UN PROGETTO DI

Chi frequenta il mare potrà contribuire a studiare l’etologia degli uccelli marini: il progetto di citizen science

La Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli ha lanciato un nuovo progetto di citizen science per studiare il comportamento subacqueo degli uccelli marini. Tutti possono partecipare inviando video di uccelli ripresi sott'acqua.

16 Novembre 2024
10:00
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La natura sa essere spettacolare, ma è nelle sue profondità meno conosciute ed esplorate che si nascondono i segreti più affascinanti. Gli uccelli marini, per esempio, li osserviamo da sempre nei cieli e mentre volano tra le onde, ma cosa succede quando si tuffano? Come si comportano sott'acqua, lontano dagli occhi degli osservatori? Per rispondere a queste domande, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli ha lanciato un nuovo progetto di citizen science dal nome evocativo: #InVOLOinunMAREdiVIDEO.

Coordinato dall'ornitologo Rosario Balestrieri e dall'etologo Piero Amodio, il progetto punta a colmare alcune delle lacune sull'etologia e il comportamento subacqueo degli uccelli marini, e lo fa coinvolgendo direttamente chi il mare lo vive e lo frequenta ogni giorno, ma anche occasionalmente. «Sappiamo davvero poco su cosa fanno gli uccelli quando sono sott'acqua – spiega Rosario Balestrieri – È vero, grazie a GPS e tag conosciamo alcuni record di profondità, ma i dati a disposizione sono ancora limitati e non sappiamo davvero cosa succede lì sotto».

Perché gli uccelli marini sono un mondo ancora da scoprire

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Quando qualche anno fa il Mediterraneo è stato invaso dalle gazze marine, in tanti hanno realizzato video di questi uccelli sott’acqua

Il pinguino imperatore, per esempio, può immergersi fino a 530 metri, mentre le berte raggiungono i 50-70 metri. Tuttavia, questi dati provengono da pochi individui monitorati, quindi è molto probabile che la realtà sia ben decisamente più complessa. Oltre alle profondità, la scienza ha iniziato a scoprire anche collaborazioni sorprendenti: in Croazia, per esempio, è stato osservato come il marangone dal ciuffo collabori con spigole per cacciare pesci più piccoli e lo abbiamo proprio grazie alla citizen science, la scienza fatta anche dai cittadini.

«Non sappiamo quasi nulla sulle strategie di pesca subacquee – prosegue Balestrieri – Si ipotizza che gli uccelli inseguano le prede nella colonna d'acqua o sul fondale, ma potrebbero adottare tecniche più complesse, come schemi di inseguimento, vocalizzazioni o addirittura agguati organizzati. E poi c'è il tema dell'apprendimento: si tende a pensare che i giovani imparino tutto da soli, ma è possibile che esistano meccanismi di trasmissione di conoscenze tra individui di diverse età».

Cos'è la citizen science: la scienza a portata di tutti

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I giovani marangoni dal ciuffo e i cormorani, talvolta si avvicinano molto a bagnanti e sub

In parole molto semplici, la citizen science è la scienza fatta da tutti: appassionati, curiosi e semplici cittadini. È una metodologia sempre più utilizzata dagli scienziati e che coinvolge persone non necessariamente esperte in ambito scientifico nella raccolta e nell'analisi di dati per i progetti di ricerca. Avviene sempre più spesso in moltissimi campi, dall'ecologia all'astronomia, dalla medicina all'informatica e sono ormai sempre più diffuse anche le piattaforme e le app che raccolgono questi dati, come iNaturalist.

Per trovare risposte, il progetto #InVOLOinunMAREdiVIDEO della SZN punta proprio sul contributo di tutti: sub, pescatori subacquei, appassionati di snorkeling e chiunque porti una fotocamera sott'acqua. L'obiettivo è semplice, ma ambizioso: raccogliere video di uccelli marini ripresi durante le immersioni. «Non chiediamo di inseguire o disturbare gli animali – chiarisce Balestrieri – Ma se davanti alla tua maschera passa un cormorano, un marangone o un altro uccello, cogli l'occasione. Ogni video può rivelarsi un tesoro di informazioni».

Il progetto non si limita ai video realizzati oggi: anche filmati custoditi nelle memorie delle fotocamere o nei computer di chi ha esplorato il mare in passato possono fare la differenza. Del resto, lo abbiamo scoperto proprio di recente anche grazie un lettore, che dopo aver letto un nostro articolo ha scovato tra le sue vecchie foto di cavallucci marini un verme polichete di cui la scienza aveva perso le tracce da quasi 70 anni.

Come partecipare al progetto della Stazione Zoologica Anton Dohrn

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Sotto la superficie dell’acqua c’è ancora un mondo alato tutto da scoprire

Tutti possono contribuire, basta inviare i propri video all'indirizzo email citizenscience.crimac@szn.it. Non solo quelli girati in Italia, ma anche quelli registrati all'estero, magari in vacanza dall'altro lato del mondo. #InVOLOinunMAREdiVIDEO non è solo un progetto di raccolta dati: è un ponte tra ricercatori e appassionati, curiosi o semplici frequentatori del mare. È un invito a guardare il mare con occhi nuovi, a scoprire che sotto la superficie non c'è solo acqua, ma un universo di comportamenti e interazioni ancora tutto da scoprire e descrivere.

«Con la partecipazione di tutti possiamo esplorare e studiare insieme l'etologia degli uccelli marini», conclude Rosario Balestrieri. E allora, la prossima volta che scendi in acqua con una GoPro o una qualsiasi altra fotocamera, ricordati che puoi essere parte attiva nello studio del comportamento animale. Perché anche il più piccolo contributo potrebbe aiutare a svelare alcuni segreti di questi straordinari viaggiatori alati che uniscono cielo e mare.

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