Le oscure profondità degli abissi sono ancora un luogo avvolto in gran parte nel mistero, dove animali dalle forme più strane e quasi aliene vivono seguendo regole completamente diverse dagli abitanti della superficie. In questo regno perennemente buio, dove le basse temperature e la pressione della colonna d'acqua raggiungono livelli estremi, vive anche un polpo che sembra uscito direttamente da un racconto di fantascienza: in inglese viene chiamato "big-eye jellyhead", che potremmo tradurre come "polpo testa gelatinosa dagli occhi grandi". Questo curioso nome sembrerebbe legato alla consistenza appunto gelatinosa della sua carne e alle dimensioni degli occhi, più grandi e sviluppati delle specie simili.
Uno strano polpo avvolto nel mistero: il video dai fondali
Lo scorso anno, un gruppo di scienziati ha avuto la fortuna di osservare uno di questi enigmatici abitanti degli abissi, il cui nome scientifico è Cirrothauma cf. magna. A bordo della nave Dagon, durante l'ultima spedizione Trans-Pacific Transit, i ricercatori della University of Western Australia hanno utilizzato alcuni robot sottomarini per esplorare la vita che prospera nelle gelide acque a ben 4.800 metri di profondità, nel cuore della zona abissale dell'Oceano Pacifico. È qui che le telecamere hanno catturato un polpo che si spostava lungo il fondale con un movimento che potremmo definire "saltellante".
Questa specie non è di certo un'animale facile da osservare o studiare, nonostante si lungo anche oltre 1,5 metri. L'habitat naturale di questo cefalopode, che appartiene alla famiglia Cirroteuthidae, si trova in un ambiente difficile anche solo da raggiungere e per questo pochissimo esplorato. Osservarlo nel suo habitat naturale è quindi un'opportunità più unica che rara, che offre però un piccolo prezioso frammento di conoscenza sul suo comportamento e stile di vita. Un importante indizio su questo peculiare modo di muoversi ci arriva però già da uno studio pubblicato nel 1997, che descrive osservazioni di polpi cirroteutidi che "rimbalzavano" sul fondo marino con un movimento simile a quello documentato nel video.
Come e perché questo polpo "rimbalza" sul fondale
Questo tipo di nuoto così particolare potrebbe servire a diversi scopi, come la cattura delle prede, ma la sua reale funzione rimane ancora un vero e proprio mistero. Il video girato durante l'ultima spedizione mostra però molto bene questa modalità di locomozione che, per alcuni biologi, è strettamente legata all'alimentazione. Uno studio pubblicato nel 2023 su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences, lo ha infatti descritto nel dettaglio partendo da alcune osservazioni di Cirroteuthis muelleri, una specie simile e appartenente alla stessa famiglia, che era stata filmata mentre si muoveva nello stesso modo.
In entrambe le specie, il polpo si solleva dal fondale e, all'apice di ogni "salto", apre le otto braccia gonfiando la membrana che le collega come se fosse un enorme un paracadute. Atterrando di nuovo sul fondale, la chiude catturando qualsiasi preda si trovi sotto di lui, per poi rimbalzare nuovamente e ripetere la sequenza ancora e ancora, aiutandosi anche con le "pinne" ai lati della testa che ricordano un po' quelle del polpo Dumbo. Questo comportamento "saltellante" è stato comunque filmato con regolarità solo a partire dal 2020, perciò è normale ci siano ancora molti dubbi e dibattiti sulla sua reale funzione.
Gli abissi: un modo alieno tutto da scoprire
Le osservazioni recenti di questa specie, confermano quanto ancora ci sia da scoprire sulla vita nei nostri oceani. Nonostante le condizioni proibitive delle profondità marine, anche lì la vita trova il modo di prosperare, persino negli ambienti più estremi. Cefalopodi come i polpi cirroteutidi, ma potremmo elencare tantissime altre specie di molluschi, vermi, pesci e crostacei abissali, dimostrano che, anche nel buio più profondo, esistono strategie di sopravvivenza straordinarie e adattamenti che sfidano l'immaginazione. Questi nuovi avvistamenti ci ricordano che il mondo sommerso è ancora in gran parte sconosciuto, e che ogni nuova osservazione apre una finestra su un universo parallelo, fatto di creature tanto affascinanti quanto enigmatiche.
La natura, con i suoi "saltelli" e le sue forme inaspettate, non smette mai di sorprenderci, dimostrando che la vita è un fenomeno capace di trovare sempre nuove vie per prosperare, anche nei luoghi più inospitali del pianeta. Se le profondità oceaniche sono sempre state considerate luoghi oscuri e poveri di vita, è proprio lì che risiede una delle frontiere più affascinanti della biologia. Tra polpi che "rimbalzano" come palloncini e altre strane creature, è negli abissi che forse dovremmo cercare la vita "extraterrestre" che tutti sperano un giorno di scovare tra gli astri e corpi celesti.