Il gatto selvatico (Felis silvestris) è una delle specie più enigmatiche presenti sul nostro territorio. Si tratta di un piccolo felino selvatico presente con diverse sottospecie in Africa, Asia sud-occidentale e centrale, e in Europa.
In Europa sono diffuse tre sottospecie principali F. s. silvestris, F. s. grampia e F. s. caucasica. In Italia questo felino si trova soprattutto nell'area Nord-orientale e in quasi tutta l'area appenninica. Si tratta di un animale estremamente elusivo e molto difficile da avvistare, per questo il ritrovamento di un esemplare nell'area del Parco del Delta del Po è stato commentato dal direttore dell'Ente, Massimiliano Costa, come un «evento unico».
Il direttore ci ha spiegato che «la presenza del gatto selvatico in quest'area non era più confermata da quasi 400 anni». Nel 2020 i filmati delle fototrappole installate nel Parco per monitorare una coppia di lupi hanno svelato la presenza anche di questi felini. Immagini emozionanti immortalate dal naturalista Rocco Penazzi proprio nel Parco del Delta del Po.
Le abitudini del gatto selvatico
Il gatto selvatico è un animale solitario che non gradisce la presenza dei propri simili, escluso il caso di una mamma con i cuoi cuccioli o delle coppie durante il periodo riproduttivo che va tra metà gennaio e metà marzo, con la massima attività a febbraio.
Durante tutto il resto dell'anno rifugge la presenza di altri gatti selvatici e anche degli esseri umani. Solitamente si tiene lontano dagli insediamenti e per questo ad oggi la IUCN non lo considera a rischio di estinzione, sebbene in passato venisse considerata prossima al rischio, anche in considerazione della difficoltà di avvistamento.
Vive solitamente in luoghi dove c'è una grande disponibilità di vegetazione forestale come querceti e faggeti che sono il suo habitat naturale. Qui trova le prede che preferisce: topi, ratti e arvicole, ma non disdegna anche episodi di necrofagie su animali ben più grandi. Caccia in maniera silenziosa e, dopo aver individuato la preda la blocca con gli artigli e poi procede con un morso sulla nuca. Dopo averla uccisa nasconde la sua preda nella vegetazione circostante. Una modalità di caccia che può ricordare quella messa in atto dai nostri gatti domestici.
Attenzione però a non fare confusione: il gatto selvatico (Felis silvestris) è una specie diversa dal gatto domestico (Felis silvestris catus).
Come riconoscere un gatto selvatico
Riconoscere un gatto selvatico è facile se si sa dove guardare. A prima vista può sembrare un normale gatto, magari un po' più tozzo del consueto, ma osservandolo bene si possono notare delle caratteristiche precise.
Quella che salta subito all'occhio è la colorazione e soprattutto la coda a forma di clava. La coda ha una forma tozza con un disegno ad anelli neri molto ben definiti. Il dorso invece presenta una striscia nera che termina all’attaccatura della coda. Il disegno distintivo prosegue poi sulla testa e sul collo dove il gatto ha una serie di striature rigorosamente a “lisca di pesce”.
Immagini di Rocco Penazzi, gentilmente concesse dal Parco del Delta del Po