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Quando si parla di animali brachicefali pensiamo subito ai cani come il Bouledogue francese, ma in realtà la particolare conformazione del cranio con il muso schiacciato è presente anche in alcune razze feline. I gatti brachicefali sono stati selezionati nel tempo attraverso incroci mirati per accentuare il muso corto e schiacciato, gli occhi grandi e il volto tondeggiante.
Queste caratteristiche, spesso giudicate tenere, non sono opera di un processo naturale, ma della selezione artificiale operata dall’uomo per rispondere a ideali estetici che rendono i gatti degli eterni cuccioli. Dietro a questa apparenza, si nascondono problematiche di salute tali da compromettere il benessere dell'animale
Quali sono le razze di gatti brachicefali?

I gatti brachicefali si riconoscono facilmente per via della forma del muso, molto corto rispetto a quella degli altri gatti. Una delle razze più conosciute è il Persiano, tra i più comuni anche in Italia. Con il suo volto estremamente appiattito e il pelo lungo e vaporoso, è forse il simbolo della selezione genetica che ha portato alla nascita dei gatti brachicefali. Anche l'Himalayano, che deriva da un incrocio tra Persiano e Siamese, presenta tratti simili, combinando il muso schiacciato con gli occhi blu intensi tipici dei Siamesi.

Un'altra razza che rientra in questa categoria è l'Exotic Shorthair, spesso descritto come un "Persiano a pelo corto". Questa razza mantiene la stessa struttura cranica del Persiano, ma con un mantello decisamente più corto. Anche il British Shorthair, pur avendo una conformazione meno estrema, in alcune linee selettive mostra tratti brachicefalici, con un volto rotondo e un naso più corto rispetto ad altri gatti. Infine, c'è anche lo Scottish Fold: le sue caratteristiche orecchie piegate in avanti sono il risultato dell'osteocondrodisplasia, un'anomalia dello sviluppo della cartilagine delle orecchie che conferisce loro la caratteristica piegatura in avanti. Questa caratteristica selezionata artificialmente dall'uomo però si accompagna a dolorose malformazioni allo scheletro e alle cartilagini. In questi individui spesso è presente anche una certa brachicefalia.

Le caratteristiche dei gatti dal muso schiacciato
Dal punto di vista fisico, i gatti brachicefali si distinguono per alcuni tratti molto marcati. La caratteristica più evidente è senza dubbio la struttura del muso: corto, schiacciato e con un naso quasi incassato nel volto. A questo si accompagnano spesso occhi grandi e sporgenti, testa rotonda e sproporzionata rispetto al corpo, e un'espressione che richiama quella di un cucciolo anche in età adulta. Le narici possono apparire piccole e ravvicinate, e la mascella superiore risulta accorciata, dando al profilo del gatto un aspetto molto diverso da quello dei gatti dal muso allungato.
Questi tratti non sono casuali, ma rispondono a una precisa preferenza estetica che si basa sul cosiddetto "baby schema", un insieme di caratteristiche che ci fanno percepire un individuo come tenero e degno di cure perché richiama tratti infantili. Il baby schema include occhi grandi, testa rotonda, naso piccolo e fronte ampia, ovvero proprio gli stessi tratti che contraddistinguono molti gatti brachicefali. Questi aspetti evocano nei nostri cervelli una risposta istintiva di protezione e affetto, la stessa che abbiamo di fronte a un neonato. È per questo che queste razze sono tanto amate: il loro aspetto risveglia in noi il desiderio di prendercene cura. Il prezzo da pagare però è molto alto: la brachicefalia si accompagna a una serie di patologie gravi che compromettono la sopravvivenza e la qualità della vita del gatto.
Le 6 patologie più comuni tra i gatti brachicefali
I gatti dal muso schiacciato possono andare incontro a numerose problematiche legate alla loro conformazione. L'aspetto tenero e infantile dei mici non dovrebbe mai essere preferito alla loro salute, eppure accettando di contribuire alla loro commercializzazione si protrae quello che in alcuni paesi è considerato un vero maltrattamento genetico.
Ecco le principali patologie a cui vanno soggetti i gatti brachicefali:
- Sindrome brachicefalica: si tratta di un insieme di disturbi respiratori causati dalla conformazione anomala del cranio. Le narici strette, il palato molle allungato e la trachea spesso più stretta rendono difficile la respirazione. I gatti affetti possono respirare rumorosamente, affaticarsi facilmente o mostrare difficoltà durante il gioco e l’esercizio fisico;
- Problemi oculari: gli occhi molto sporgenti sono più esposti a traumi e secchezza oculare. In alcuni casi, il film lacrimale non si distribuisce correttamente sulla superficie dell’occhio, causando irritazioni o infezioni. La posizione anomala delle palpebre può portare anche a entropion (ripiegamento verso l’interno) o ectropion (ripiegamento verso l’esterno);
- Difficoltà nella termoregolazione: i gatti brachicefali tendono a soffrire più facilmente il caldo. La respirazione limitata riduce la capacità di abbassare la temperatura corporea, rendendoli più vulnerabili ai colpi di calore, soprattutto nei mesi estivi;
- Malocclusioni dentarie: a causa della struttura del cranio, i denti possono non allinearsi correttamente, provocando dolori e difficoltà nella masticazione. Alcuni gatti possono avere bisogno di controlli dentali frequenti o addirittura di interventi correttivi;
- Problemi dermatologici: le pieghe cutanee presenti sul muso possono trattenere umidità, sporco e batteri. Questo crea un ambiente favorevole a dermatiti, infezioni o cattivi odori, che richiedono una pulizia costante e accurata da parte dell’umano di riferimento;
- Problemi durante il parto: in alcune razze brachicefale, come il Persiano, le femmine possono incontrare difficoltà durante il parto naturale a causa della testa dei cuccioli molto grande rispetto al bacino materno.