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Durante il mese di aprile oltre 700 koala sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco dai cecchini degli elicotteri nello stato di Victoria, in Australia. Gli animali vivevano nel Budj Bim National Park, nella parte occidentale del paese, distrutto da un drammatico incendio boschivo il mese scorso.
Proprio a seguito dell'incendio, i responsabili del Dipartimento Ambiente (DEECA) hanno deciso di dare il via agli abbattimenti per porre fine alla vita dei koala già gravemente feriti e moribondi. Secondo i media locali, per la prima volta nella storia dell'Australian sono stati impiegati cecchini a bordo di elicotteri per l'abbattimento di koala, tuttavia questa modalità è già in uso per altre specie.
Perché i koala sono stati uccisi da cecchini in elicottero
Nell'ultimo mese, fino a 750 koala sono stati uccisi dai cecchini degli elicotteri nel parco nazionale. Non è la prima volta: l'area è nota per avere un numero relativamente elevato di koala e il Dipartimento Ambiente da tempo conduce programmi di controllo della popolazione attraverso gli abbattimenti. Mai però sarebbe avvenuto con l'ausilio di cecchini.
La misura è stata decisa a seguito del terribile incendio che ha distrutto circa 2.000 ettari di boscaglia privando i koala del loro habitat. Queste circostanze avrebbero reso necessario, secondo le autorità, un abbattimento tanto massivo da essere impossibile con l'impiego di soli operatori a terra. È stato calcolato in 2.200 il numero di koala ritenuti bisognosi di eutanasia.
Le autorità locali: "Lo abbiamo fatto perché i koala erano in grave difficoltà"
La presidente dello stato federale di Victoria, Jacinta Allan, ha difeso l'abbattimento affermando che i koala erano già "in grave difficoltà", e che la decisione del Dipartimento Ambiente (DEECA) è arrivata a seguito di "valutazioni approfondite".
Secondo le autorità, la sopravvivenza dei koala sarebbe già stata compromessa dagli incendi che il mese scorso hanno devastato il loro habitat. Privi di acqua, vegetazione per nutrirsi e nascondersi, e alcuni anche con ferite causate dal fuoco, i koala sarebbero stati destinati a una morte lenta a cui i cecchini hanno messo fine con una serie di colpi secchi esplosi dai loro elicotteri.
Queste dichiarazioni non sono bastate per sedare le proteste degli attivisti della Koala Alliance, la maggiore organizzazione di difesa dei koala del paese, guidata da Jess Robertson.
Le proteste degli animalisti: "Metodo crudele, piccoli rimasti orfani"
Secondo la Koala Alliance le motivazioni fornite da Allan non starebbero in piedi perché "non c'è modo di sapere se un koala è in cattive condizioni da un elicottero".
Dello stesso avviso è anche Georgie Purcell, deputato dell'Animal Justice Party, il quale ha espresso preoccupazione soprattutto per i cuccioli: "Non si fa nessuno sforzo per controllare se i koala siano ancora in fasce quando vengono sparati dagli elicotteri", ha dichiarato all'Herald Sun.
Secondo gli attivisti della Koala Alliance, le ragioni degli abbattimenti non vanno ricercate nella volontà di ridurre le sofferenze dei koala feriti: "Il parco è circondato da piantagioni che ospitano popolazioni sane di koala. Queste piantagioni vengono continuamente tagliate e i koala non sanno dove andare se non nel parco nazionale: come sostenitori del nostro lavoro, vi invitiamo a riflettere criticamente su chi sta sostenendo queste decisioni, e perché la DEECA non ha fornito prove pubbliche dell'impatto dell'incendio sui koala, né di lesioni che giustifichino misure così drastiche. Nonostante le ripetute richieste da parte nostra e dei media, non ha nemmeno rivelato quanti koala sono stati uccisi, né chi è il responsabile ultimo di queste decisioni. Non possiamo guardare negli occhi queste bellissime creature e rimanere in silenzio. Vi preghiamo di continuare a fare domande, a cercare la verità e a pensare in modo critico man mano che emergono ulteriori informazioni".