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Nella notte tra il 2 e il 3 marzo, si è tenuta la 97ª edizione degli Oscar e ad aggiudicarsi la statuetta come "Miglior film d'animazione" è stato il film "Flow – Un mondo da salvare". Diretto dal regista lettone Gints Zilbalodis, "Flow" ha battuto la concorrenza di film molto apprezzati sia dal pubblico che dalla critica, come "Il robot selvaggio" e "Inside Out 2" e lo ha fatto raccontando una storia priva di dialoghi e con un "cast" interamente composto da animali. Zilbalodis ha così commentato la vittoria dell'Oscar: "Una storia d'animazione ispirata al mio felino in un mondo senza umani".
Trama e significato di Flow – Un mondo da salvare
Ambientato in un mondo post-apocalittico dove l'umanità è ormai scomparsa, "Flow" segue infatti le avventure di un gatto nero che, a causa di una devastante inondazione, è costretto a lasciare la sua casa. Nel suo viaggio, il micio si unisce a un gruppo molto eterogeneo di altri animali: un Labrador esuberante, un capibara pigro, un lemure cleptomane e un serpentario, un uccello rapace africano, rimasto ferito. Insieme, navigano su una barca a vela, affrontando numerose sfide e imparando a collaborare per sopravvivere in un ambiente ostile.
Come per i precedenti film dello stesso regista, una delle peculiarità di "Flow" è senza dubbio l'assenza totale di dialoghi. Tutta la narrazione si sviluppa attraverso immagini molto evocative e una colonna sonora immersiva, composta dallo stesso Zilbalodis insieme a Rihards Zaļupe, che combina melodie elettroniche con suoni naturali, creando un'atmosfera talmente suggestiva che, come dimostrano i tanti video virali diffusi sui social, è stata molto apprezzata persino dai gatti in carne e ossa.
"Flow – Un mondo da salvare" non è solo un vero e proprio capolavoro dell'animazione, ma rappresenta anche una profonda riflessione sulla collaborazione tra protagonisti molto diversi tra loro e sull'adattamento in un mondo in costante cambiamento. Ogni animale protagonista ci offre una lezione sull'empatia, la capacità di resistere e sul riuscire a trovare un armonia e un equilibrio nelle differenze, rendendo il film un vero e proprio elogio alla diversità.
I protagonisti animali del film Flow
La pellicola di Zilbalodis si distingue per uno stile di animazione naturalistico e fluido che, oltre a catturare l'attenzione da un punto di vista visivo, è riuscita a riprodurre in maniera molto fedele i dettagli, le movenze e i comportamenti degli animali. Tutti i protagonisti animali di "Flow" rispecchiano infatti molto bene per aspetto, caratteristiche e personalità, le specie reali che rappresentano e per il gatto e il cane Zilbalodis si è ispirato ai suoi animali domestici della vita reale.
Il gatto nero
Il protagonista principale è il gatto nero, simbolo di indipendenza e mistero per eccellenza. Nel film, il gatto deve affrontare la sua paura dell'acqua (proprio come quelli veri) e imparare a fidarsi degli altri per sopravvivere. Anche nella realtà, i gatti domestici sono noti per la loro natura indipendente e territoriale e la rappresentazione del gatto in "Flow" riflette molto accuratamente la sua agilità, curiosità e capacità di adattamento. Non sorprende, inoltre, che il protagonista della pellicola lettone sia proprio un gatto. Uno dei principali luoghi di interesse della capitale Riga è proprio un edificio chiamato la "Casa del Gatto" e gli stessi profili social della capitale ci tengono spesso a ricordare il forte legame tra la città e i felini.
Il Labrador
Accanto a un gatto schivo e indipendente, non può mai mancare la sua controparte canina. Il Labrador Retriever nel film viene infatti descritto come un compagno allegro e socievole, alcune delle caratteristiche tipiche di questa razza. I Labrador sono famosi per le loro spiccate motivazioni affiliativa, collaborativa e sociale, che li rendono un compagno perfetto, versatile e intelligente. Non a caso sono una delle razze meglio predisposte come cani da assistenza, da ricerca e salvataggio. La loro innata predilezione per l'acqua e l'abilità nel nuoto li rendono eccellenti cani da riporto. Nel contesto di "Flow", il Labrador rappresenta perfettamente la lealtà e la cooperazione, offrendo supporto emotivo a tutti gli altri membri del gruppo.
Il capibara
Il capibara (Hydrochoerus hydrochaeris), raffigurato nel film come un animale pigro e rilassato, è il roditore più grande del mondo ed è originario del Sud America. Questi mammiferi semi-acquatici sono famosi per la loro natura sociale e la capacità di convivere pacificamente con diverse specie. La loro dieta è principalmente erbivora e trascorrono gran parte del tempo vicino all'acqua, dove spesso nuotano per sfuggire da predatori come il giaguaro. In "Flow", il capibara incarna la calma e l'adattabilità, contribuendo a mantenere l'equilibrio del gruppo durante le numerose avversità che affrontano. Molto probabilmente, gli occhi orizzontali "semi-chiusi" dei veri capibara, hanno aiutato a restituire questo perenne stato di relax.
Il lemure
Il lemure del film è un lemure coda ad anelli o lemure catta (Lemur catta), specie che avevamo già imparato a conoscere grazie a un altra saga animato di successo, Madagascar. Viene descritto come un cleptomane ed lui ad aggiungere un tocco di umorismo alla narrazione. I lemuri sono primati endemici del Madagascar, conosciuti anche per la loro vivacità e curiosità. La loro dieta varia a seconda della specie e può includere frutta, foglie, ma anche insetti. La rappresentazione del lemure in "Flow" mette in risalto l'agilità e intelligenza di questi primati, caratteristiche che lo rendono un elemento prezioso del gruppo, nonostante la sua inclinazione dispettosa.
Il serpentario
Il serpentario, conosciuto anche come segretario (Sagittarius serpentarius), è una rapace diffuso in Africa sub-sahariana famoso per la sua abilità nella caccia ai serpenti. Si muove infatti quasi sempre a terra e nell'erba alta, pronto a utilizzare le sue lunghe e potenti zampe per calciare e immobilizzare le sue prede. In "Flow", il serpentario ferito rappresenta la resilienza e la capacità di superare le difficoltà, caratteristiche che si incastrano bene anche con la storia reale della specie. Negli ultimi anni, infatti, questa specie ha subito un calo preoccupante ed è oggi considerata in serio pericolo di estinzione, minacciata dalla perdita di habitat, dall'espansione delle attività umane e dalla caccia.