono molto limitati rispetto a quelli che potrebbe essere di un boa o di un pitone. Il serpente del grano rientra nella famiglia dei colubridi, come molti dei serpenti non pericolosi presenti in Italia.

Il serpente rinvenuto sul treno quindi non è originario dell'Italia?
No, è originario degli Stati Uniti sud orientali, è presente ad esempio in Florida, Kentucky, Illinois, Mississippi. Anche se il serpente del grano non fa parte della fauna italiana da noi abbiamo dei corrispettivi della sua stessa famiglia, quella dei colubridi appunto, come per esempio il cervone (Elaphe quatuorlineata). Qui da noi però il serpente si trova bene, soprattutto al sud Italia, perché le temperature sono simili a quelle del paese da cui proviene.
Non è quindi possibile che l'esemplare si trovasse in natura prima di salire sul treno?
Il serpente del grano è il più allevato al mondo ed è molto richiesto anche in Italia. Tendenzialmente non è affatto pericoloso anche perché non morde quasi mai, proprio questa caratteristica lo ha fatto rientrare, insieme a poche altre specie, tra i serpenti ritenuti "addomesticabili", e ad oggi è tra i più diffusi in cattività. È giusto però mandare il messaggio che è meglio non allevare animali selvatici, e di conseguenza è meglio non maneggiarli mai.
Inoltre attualmente non esiste alcun dato che confermi la presenza in Italia di serpenti del grano vivi in natura oppure di una colonia che si riproduce. Pur essendo una specie molto resistente non riesce a riprodursi da noi, inoltre spesso gli inverni molto rigidi li fanno morire se non trovano un giusto riparo.
Perché si chiama per esempio serpente del grano?
Si chiama serpente del grano perché in America vive vicino ai granai perché lì ci sono i topi, le sue prede principali, e quindi è possibile trovarlo molto spesso vicino ad aree antropiche, come succede anche con il nostro Cervone.
A distinguerlo dalle atre specie è soprattutto la colorazione: in natura ha un colore leopardato e screziato che vira sul marrone-arancione. Arriva fino a un metro e mezzo di lunghezza, è quindi un serpente di piccole dimensioni, ha una testa piccola e pupille tonde. In cattività però su possono trovare esemplari di diversi morph [colorazioni n.d.r.], ad esempio bianco-grigio-giallo, o completamente tutto nero, però si tratta di morph selezionati in cattività.

Qual è la corretta procedura quando ci si trova davanti a una situazione come quella dei passeggeri del treno?
La prima è non toccare il serpente, a meno che non si abbiano le conoscenze, questo perché potrebbe trattarsi di una specie velenosa, e quindi pericolosa. La procedura corretta inizia quindi con l'avvisare il capotreno che a sua volta chiamerà persone in grado di recuperare l'animale in sicurezza. Se invece sul treno c'è un esperto che lavora con i serpenti è facile recuperarlo e custodirlo all'interno di un sacchetto o di un trasportino in attesa di consegnarlo alla stazione successiva, ovviamente questo è possibile perché il serpente del grano è innocuo. In ogni caso però a livello burocratico bisogna sempre contattare il Carabinieri del corpo Forestale, così da risalire anche alla provenienza dell'animale che è altamente probabile che fosse la cattività.
Ci possono essere dei rischi nel maneggiare un serpente anche se non è velenoso?
È sempre consigliabile non maneggiare un serpente. Anche specie non velenose come boa e pitoni se mordono possono fare parecchi danni. Per quanto riguarda i rischi sanitari connessi ad esempio al passaggi di parassiti da loro all'essere umano invece possiamo stare tranquilli. Purtroppo c'è poca conoscenza di questi animali, quindi si crede che possano trasmetterci malattie terribili, ma nella maggior parte dei casi non è affatto così. Ad oggi non esistono parassiti che possono infettare la pelle umana, perché quelli che infestano la pelle dei serpenti non saltano alla specie uomo.