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28 Ottobre 2024
17:54

Cani e gatti entrano in Senato: in preparazione i regolamenti

I questori di Palazzo Madama stanno lavorando al regolamento che consentirà a cani e gatti di entrare in Senato. Sembra quindi che la proposta di La Russa avrà esito positivo.

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Domani i questori di Palazzo Madama si riuniranno per redigere il regolamento che consentirà a cani e gatti di entrare in Senato. La proposta per consentire ai senatori di portare il proprio animale a lavoro sembra pronta a vedere la luce dopo le sollecitazioni del presidente del Senato e seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa.

Il senatore siciliano da tempo aveva annunciato la volontà di dare ai suoi colleghi la libertà di portare il cane o gatto all'interno degli uffici, e oggi quell'obiettivo sembra essere molto vicino. I questori, cioè coloro che hanno il compito di vigilare sull'applicazione delle norme che regolano i lavori del Parlamento, stanno infatti lavorando per redigere il regolamento ad hoc. Martedì ci sarà la riunione dei questori Gaetano Nastri (Fratelli d'Italia), Antonio De Poli (Udc), e Marco Meloni (Partito Democratico) per redige le regole definitive.

Portare il proprio animale sul luogo di lavoro è un lusso per pochi: la maggior parte delle aziende infatti non riconosce questa prerogativa ai dipendenti che sono quindi costretti a pagare dog-sitter e pensioni. Le realtà in Italia che lo consentono sono pochissime, come gli uffici comunali di Crema e Corsico in Lombardia, oppure le Università di Milano e Padova che negli ultimi anni hanno avviato dei progetti per i loro dipendenti.

L'apertura di Palazzo Madama a cani e gatti invece non è destinata a fare da apripista per altri, se non per i deputati della Camera, dato che avverrà attraverso un regolamento interno in un contesto lavorativo diverso da qualsiasi altro. Anche in questo senso il Senato rischia di confermarsi come la roccaforte di un privilegio, sempre più distaccata dalla realtà dei cittadini che – in teoria – i politici dovrebbero rappresentare.

L'amore di La Russa nei confronti del Pastore Tedesco Sciara è noto, ma il beneficio dell'iniziativa che ha avviato è appunto circoscritto ai 600 dipendenti del Senato. Inoltre, l'approvazione di un simile regolamento ha anche il beneficio di distrarre le cronache dalla querelle che quest'anno più che mai accompagna l'approvazione della Legge di Bilancio, mettendo in atto una grande operazione di distrazione di massa. Anche in considerazione che altre leggi per la tutela degli animali restano sulle scrivanie delle Commissioni senza vedere mai la luce, che è la sorte che è toccata anche alla proposta per inasprire le pene per i maltrattamenti.

Cani e gatti in Senato: i precedenti

Non è la prima volta che gli animali familiari cercano di entrare in Senato. Già nel 2023 la senatrice di Noi Moderati Michaela Biancofiore aveva fatto la medesima proposta, subito appoggiata dallo stesso La Russa. Il tutto aveva occupato ampio spazio sui giornali ma dopo qualche settimana il proposito si era concluso in un nulla di fatto.

In queste settimane Biancofiore è tornata sull'argomento paragonando le iguana ai cani e chiedendo che le porte del Senato vengano aperte anche a rettili e a specie non domestiche. Una proposta che almeno per il momento i questori hanno decisamente bocciato, e per fortuna dato che si tratta di animali selvatici che non dovrebbero stare nelle case degli italiani, e tantomeno in Parlamento.

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