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27 Aprile 2025
6:30

Chi è il tapiro: l’animale “giardiniere delle foreste”

Il 27 aprile si celebra la Giornata Mondiale del Tapiro, uno degli animali più iconici e riconoscibili del pianeta, un erbivoro in grado di plasmare e modellare le foreste in cui vive come un vero giardiniere. Purtroppo però, tutte e quattro le specie oggi viventi sono considerate in pericolo di estinzione.

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I tapiri sono un piccolo gruppo di mammiferi molto antico e purtroppo in serio pericolo di estinzione. Foto da Wikimedia Commons

Il 27 aprile si celebra il World Tapir Day, la Giornata Mondiale del Tapiro, un'occasione per conoscere un po' meglio uno degli animali più antichi e affascinanti del nostro pianeta. Questa data non è scelta a caso: ricade infatti nel giorno in cui è nata April, un tapiro di Baird che viveva in uno zoo del Belize, di cui è l'animale simbolo nazionale, morto nel 2013. In questa giornata, ricercatori, ambientalisti e semplici appassionati  si uniscono per sottolineare quanto sia importante conservare questi animali che da milioni di anni camminano tra le foreste tropicali, modellandole e custodendole. Ma chi sono davvero i tapiri? E perché vengono chiamati il "giardinieri delle foreste"?

Il tapiro – o sarebbe meglio dire i tapiri, al plurale – è un mammifero erbivoro dall'aspetto buffo e a tratti preistorico, con un corpo massiccio, zampe corte e un muso allungato e flessibile, simile a una piccola proboscide. Fa parte dell'ordine dei perissodattili (i mammiferi erbivori con un numero di dita dispari), lo stesso di cavalli e rinoceronti, e appartiene alla famiglia dei tapiridi. Nonostante il suo aspetto goffo, il tapiro è un animale molto agile e adattabile: è un ottimo nuotatore, attivo soprattutto di notte, e ama le zone umide e ricche di vegetazione, che contribuisce a modellare come un vero e proprio giardiniere.

Dieta e habitat del tapiro: dove vive e cosa mangia

Oggi esistono quattro specie viventi di tapiro: Tapirus terrestris, diffuso in Sud America e noto anche come tapiro sudamericano o brasiliano; Tapirus bairdii, che vive in America Centrale, conosciuto come tapiro di Baird; Tapirus pinchaque, o tapiro di montagna, che abita le Ande; e infine Tapirus indicus, il tapiro malese o dalla gualdrappa, il più grande e l'unico asiatico, riconoscibile per il suo mantello bicolore nero e bianco. Queste specie sono distribuite tra il Sud-est asiatico (solo T. indicus) e America Latina.

I tapiri sono erbivori abbastanza generalisti: la loro dieta è composta da foglie, frutti, germogli, rami teneri e cortecce. Hanno un olfatto molto sviluppato che usano per localizzare cibo nel fitto delle foreste. A seconda della specie e dell'habitat, possono consumare anche più di cento specie botaniche differenti. I frutti caduti a terra, spesso troppo maturi per altri animali, sono invece una vera delizia per loro. Tutte le specie vivono in ecosistemi tropicali e pluviali, tranne il tapiro di montagna, l'unico a vivere in habitat montani, nelle foreste nebulose delle Ande.

Perché è considerato il "giardiniere delle foreste"?

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Tapirus terrestris, una delle tre specie presenti in America Latina, è è il tapiro più diffuso. Foto da Wikimedia Commons

Il tapiro è uno dei più importanti dispersori di semi tra i grandi mammiferi terrestri. Dopo aver mangiato frutti interi, i semi passano indenni attraverso il suo apparato digerente e vengono poi espulsi con le feci, spesso a chilometri di distanza dalla pianta madre. Questo comportamento aiuta le piante a diffondersi in aree nuove, favorendo la diversità genetica e la rigenerazione delle foreste. Anche se in maniera inconsapevole, i tapiri seminano piante in giro per la foresta come dei veri giardinieri animali.

Inoltre, grazie al loro grande appetito e alla loro capacità di muoversi tra le piante, i tapiri creano sentieri nella vegetazione, che vengono utilizzati da molti altri animali. In questo senso, il tapiro svolge un ruolo simile a quello degli elefanti nelle savane o in Asia, modellando il paesaggio e creando spazi e micro-habitat per tante altre specie. Nelle foreste dove i tapiri sono ormai scomparsi, infatti, la distribuzione delle piante cambia e alcune specie diventano meno abbondanti o addirittura spariscono: il loro ruolo è perciò cruciale per gli ecosistemi.

Quali specie di tapiro si sono estinte e quali sono a rischio

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Il tapiro malese o dalla gualdrappa (T. indicus) è l’unica specie "bicolore" e presente in Asia. Foto da Wikimedia Commons

In passato, la famiglia dei tapiridi era molto più diversificata e diffusa di oggi: esistevano numerose specie estinte (oggi ne conosciamo circa una quarantina) che abitavano anche il Nord America e l'Europa. Fossili di antichi tapiri sono stati trovati perfino in regioni fredde, a testimonianza di una storia evolutiva molto lunga e complessa. Oggi, tuttavia, la situazione è purtroppo molto critica: tutte e quattro le specie viventi di tapiro sono considerate a rischio secondo la Lista Rossa IUCN delle specie minacciate.

Tapirus bairdii, T. pinchaque e T. indicus sono classificati come "In pericolo", mentre T. terrestris, sebbene ancora relativamente diffuso i nSud America, è comunque considerato "Vulnerabile". Le minacce principali sono la distruzione dell'habitat, la caccia illegale e la frammentazione delle popolazioni. I tapiri si riproducono inoltre molto lentamente – in media un solo cucciolo ogni due anni – e questo li rende particolarmente lenti nel far crescere demograficamente le popolazioni.

Il loro futuro dipende quindi necessariamente da noi, dalla protezione delle ultime foreste in cui ancora vivono e dalla creazione di corridoi ecologici che possano connettere le piccole popolazioni frammentate. Custodire i "giardinieri delle foreste" non significa solo salvare alcune delle specie più carismatiche e iconiche del nostro pianeta, ma anche garantire un futuro agli ecosistemi che sostengono e proteggere l'ultimo ramoscello di un gruppo di mammiferi molto antico e che camminano su questo pianeta da oltre 30 milioni di anni.

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