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Un ragazzo di 16 anni è morto dopo essere stato attaccato da un coccodrillo nel fiume Chepkulo, in Kenya. Domenica 16 marzo uno studente della Nogirwet Secondary School è morto dopo essere stato trascinato in acqua per diversi metri da un grosso coccodrillo. Secondo quanto riferito dall'emittente locale Citizen TV, il corpo presenta profonde ferite agli arti inferiori, soprattutto al piede sinistro, e un trauma significativo al torace.
Simili incidenti non avrebbero precedenti nella zona della contea di Bomet, e secondo le prime ipotesi il coccodrillo potrebbe essersi allontanato dal vicino Masai Mara. La Riserva nazionale di Masai Mara è una zona protetta nel Kenya sud-occidentale che ospita una grande varietà di animali selvatici, tra cui il coccodrillo del Nilo, una delle specie più grandi al mondo e anche il principale responsabile degli attacchi di coccodrillo nei confronti dell'essere umano.
Per fare chiarezza su quanto accaduto Fanpage.it ha raggiunto l'erpetologo ed esperto di rettili Luigi Sansone: "È probabile che alcuni esemplari di coccodrillo del Nilo possano considerarci come una preda, anche se non siamo la loro preferita".
Perché il coccodrillo del Nilo è considerato il responsabile più probabile dell'attacco al 16enne?
Perché si tratta della specie maggiormente presente in quella zona dell'Africa e tutte le osservazioni fatte in Kenya, soprattutto nell'area del Masai Mara, riguardano proprio il coccodrillo del Nilo (Crocodylus niloticus). Inoltre si tratta della specie che fa registrare il maggior numero di attacchi all'essere umano. Al secondo posto c'è il coccodrillo d'acqua salata (Crocodylus porosus), che però vive in Asia, Sud-est asiatico e in Australia. Di conseguenza l'attacco in Kenya sicuramente è opera del coccodrillo del Nilo.

Alcuni studi dimostrano che ci sono tra le 250 e i 600 attacchi all'anno da parte di questa specie, e circa il 40% sono fatali. Sono animali imprevedibili e molto pericolosi per l'uomo anche per la loro modalità di attacco: restano immobili appena sotto la superficie dell'acqua in attesa del movimento provocato da un grande mammifero che magari si avvicina alla riva per bere, e allora, in un quarto di secondo attaccano.
La stazza di un sedicenne però è molto inferiore rispetto a quella di una delle prede tipiche come zebre o gnu. Perché il coccodrillo ha attaccato?
Gli esseri umano non sono la loro preda preferita. Innanzitutto perché solitamente i coccodrilli del Nilo predano animali molto più grandi come leoni e gazzelle, tuttavia ci sono coccodrilli di dimensioni ridotte che possono considerarci come una preda. In più, a loro basta vedere il movimento sul pelo dell'acqua: la loro tattica consiste nell'addentare la preda e portarla sott'acqua per annegarla. In questa fase molto spesso fanno uno speed su loro stessi, una rotazione violenta per staccare gli arti e quindi provocare la morte del dissanguamento. In quei momenti certo per lui fa poca differenza se si tratta di una persona o di un altro animale.
Il Masai Mara e la Circoscrizione di Chepalungu dove è avvenuto l'attacco distano circa 150 chilometri, perché il coccodrillo si sarebbe spostato tanto?
Il coccodrillo del Nilo vive in molti fiumi africani, soprattutto in Kenya, quindi non è raro poter vederlo anche in zone vicine agli insediamenti urbani. Può succedere che in alcuni periodi dell'anno, per esempio durante la stagione secca, si sposti per trovare altre pozze d'acqua, ma questo accade anche nella stagione umida quando la pioggia è tale da facilitare gli spostamenti in zone lontane da quelle abituali, in questo modo i coccodrilli arrivano anche vicino alle zone più urbanizzate.

Però in questa zona è la prima volta che avviene un attacco del genere, secondo le fonti locali. Perché è successo proprio adesso per la prima volta?
Con l'avvento di Internet e degli smartphone anche la nostra memoria è cambiata perché le informazioni di cui entriamo in possesso sono molte di più. Anche solo 20 anni fa un episodio del genere sarebbe rimasto confinato nella sua area geografica e successivamente se ne sarebbe persa la memoria, oggi invece tutti hanno uno smartphone e i social, e ogni cosa viene documentata e viaggia velocemente da un capo all'altro del mondo.
Probabilmente ci sarà stato qualche altro attacco da parte di coccodrilli migrati dal vicino Masai Mara in questa zona, episodi sporadici perché probabilmente non è il loro habitat prediletto e non vi tornano per lungo tempo. Evidentemente c'è un corso d'acqua molto antropizzato che collega le due aree ed è probabile che ci siano stati altri attacchi, ma per motivi che dipendono da altre dinamiche non sono stati registrati.