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8 Gennaio 2025
17:54

Cacciatore spara al cane Nathan a Monteforte Irpino e poi scappa, la sua umana: «Voglio giustizia»

Sabato 28 dicembre 2024 il cane Nathan, 11 anni, è stato ucciso da un cacciatore a Monteforte Irpino, in provincia di Avellino, mentre faceva una passeggiata. L'uomo che ha sparato è fuggito e ora la famiglia di Nathan chiede giustizia.

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Sabato 28 dicembre Anna e suo marito si trovavano nella campagna di Monteforte Irpino, provincia di Avellino per fare una passeggiata insieme al loro cane Nathan. È un cagnolone di 35 chili che a 11 anni ha ancora tanta voglia di correre e giocare, ma non si allontana mai dalla sua famiglia: anche quel giorno si ferma regolarmente per aspettare Anna, ma prima che lei possa raggiungerlo il rumore di uno sparo rompe il silenzio.

Cosa è successo al cane Nathan a Monteforte Irpino

«Nathan passeggiava a poca distanza da noi, in una zona un po' rialzata che ci impediva la visuale – spiega Anna – A un tratto lo abbiamo sentito abbaiare, e abbiamo iniziato a chiamarlo. Pochissimi seconde abbiamo sentito un fortissimo sparo, era a distanza era avvicinata. Siamo corsi su per la salita e abbiamo visto Nathan barcollare e poi accasciarsi a terra».

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La sorpresa è tanta, ancora di più quando in una frazione di secondo si rendono conto che non erano soli: «C'era un uomo che scappava con il fucile in mano, in un attimo si è infilato nella boscaglia ed è sparito – ricorda Anna – Abbiamo urlato, ma niente, è scomparso dalla nostra vista». Il pensiero di Anna e di suo marito era un altro: «Nathan aveva un buco in petto, e anche noi da quel giorno abbiamo un vuoto nel petto. In un attimo un cane di 11 anni perfettamente sano è andato via».

La voce di Anna si incrina solo ogni tanto mentre ripercorre cosa è successo quel 28 dicembre: la difficoltà di trasportare Nathan, il loro «ragazzone», giù per la collina, la speranza di poterlo salvare, la corsa in macchina, e infine l'arrivo in clinica veterinaria.

«Già dopo 3-4 minuti Nathan non respirava più – ammette Anna – Siamo andati in clinica ma il veterinario non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Le lacrime… Il dolore… Veramente è stato qualcosa di atroce».

L'appello della famiglia di Nathan: «Vogliamo giustizia»

Al dolore per la perdita subita si è aggiunta quella dell'ingiustizia. Il veterinario ha constatato che il decesso è avvenuto per un colpo d'arma da fuoco al petto, ma la persona che ha fatto fuoco non è stata ancora identificata.

«Abbiamo sporto denuncia quel giorno stesso. Adesso confidiamo che venga fatta giustizia, per Nathan e per tutti gli innocenti che quel giorno avrebbero potuto fare la stessa fine, e ancora rischiano».

Nathan non poteva essere ritenuto una minaccia dal cacciatore, quel giorno infatti oltre alla pettorina aveva anche la museruola: Anna gliela aveva fatta indossare per evitare che ingerisse qualcosa che potesse fargli del male.

L'ipotesi più probabile è che si sia trattato di un incidente di caccia, come i moltissimi che avvengono durante la stagione venatoria, l'ultimo pochi giorni fa, quando nel Casertano un cacciatore ha sparato involontariamente ferendo l'amico che era con lui.

Incidente o no, l'uccisione volontaria di un animale, posta in essere con crudeltà o senza necessità, integra il reato 544 del Codice penale che prevede la reclusione da quattro mesi a due anni.

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