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Ammettiamolo, ogni volta che vediamo un grosso insetto ronzare in casa, spesso lo liquidiamo come una "mosca gigante" o peggio, un "moscone schifoso", pensando si tratti semplicemente di una comune mosca sotto steroidi. In realtà, esistono migliaia di specie diverse di mosche che, sebbene non siano di certo tra gli animali più apprezzati al mondo, nascondono caratteristiche e differenze affascinanti e che potrebbe anche aiutarci a tenerle lontane, se le conosciamo.
E tra i più comuni visitatori delle nostre case troviamo proprio loro, i mosconi metallizzati. Questi insetti, apparentemente tutti simili tra loro, appartengono in realtà a tante specie. Ci sono mosconi blu, genere Calliphora come Calliphora vomitoria, e quelli verdi e brillanti, genere Lucilia, come Lucilia sericata. Hanno un aspetto inconfondibile: corpo massiccio, torace e addome ricoperti di peli radi, ali grandi e traslucide, occhi composti di un rosso intenso e – soprattutto – una colorazione cangiante che varia dal verde smeraldo al blu elettrico.
Dal punto di vista biologico, queste specie sono necrofaghe o saprofaghe: significa he depongono le uova su carcasse o materiale organico in decomposizione, e le loro larve si nutrono della carne in disfacimento. È un ruolo fondamentale per gli ecosistemi, perché accelerano la decomposizione e limitano la proliferazione patogeni e malattie. Ma perché allora li troviamo dentro casa, magari appollaiati sulle tende o intrappolate dietro ai vetri delle finestre? Entrano per errore? Cercano qualcosa? Spoiler: sì e no. Vediamo meglio.
Che differenza c'è tra mosca e moscone?

La distinzione tra "mosca" e "moscone" è qualcosa di più popolare e utile nella vita di tutti i giorni, piuttosto che scientifica. Nel linguaggio comune, chiamiamo "mosconi" le mosche più grandi e vistose e "mosche " e basta quelle di dimensioni standard. In realtà, si tratta spesso di specie appartenenti persino a famiglie diverse, un po' come una tigre e un orso, quindi biologicamente molto diverse tra loro. La comune mosca domestica (Musca domestica) è più piccola, grigiastra, con bande nere sul torace e una lunghezza che si aggira attorno ai 6-7 millimetri.
È onnipresente negli ambienti umani e può riprodursi in qualunque luogo dove ci siano resti organici. Non è tra l'altro l'unica: quasi identica a lei, ma ancora più piccola, c'è anche Fannia canicularis. I mosconi, invece, come quelli dei generi Calliphora e Lucilia, possono superare i 10 millimetri e presentano colori metallici brillanti. La loro morfologia è più massiccia, le ali sono più larghe e spesso producono un ronzio più forte.
Inoltre, mentre le mosche domestiche tendono a essere più attive nelle case, i mosconi sono maggiormente attratti da sostanze in decomposizione, motivo per cui sono spesso utilizzati anche in medicina legale per stimare i tempi di morte in casi di ritrovamento di cadaveri (in base ai tempi di maturazione di uova e larve). Biologicamente, dunque, "mosca" e "moscone" sono termini che indicano nicchie ecologiche e abitudini di vita abbastanza diverse.
Perché i mosconi entrano in casa: ecco cosa li attira

I mosconi non entrano di certo in casa per curiosità, ma seguendo evidentemente una scia chimica, il loro olfatto, potremmo dire. Hanno infatti un sistema sensoriale estremamente sviluppato e sono capaci di captare molecole odorose anche a distanza di centinaia di metri. Il loro interesse principale, naturalmente, sono le sostanze in decomposizione, odori forti, residui alimentari e – a volte – persino le ferite aperte.
Un bidone dell'umido non svuotato, un sacchetto dell'immondizia dimenticato, lettiere per gatti sporche oppure un contenitore o un barattolo dove al suo interno c'erano carne o pesce, possono diventare un invito irresistibile. In estate, poi, l'odore di carne cruda o pesce che mangiamo, può attirare facilmente Lucilia sericata, che la scambierà per un possibile sito di deposizione. Ma attenzione: a volte i mosconi entrano in casa anche perché semplicemente disorientati o per caso.
La luce naturale, i riflessi dei vetri, la differenza termica tra interno ed esterno o il cattivo tempo e la pioggia possono confondere o attirare gli insetti, che una volta entrati si ritrovano poi intrappolati nella casa senza via d'uscita.
Come allontanare i mosconi dalle case con metodi non invasivi

La buona notizia è che per allontanare i mosconi non è necessario ricorrere a insetticidi o metodi cruenti. Anzi, nella maggior parte dei casi, è sufficiente un po' di prevenzione, qualche accorgimento naturale oppure "indicargli" la strada e spingerli fuori dalla finestra. Sembra banale, ma è il primo passo è mantenere pulita la casa. Svuotare regolarmente i contenitori dell'umido, pulire le superfici dove si cucina e non lasciare cibo fresco scoperto, riduce sicuramente gli attrattori per questi insetti.
Una semplice barriera fisica, inoltre, può evitare che moschi, mosconi e altri insetti entrino a prescindere. Anche una rete fine davanti alle finestre è sufficiente: le zanzariere sono ancora oggi il metodo più economico, semplice ed efficace per tenere lontani gli insetti. Alcuni oli essenziali come lavanda, eucalipto, citronella e menta piperita sono spesso sgraditi a mosche e mosconi. Si può provare a usarli in diffusori o per spruzzarli su superfici e punti strategici.
Infine, chiudere sempre ermeticamente i sacchetti della spazzatura. E non lasciarli mai aperti o in cucina. I mosconi, quindi, non sono "mosche dopate", ma insetti fastidiosi con però una funzione ecologica molto precisa e persino utile. Se li conosciamo e li capiamo meglio, allora possiamo anche imparare a conviverci – o meglio, a tenerli fuori dalle mura domestiche – con un pizzico di rispetto e consapevolezza in più, che non fanno mai male quando si tratta di convivere con altre specie.