«Una volta che le Vele saranno sgomberate verranno fatte esplodere, e nella deflagrazione moriranno tra le macerie anche gli animali abbandonati. È una corsa contro il tempo».
A parlare è Gaia Amendola, volontaria dell'Anpanafmc che in queste settimane si sta occupando dei cani e dei gatti delle Vele Rossa e Gialla, nel quartiere Scampia a Napoli. Il 2 dicembre è stato ufficialmente aperto il cantiere per demolire i simboli della banlieue napoletana. I lavori dureranno due anni e si concluderanno a novembre 2026, quando sarà costruito un nuovo eco-quartiere, ma fino a quel momento i residenti dovranno andare altrove.
Cosa sta succedendo nelle Vele di Scampia
I cittadini delle Vele di Scampia sono stati costretti a sgomberare e, con un contributo fornito dal Comune di Napoli, sono stati invitati a trovare da soli una nuova sistemazione. Un'operazione non facile vista la speculazione sugli affitti brevi che sta riducendo sempre di più il numero delle case da affittare alle famiglie, e a farne le spese sono soprattutto le fasce sociali ai margini. I cittadini sgomberati di Scampia si trovano a dover fare i conti con affitti altissimi, con i pregiudizi per il luogo dal quale provengono, e con le restrizioni imposte dai proprietari di casa. Tra queste spesso c'è anche il divieto di portare animali.
Per questo da 60 giorni i volontari dell'associazione di tutela animali Anpanafmc sono a Scampia con una missione: salvare i cani e i gatti che rischiano di perire nel cantiere delle Vele. Insieme a loro è presente sul posto anche l’Unità di Emergenza Lav, che nei giorni scorsi aveva chiesto al sindaco Gaetano Manfredi di aspettare per salvare gli animali bloccati nelle Vele.
L'Unità di Emergenza della Lav, coordinata da Beatrice Rezzaghi, è presente su tutti i fronti in cui ci sono animali e persone che necessitano di un aiuto, compresa l'Ucraina. La presenza di questa squadra di attivisti specializzati dà la dimensione della crisi che lo sgombero delle Vele ha innescato, ancora prima della demolizione.
«In questa enorme situazione di disagio e di difficoltà le associazioni animaliste cercano di prendersi cura almeno degli animali – spiega Rezzaghi – e questo ci permette indirettamente di aiutare anche le famiglie. Noi facciamo la nostra parte».
Qual è la situazione degli animali nelle Vele: gatti liberi e cani abbandonati
Nelle Vele esistono due diverse situazioni. La prima riguarda gli animali liberi, come le colonie feline mai censite dall'Asl, e poi quella più complessa degli animali familiari, abbandonati o ceduti durante la fase di sgombero.
«I gatti che vivono all'interno delle Vele non sono mai stati gestiti come colonia: nessuno li sterilizzava e quindi ovviamente sono diventati moltissimi – continua la volontaria della Lav – L'Anpanafmc ne ha recuperati già più di 80, e adesso anche noi stiamo dando supporto con le catture. Per i gatti più docili e per i cuccioli cerchiamo adozioni». I gatti adottabili sono visibili sulle pagine social dell'associazione.
Ci sono poi i cani familiari che hanno sempre vissuto in casa e adesso si trovano senza la loro famiglia. Alcuni sono stati abbandonati negli appartamenti vuoti, come mobili troppo ingombranti per essere trasportati, altri invece, sono stati affidati ai volontari con la speranza di una nuova vita. Tra questi ultimi c'è Simba, una cagnolina di 6 anni, mix di Pastore Belga Malinois che con il suo sguardo impaurito è diventata il simbolo dell'esodo dalle Vele.
Simba è molto amata dalla sua famiglia, non è stata abbandonata in strada, ma in una città in piena emergenza abitativa come Napoli i suoi familiari si sono trovati costretti a fare una scelta dolorosa. Simba è stata affidata alle cure delle associazioni di volontariato in attesa di una nuova famiglia. Ora si trova al rifugio L'emozione non ha voce di Luigi Carrozzo, uno degli storici attivisti per i diritti degli animali della città.
«Stiamo cercando di calmarla – spiega Carrozzo – perché era molto impaurita quando è arrivata. È una cagnolina di casa e non è abituata alla presenza di tanti animali. Durante tutta la prima notte sono andata a vedere cosa faceva, le abbiamo dato conforto e una copertina. Diciamo che si è poi tranquillizzata».
Ora Simba aspetta una famiglia che possa darle una seconda occasione, e così anche gli altri animali delle Vele.
Per informazioni su Simba e la sua adozione scrivere a: adozioni@lav.it