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10 Febbraio 2025
15:37

“Brambilla ha svilito il lavoro di tutti nell’Intergruppo”, la senatrice Bevilacqua commenta l’inchiesta di Report

L'inchiesta di Report sugli interessi personali di Michela Vittoria Brambilla, Presidente dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali, ha portato allo sgretolamento di quest'ultimo con le dimissioni di diversi parlamentari, tra cui la senatrice Bevilacqua che spiega cosa fino ad oggi è stato fatto: "L’Intergruppo resterà in piedi ma perdendo il connotato della trasversalità di tutte le forze politiche"

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Intervista a Dolores Bevilacqua
Senatrice del Movimento 5 Stelle
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E' il 18 gennaio 2023 quando con un post Michela Vittoria Brambilla annuncia la nascita dell'Intergruppo per i Diritti degli Animali: "Sono lieta di annunciarvi che anche in questa legislatura ho dato vita all'Intergruppo Parlamentare per i Diritti degli Animali e la tutela dell’ambiente".

Seguono poi i ringraziamenti ai colleghi bipartisan che hanno preso parte all'iniziativa ("Grazie all'adesione e al sostegno di decine di parlamentari") per poi personalizzare di nuovo la tematica animalista promettendo impegno a profusione: "Mi batterò per raggiungere gli obiettivi per cui da tempo mi batto: dall’inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide gli animali ad una riforma del codice civile al passo con i tempi. Siamo determinati a far sentire anche nei palazzi le nostre ragioni, che hanno ampio ascolto e forte eco nella società italiana!".

A distanza di due anni da quell'annuncio, dopo tutto ciò che è emerso dai servizi di Giulia Innocenzi mandati in onda a Report sugli interessi personali dell'Onorevole e presidente della Leidaa a fronte di denaro proveniente da donazioni investite non per la tutela degli animali, sono diversi i parlamentari che hanno deciso di tirarsi fuori.

L'Intergruppo parlamentare, infatti, si è praticamente sgretolato prima con l'addio di Eleonora Evi del Pd e poi di tutti i rappresentanti del Movimento 5 Stelle che avevano aderito (Stefania Ascari, Dolores Bevilacqua, Dario Carotenuto, Sergio Costa, Susanna Cherchi, Alessandra Maiorino e Gisella Naturale).

La domanda che ci si pone, a questo punto, però è: ma è mai servito a qualcosa? E nei fatti, di cosa si sono occupati i politici che vi hanno preso parte? Per comprendere come stanno le cose, lo abbiamo chiesto a chi quest'esperienza l'ha vissuta direttamente, la senatrice Dolores Bevilacqua del M5S.

Prima di tutto, cosa pensa di quanto emerso dall’inchiesta di Report?

Lo scenario che ne vien fuori è molto desolante. Mi auguro che la Brambilla possa far chiarezza ma le giustificazioni finora addotte, che peraltro sono un’implicita ammissione di quanto detto nell’inchiesta, avrebbero reso a mio avviso necessario un passo indietro per non svilire e trascinare con sé le nobili battaglie e iniziative per il benessere animale.

Voi avete teso la mano alla Brambilla, chiedendole di fare un passo indietro dando le dimissioni come Presidente dell’Intergruppo e anche proponendo che la sostituisse nel ruolo un rappresentante della maggioranza. Ma l’Onorevole non ha dato alcuna risposta ufficiale…

Sì, ne ha parlato solo in una chat resa pubblica da Report, accusando addirittura noi del M5S di essere gli ideatori di un attacco politico per colpirla con questa inchiesta. È evidente a tutti che le informazioni emerse da dentro Leidaa siano frutto del lavoro svolto con professionalità e abilità dalla Innocenzi. Avrebbe fatto meglio a continuare a tacere.

Cosa comportano le vostre dimissioni? L’Intergruppo che fine farà?

Le nostre dimissioni sono state un atto dovuto dinanzi all’ostinato silenzio della Brambilla e determinano semplicemente la presa d’atto che la presidente ha scelto di non ritenere di dover preservarne le meritorie iniziative collettive dell’Intergruppo. Questa presa di distanza non ci impedirà di continuare nell’impegno per il benessere animale. L’Intergruppo resterà in piedi ma perdendo il connotato della trasversalità di tutte le forze politiche.

Usciamo dal focus Brambilla. Senatrice, ci aiuta a capire che cosa ha fatto finora l’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali?

Si è ricostituito a inizio legislatura e sin da subito io ho aderito con entusiasmo. Le attività hanno riguardato la presentazione di disegni di legge in entrambi i rami del parlamento, come quello sul divieto di importazione dei trofei di caccia, iniziative con campagne comunicative tramite note e comunicati stampa condivisi, ad esempio sulle vicende degli orsi in Trentino, o come, da ultimo, la sottoscrizione della mozione per impegnare il governo a sollecitare la Commissione UE in merito alla prosecuzione delle iniziative nell’ambito della strategia ‘Farm to Fork'.

Ad oggi poco si sa però del lavoro svolto, lei ritiene che sia uno strumento efficace o che possa diventarlo? 

Purtroppo devo prendere atto del fatto che l’ ‘anima venatoria' di questo maggioranza ha reso spesso complicata l’adozione di un’azione sinergica. D’altro canto è fondamentale che il tema del benessere animale possa trovare e incontrare la sensibilità di tutte le forze politiche. Naturalmente spesso si è dovuto procedere per compromessi, ma siamo riusciti a portare avanti comunque un lavoro molto positivo seppur non ottimale.

Secondo lei qual è la percezione che gli italiani, attenti al benessere degli animali, possono avere adesso delle associazioni animaliste e del ruolo dei politici rispetto all’attenzione rivolta agli altri esseri viventi?

Confido che gli italiani abbiano chiara l’importanza del ruolo di associazioni e l'impegno politico in tema di benessere animale. Per questo sarebbe stato meglio un passo indietro da parte della Brambilla, in modo da non creare disaffezione e tutelare le iniziative meritorie presenti e future.

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