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Tanto tempo fa, le coste dell'attuale Nuova Zelanda erano abitate da animali che sembrano esseri usciti da un b-movie con creature preistoriche riportate in vita e pronte a conquistare il pianeta. Tra queste, spiccavano sicuramente i pinguini. No, non stiamo parlando dei buffi e paffuti pinguini di oggi, ma di veri e propri colossi piumati, alti come un uomo e pesanti come un lottatore di sumo. Tra questi, uno dei più celebri è senza dubbio il kairuku, un genere di pinguini estinto che, fino a poco tempo fa, deteneva il titolo di "più grande pinguino mai esistito".
Il record, però, gli è stato soffiato di recente da un altro gigante neozelandese: Kumimanu fordycei, scoperto solo un paio di anni fa, nel 2023. Questo bestione poteva raggiungere l'incredibile peso di oltre 150 kg, circa tre volte quello del pinguino imperatore, il più grosso tra le specie attualmente viventi. Una stazza che lo rendeva molto più simile a un sub in muta nera che a un goffo e simpatico uccello marino.
Ma nonostante ciò, anche il kairuku non era da meno. Con 1 metro e 40 di altezza e un peso stimato in circa 60 kg, era uno dei pinguini più imponenti del suo tempo. Le sue ali, più lunghe rispetto a quelle dei pinguini moderni, e il becco affusolato lo rendevano un nuotatore formidabile, perfettamente adattato alla vita nell'oceano. Ma oggi, di lui ci restano solo i fossili e le varie ipotesi sulla sua scomparsa, avvenuta circa 27 milioni di anni fa.
Dove viveva il kairuku?

Il nome "Kairuku" deriva dalla lingua Māori e può essere tradotto come "subacqueo che si tuffa per mangiare". Un nome più che azzeccato per un animale che ha fatto dell'acqua il suo regno incontrastato. I fossili di kairuku sono stati ritrovati esclusivamente in Nuova Zelanda, in particolare nelle regioni di Otago e Canterbury, lungo la costa orientale dell'Isola del Sud. A oggi sono state identificate almeno tre specie appartenenti a questo genere: Kairuku grebneffi, K. waitaki e K. waewaeroa. Tutte vivevano durante l'Oligocene, un'epoca compresa tra i 27 e i 35 milioni di anni fa, quando la Nuova Zelanda era un arcipelago subtropicale ricco di biodiversità.
Anche questi pinguini preistorici erano perfettamente adattati alla vita marina. Il loro corpo era allungato, più slanciato rispetto ai pinguini moderni, con ali robuste che li rendevano abilissimi nel nuoto. Il becco era lungo e appuntito, simile a una lancia, usato probabilmente per catturare principalmente pesci e calamari durante le immersioni. Anche se probabilmente camminavano goffamente sulla terraferma come le specie di oggi, in mare i kairuku erano dei veri dominatori. Tuttavia, anche loro come molte altre specie di pinguini preistorici, alla fine si sono estinti.
Quando e perché si è estinto il pinguino gigante

Il kairuku visse in un'epoca molto diversa da quella attuale, su un pianeta in cui le temperature erano mediamente più calde, i livelli del mare più alti, e l'Antartide non era ancora del tutto congelato. Ma come molte specie preistoriche, anche il destino del kairuku fu probabilmente segnato da grandi e inevitabili cambiamenti climatici e ambientali. In base ai fossili disponibili, il kairuku si è estinto probabilmente alla fine dell'Oligocene, circa 27 milioni di anni fa. Le cause della sua scomparsa non sono del tutto chiare, ma i ricercatori ipotizzano un mix di diversi fattori.
Variazioni climatiche, cambiamenti del livello del mare e modifiche nella fauna marina potrebbero aver ridotto le risorse alimentari disponibili o alterato gli ecosistemi costieri in cui queste specie vivevano. Inoltre, l'arrivo di nuovi predatori marini o la competizione con altre specie di pinguini più piccoli e agili potrebbero aver contribuito alla sua scomparsa. Come spesso accade in natura, non sempre vince il più grande o il più "forte", ma chi è più adatto al contesto ecologico di quel momento. Purtroppo, oggi non possiamo più ammirare giganti come il kairuku o Kumimanu, ma la loro esistenza ci ricorda come la natura e l'evoluzione possano portare anche animali che diamo per scontati – come i pinguini – verso forme estreme e sorpredenti.