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Un orso bruno è stato catturato e dotato di radio collare nella foresta di Tarvisio, in Friuli-Venezia Giulia. A compiere l'operazione è stato un gruppo di ricercatori del Progetto Lince Italia (Università di Torino) in collaborazione con i Carabinieri del Reparto Biodiversità di Tarvisio e i veterinari del Centro di Ricerca e coordinamento per il recupero della fauna selvatica dell'Università di Udine.
A coordinare il tutto è stato Paolo Molinari, fondatore e responsabile tecnico-scientifico del Progetto Lince Italia. Raggiunto da Fanpage.it spiega: "Si tratta di un orso che conosciamo da diversi anni attraverso le fototrappole e i monitoraggi genetici. È il re delle foreste: 240 chili in primavera è veramente qualcosa di impressionante. Non ho mai provato paura ma un grandissimo rispetto per un animale così possente".
Perché l'orso è stato catturato e radiocollarato
L'orso catturato in Friuli-Venezia Giulia è un maschio adulto di oltre 241 chili, un peso impressionante per un questa specie subito dopo la fine del letargo, in un momento in cui hanno dato fondo alle riserve di grasso per affrontare l'inverno in tana.
L’operazione si è svolta nel cuore della Foresta di Tarvisio, nelle alte valli del Comune di Malborghetto. L'esemplare è stato munito di un radiocollare che permetterà di monitorarlo, di studiarne il suo comportamento spaziale e le interazioni con le attività umane.
"Lo scopo – spiega Molinari – è quello di catturare nell'arco di 1-2 anni tre individui, di cui uno tra gli orsi stanziali. Gli altri invece sono animali giovani che vengono dalla Slovenia e poi o tornano indietro o procedono nella loro espansione verso la Carnia o le Dolomiti Bellunesi. Vogliamo monitorare animali di età diverse per capire il loro comportamento spaziale con l'obiettivo di capire meglio la convivenza con l'uomo".
Per farlo però è necessario catturare, sedare e poi applicare il radio collare a un animale come l'orso, noto per la sua potenza e la diffidenza nei confronti dell'essere umano. "Si tratta di azioni molto invasive e delicate – conferma l'esperto – Bisogna pensarci mille volte prima di mettere un radiocollare a un animale così, però ci sono delle situazioni in cui è importante raccogliere questi dati che per noi sono fondamentali per fare le giuste scelte gestionali e di conservazione. Nell'ottica superordinata del benessere di una popolazione e di una specie, ogni tanto qualcuno deve sacrificarsi e girare con il radiocollare".
"Impressionante vederlo addormentarsi e poi risvegliarlo"
L'orso bruno (Ursus arctos) è il più grande carnivoro in Europa da tempo è presente anche in Friuli-Venezia Giulia, sia con una piccola popolazione stanziale che con individui che transitano lungo il confine con la Slovenia spingendosi verso i grandi complessi montuosi della Carnia e delle Dolomiti.
Da questa presenza nasce la necessità di approfondire meglio le abitudini della popolazione e anche di ripensare la coesistenza con le comunità umane. A questo scopo i ricercatori intervengono anche con azioni come la cattura e il radiocollaraggio per poter garantire una speranza a questi grandi carnivori, oggi oggetto di una pesante campagna d'odio in tutta Europa.
"Sono sempre momenti molto emozionanti – racconta Molinari – Trovarsi di fronte a questo animale, addormentarlo, e poi vederlo risvegliarsi è impressionante. La cosa più bella è vedere un orso libero in natura e, se devo essere sincero, anche senza radiocollare. Ma facciamo tutto questo per dare un futuro a una popolazione intera".